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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Riccardo Calimani, Storia degli ebrei italiani 27/05/2013

Storia degli ebrei italiani                                 Riccardo Calimani
Mondadori                                                             euro 28

Riccardo Calimani, eminente studioso dell'ebraismo, ci dà con questa Storia degli ebrei italiani la sua opera credo più impegnativa. Per darne una prima idea basta ricordare che le seicento e passa pagine del testo coprono il periodo dalle origini al XV secolo, un altro volume dunque seguirà con il seguito della storia. Un altro dato significativo, che stabilisce l'ampiezza dei riferimenti, sono le cinquanta pagine finali dedicate a una "bibliografia essenziale". Di un'opera del genere, ricca di nomi, fatti, dati incrociati ed eventi storici, si possono solo dare in questa scheda alcune linee di fondo.

Le comunità ebraiche italiane hanno avuto la caratteristica duplice di essere fortemente consapevoli della loro unicità ma al tempo stesso profondamente coinvolte nella storia di altre comunità e dell'intero paese, fin dai tempi più antichi. Anche la chiesa cattolica ha avuto nei loro confronti un atteggiamento duplice. Da una parte li ha perseguitati come "deicidi", dall'altra li ha blanditi per alcune funzioni dove apparivano quasi insostituibili. I banchieri ebrei hanno finanziato numerose guerre dei papi, i medici ebrei, famosi per la loro competenza, sono spesso stati scelti come consulenti di fiducia per le corti, compresa quella pontificia. Già Roma repubblicana saldò una libera alleanza con gli ebrei in seguito rovesciata nella guerra e nella dispersione della diaspora; prima con Tito (70 e.v.) distruttore del secondo Tempio, poi con Adriano (135 e.v.) che arrivò a radere al suolo Gerusalemme cambiandone perfino il nome (Aelia capitolina).

Un vero punto di svolta è rappresentato dall'editto di Costantino (313) che proclamò il cristianesimo "religio licita" inaugurando una stagione, durata secoli, di incontro-scontro con la Chiesa. Un altro momento drammatico, qui narrato con grande efficacia, è quello che seguì alla cacciata degli ebrei dalla Spagna ad opera di Isabella la cattolica (1492) con il conseguente rimescolamento delle comunità ebraiche europee. Corre come un filone parallelo la storia delle discriminazioni, l'invenzione del ghetto che fu una prerogativa veneziana subito però imitata da Roma; l'imposizione già nel 1215 di un segno distintivo (la "rotella") che anticipava di secoli la stella gialla imposta nell'Europa dominata dal Terzo Reich.

Corrado Augias
Il Venerdì di repubblica


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