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Avvenire Rassegna Stampa
01.03.2017 Avvenire fa concorrenza al Manifesto
Il quotidiano dei vescovi non perde occasione per mettere in cattiva luce Israele

Testata: Avvenire
Data: 01 marzo 2017
Pagina: 14
Autore: La redazione
Titolo: «Israele: Gaza 2014, Netanyahu impreparato»

HAMAS ammise poi di aver fatto uso di scudi umani
(guerra 'scudo protettivo contro Gaza)

AVVENIRE sta superando il MANIFESTO. Non passa giorno che il quotidiano dei vescovi non pubblichi un pezzo critico su Israele.
Oggi, 01/03/2017, a pag.14, con il titolo "Israele: Gaza 2014, Netanyahu impreparato", scambia una normale critica al governo - come ce ne sono quasi ogni giorno- e la trasforma in una accusa a Netanyahu.
L'oggetto è la strategia di Bibi durante la guerra difensiva del 2014 contro gli attacchi di Hamas, detta "Scudo Protettivo". In particolare, non ha saputo eliminare la minaccia dei tunnel. AVVENIRE dimentica, non a caso, che Israele è una democrazia, dove i "sistemi risolutivi immediati" sono proibiti. Da più parti venne chiesto a Netanyahu di allagare i tunnel, una misura oltre a tutto poco costosa, l'acqua era a due passi e la minaccia di affogare i terroristi li avrebbe convinti a uscire fuori dai tunnel con le braccia alzate. L'alternativa era affogare. Questo sistema l'ha poi usato l'Egitto, che ha distrutto in questo modo molti tunnel. Ma c'è un ma: nessuno ha rimproverato l'Egitto per avere messo in atto una strage, o almeno di averla realizzata in parte. L'Egitto non è una democrazia, Israele sì. Avrebbe avuto tutto il mondo contro.
Il pezzo sembra- dai toni ostili- essere quasi una seconda requisitoria contro Netanyahu. Nessun altro quotidiano ha ripreso l'argomento, confermando il commento di Netanyahu sull'origine dell'attacco.

Risultati immagini per gaza terror tunnels

Ecco il pezzo:

Gerusalemme. Un rapporto del Controllore di Stato di Israele - "The State Comptroller of Israel , organismo indipendente che supervisione valuta le attività del governo e ne riferisce alla Knesset (il Parlamento) - accusa il primo ministro Benjamin Netanyahu e i suoi generali di «impreparazione» nella guerra di Gaza del luglio-agosto 2014 (operazione "Margine protettivo"), in particolare in merito alla minaccia costituita dai tunnel scavati tra Gaza e Israele dai militanti di Hamas. «Il governo, l'esercito e i servizi di intelligence erano al corrente della minaccia, che essi stessi avevano definito strategica, rappresentata dai tunnel», dichiara nel rapporto l'attuale Controllore dello Stato, Yossef Shapira. «Nonostante questo - aggiunge -, le azioni adottate per far fronte alla minaccia non sono state all'altezza». Inoltre, Netanyahu e il ministro della Difesa, Moshe Yaalon, non tennero adeguatamente al corrente il Gabinetto di guerra sull'argomento. Ancor prima della pubblicazione, il rapporto (avviato all'indomani della guerra) ha suscitato forti reazioni. Il premier ha sempre respinto i rilievi, parlando di «accuse meschine e legate a interessi personalistici», e rivendicando la distruzione di 32 tunnel. «L'intervento è stato un grande successo», ha ribadito ieri.Il rapporto rischia di danneggiare l'immagine di "Mister Sicurezza" che Netanyahu si è costruito, con conseguenze alle prossime elezioni. (B.U.)

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