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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Dror A. Mishani, Un caso di scomparsa 01/08/2013

Un caso di scomparsa                        Dror A. Mishani
Traduzione di Elena Loewenthal
Guanda                                                    Euro 18

Dror Mishani scrive un noir ambientato a Tel Aviv: "Troppi agenti segreti eroi. Impariamo da Simenon".

Dror Mishani ha scritto un noir. Si intitola, senza fronzoli, Un caso di scomparsa, ed è un'ottima detective novel. Non sarebbe un «caso», però, se non fosse che Mishani vive in Israele, dove i gialli, al contrario che da noi, sono una merce rara. Consapevole di essere una mosca bianca, Dror si è divertito a mescolare le carte. Inventando un poliziotto dal nome ridicolo (Avraham Avraham), insicuro e «perseguitato da genitori iperprotettivi», che affronta la scomparsa di un adolescente da un sobborgo vicino Tel Aviv. Nonostante insicurezze ed errori (tende «a cercare tracce di innocenza invece che di colpevolezza») scoprirà la verità e ci mostrerà un¿Israele inedita.

Come mai il giallo in Israele non è di moda?
«In primo luogo perché gli scrittori si sono dedicati a creare e rinforzare l¿identità nazionale: il giallo sarebbe stato un tradimento. E poi perché, nell'immaginario, l¿eroe è il soldato o l¿agente del Mossad. Non certo il poliziotto, che di solito è un mizrahim, un ebreo immigrato dai paesi arabi che si occupa di crimini comuni invece che politici. Io tuttavia penso che possiamo imparare molto da Simenon, Mankell o Camilleri. E da come analizzano la società».

Lei trascura la sacra Gerusalemme e la scintillante Tel Aviv per Holon, una periferia.
«Sono cresciuto tra palazzoni popolari e gente che lavora duro. Mi crede se le dico che non ho mai visto un kibbutz? È un¿Israele poco importante mediaticamente ma vera. Può darsi che, in futuro, ad Avraham il poliziotto capiti in futuro qualche caso più politico. Già nel secondo romanzo, che qui è appena uscito, mi pare che come detective sia migliorato parecchio».

Lara Crinò
Il Venerdì di Repubblica


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