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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Shoah e Foibe 11/02/2017

Shalom.
Ho avuto una quasi accanita discussione con dei miei vicini, perfettamente al corrente delle mie posizioni filo Israele. Si dà il caso che oggi, 10 febbraio, ricorra anche la Giornata del Ricordo (in ricordo delle foibe titine e dei profughi dell’Istria strappati proprio settant’anni a domani alle loro terre). Mi hanno chiesto, per conto mio in modo molto capzioso e forse anche con una punta di malafede (sono ex-comunisti, anche se dicono di non esserlo piú): - Come fai a conciliare il tuo filo-ebraismo con il difendere i “diritti” dei fascisti? Ho risposto semplicemente: - Primo non difendo dei fascisti, come dite voi: gli istriani, i dalmati, i giuliani sono italiani come tutti gli altri. Amavano la loro terra e desideravano essere italiani. È un reato? In secondo luogo, una cosa non esclude l’altra, anzi le due cose si completano a vicenda. A questo punto aggiungerei anche di commemorare tutti i martiri nei гулаг sovietici. Il che a voi, sia pure ex, non può far piacere. - Ma quelli erano dei capitalisti sfruttatori del popolo. - Ah, dal vostro linguaggio capisco che gratta gratta la volpe perde il pelo ma non il vizio. Siccome il tempo mi urgeva, me ne sono tornato a casa (mi avevano fermato per strada). Davvero ci trovate qualcosa di inconciliabile tra il ricordare i martiri dei lager nazi e quelli delle foibe titine? Separatamente vi invierò un mio ricordo personale di quegli anni, che la dice lunga sul clima che eravamo costretti a respirare allora.

Shalom.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa

 Gentile Mario Manca di Villahermosa,

La risposta ai suoi vicini è stata perfetta. Certamente, non esiste niente di inconciliabile tra il ricordare la Shoah e le vittime delle foibe. La Shoah è stata l'inarrivabile, una catastrofe che solo l'uomo trasformato in demonio poteva commettere ma questo non ci impedisce, come esseri umani, di provare dolore e pietà per l'eccidio degli italiani d'Istria e Dalmazia. Ero una bambina a Trieste a quei tempi e, attraverso i discorsi dei miei genitori, capivo quello che succedeva. Donne, bambini, vecchi presi e torturati, calpestati, legati gli uni agli altri e gettati in quelle spaventose voragini. Italiani, gente innocente, normale, contadini , lavoratori, non brutti e sporchi capitalisti! Innocenti catturati e uccisi perchè italiani, non perchè soldati fascisti. Infine, quelli che, cacciati dalle loro case, sono riusciti a fuggire, sono stati ulteriormente maltrattati e umiliati dai comunisti italiani. Quando i treni colmi di profughi si fermavano nelle stazioni (famosa la terribile sosta a Bologna...la Rossa) la gente andava apposta a maledirli e a offenderli, urlavano "fascisti"solo perchè non volevano vivere sotto Tito, rifiutavano loro l'acqua e gettavano il latte per i bambini (fascisti anche loro?)sulle rotaie. E' una pagina vergognosa della storia italiana e di quei soggetti che, come Togliatti, si consideravano più sovietici che italiani. Ho parlato varie volte dei crimini che i titini hanno commesso a Trieste e del pericolo che correvano tutti quelli che preferivano l'Italia piuttosto che essere costretti a urlare Zivio Tito (Viva Tito). Ricordiamo allora, a testa alta e col cuore in gola, le foibe e le migliaia di giovani, ragazze e vecchi, nostri fratelli, che sono morti là dentro tra sofferenze e terrore disumani. Per mezzo secolo l'Italia si è "dimenticata" di pensare a quei morti e di commemorarli e, purtroppo, ancora oggi molti nostalgici della bandiera rossa rifiutano di farlo. Allora tocca a noi nel debole tentativo di render loro giustizia e di riscaldare l'anima dei tanti istriani in giro per il mondo che non dimenticano la loro terra e i loro morti.
Un cordiale Shalom


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