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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Da che parte sta l'Europa ? 09/04/2017

Gentilissima Signora Fait,

la differenza fra Ayala e Malala, rispetto al Nobel per la Pace, è che quest’ultima si è attirata l’odio dei talebani per aver non solo disobbedito al divieto di andare a scuola da loro emesso nei confronti delle bambine e ragazze, ma, ‘addirittura’, tenuto per alcuni anni un blog in favore dell’istruzione femminile. Perciò, credo che il Nobel (e, prima di esso, il Premio Sakharov) assegnatole sia non propaganda in favore del mondo arabo (in patria la ragazza ha ricevuto critiche ed insulti per aver messo in cattiva luce il suo Paese), bensì un sostegno morale alla causa del diritto delle donne all’istruzione. Quanto al titolo dell’Osservatore Romano “Una inaccettabile strage”, esso riprende le testuali parole con cui il Papa ha condannato il bombardamento nella provincia di Idlib che, se e in quanto compiuto con armi chimiche, costituisce un crimine di guerra (per prudenza, scrivo “se” in attesa di conferme da fonti indipendenti ed attendibili, perché sulla brutalità di Assad, come di quasi tutti i suoi nemici, non ho dubbi, ma inimicarsi Trump mi sembra un rischio ben superiore al vantaggio di terrorizzare i ribelli).

Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,

Non dico che il nobel a Malala fosse immeritato, semplicemente ho ritenuto inutile darlo solo a lei perche' credo che vi siano altre Malala nel mondo arabo e tante Ayala in Israele. Hanno fatto della ragazza una specie di fenomeno da baraccone. Sono d'accordo con lei che inimicarsi Trump sia rischioso. Ho persino sentito un commento del tipo " non teniamo conto della sensibilita' del mondo arabo". L'Europa come sempre non sa da che parte stare per non parlare dell' Italia che da un colpo al cerchio e uno alla botte cercando di non offendere nessuno.

Un cordiale Shalom


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