Riduci       Ingrandisci
Clicca qui per stampare

 
Giorgia Greco
Libri & Recensioni
<< torna all'indice della rubrica
Marek Halter, Il cabalista di Praga 14/01/2013

Il cabalista di Praga                                  Marek Halter
Traduzione di Federica Romanò
Newton Compton                                       Euro 9,90

Storia, avventura, mistero, amore sono solo alcuni degli ingredienti che rendono l’ultimo libro di Marek Halter un romanzo storico imperdibile.
Ambientato nella Praga del 1600, una delle città magiche per eccellenza, il romanzo dello scrittore ebreo francese di origini polacche riprende l’antica leggenda ebraica del Golem narrando le sorti della comunità che vive nel ghetto e si trova a fronteggiare oltre alle minacce dei cristiani intenzionati a metterlo a ferro e fuoco anche gli scontri fra cattolici e protestanti e i capricci dell’imperatore di turno.
Come nel thriller storico di Kenneth Wishinia, Il quinto servitore, vincitore del premio Adei Wizo 2011 (sezione ragazzi) è la figura di uno studioso a tenere le fila della vicenda che si dipana nella Praga del 1592 sullo sfondo di un omicidio rituale, così nel romanzo di Marek Halter a raccontare la storia è David Gans allievo prediletto di Judah Loew, il più grande saggio vivente conosciuto come il MaHaRal.
Con un originale espediente letterario l’autore fa sì che il protagonista si rivolga direttamente al lettore nella sua qualità di “spirito errante nell’eternità” che, osservando con sguardo disincantato gli avvenimenti accaduti dalla distanza di ben quattro secoli, può coglierne ora sia i significati più profondi e reconditi, sia le cause e le conseguenze.
In un secolo caratterizzato dalle persecuzioni dei cristiani a danno degli Ebrei, dalla caccia alle streghe, dal flagello della peste l’autore sceglie un valente studioso di matematica ed astronomia per condurci attraverso i meandri dell’esoterismo ebraico in un passato dal fascino antico e misterioso. E’ a David Gans dunque che il MaHaRal affida la giovane e intelligente nipote Eva affinchè le apra le porte della conoscenza e del sapere. Fra i due nasce un tenero rapporto fatto di fiducia e stima reciproca che continua anche quando David, esortato dal rabbino Loew, conduce Eva lontano da Praga per salvarla dalla peste.
“Come aveva predetto il MaHaRal, la peste non infestava molto l’est dell’Europa. Ben prima di Cracovia aveva smesso di essere pericolosa…” E’ Bochnia, una città ebraica poco più a sud (da circa un secolo agli ebrei non era concesso risiedere a Cracovia), che accoglie Eva e David Gans. Dopo aver trascorso i tre mesi dell’inverno continuando a trasmettere alla nipote del MaHaral le sue conoscenze di matematica e astronomia, David riceve l’invito a rientrare precipitosamente a Praga per adempiere ad una nuova importante missione: desideroso di fare della Boemia il faro di tutte le conoscenze dell’uomo, l’imperatore Rodolfo propone al Gran Rabbino di inviare un discepolo di sua fiducia nelle università d’Europa per carpire “le più prodigiose scoperte del pensiero, della scienza e dei misteri spirituali”.
Con questo nuovo incarico David Gans intraprende un lungo viaggio che lo porterà nel corso di dieci anni a conoscere gli spiriti illuminati del suo tempo. A Lipsia, Worms, Ratisbona “...ovunque si trovavano esperti di matematica in grado di discutere della scienza astronomica sia in latino che in ebraico…approfittavo di ogni passaggio per cercare le novità che altrimenti non sarebbero giunte a Praga”.
Dopo una breve permanenza nella città lagunare in tempo per assistere all’arresto da parte dell’Inquisizione di Giordano Bruno reo di pensarla come Copernico, “ma anche di aver osato affermare che la Cabala degli ebrei propugnava un messaggio profondo e sensato” , Gans giunge a Padova entusiasta di fare la conoscenza con il grande matematico inventore del primo termoscopio, Galileo Galilei, “un omone sulla trentina, dal lento eloquio, con le spalle quadrate…”
Per due mesi David segue con passione le lezioni di Galilei all’Università, poi si rimette in viaggio alla volta del regno di Danimarca per incontrare Tycho Brahe, la cui scienza e metodo di studio abbagliano i più sapienti. “….Uomo ambizioso e abile negoziatore era riuscito ad ottenere dal re di Danimarca un’isola al largo di Copenaghen,Venusia, per stabilirvi un osservatorio che aveva chiamato Uraniborg”.
Se non ha vinto le resistenze di Galileo Galilei, la proposta di David di recarsi a Praga alla corte dell’imperatore Rodolfo per continuare gli studi in libertà trova terreno fertile nel principe degli astronomi, Tycho Brahe, desideroso altresì di penetrare i misteri della Cabala. (“Torna nella tua Praga e domanda a Rodolfo quanto è disposto a pagare perché ricostruisca il mio Uraniborg presso di lui”).
Rientrato nella sua città,  Gans è festeggiato con entusiasmo per la buona riuscita della sua missione non solo dall’imperatore Rodolfo ma anche dal MaHaral, al punto che il suo orgoglio “ne fu lusingato oltre ogni ragionevole limite”.
E a Praga ritrova anche Eva ormai donna “con quel carico di sensualità che appartiene solo alla forza della vita” della quale si scopre innamorato, pur consapevole che il padre Isaac l’ha destinata in sposa al figlio del suo migliore amico, dopo una promessa del quale egli stesso è stato testimone.
Ma Eva ha conservato lo spirito ribelle della sua infanzia e rifiutando di assecondare la volontà di altri fugge con un mercante più anziano di lei, gettando nella costernazione la famiglia e l’intera comunità.
Samuel Bachrach è un ebreo mite che ama sinceramente la giovane moglie e non esita ad inviare una lettera accorata al padre Isaac quando si accorge che è posseduta da un dybbuk. Giunto a Worms per riportare Eva in seno alla famiglia, David Gans è accolto con calore nella prestigiosa dimora dei ricco mercante, rifocillato e accudito dai servitori.
Le voci di violenze tra cattolici e luterani non fermano il buon Bachrach che desideroso di rivedere la serenità negli occhi della moglie si mette in viaggio al più presto incurante del pericolo.
Alle porte di Praga la violenza dei cristiani nei confronti dei tre viaggiatori si scatena in modo inaudito al grido “A morte! A morte gli ebrei!: solo David Gans e la nipote del MaHaRal, feriti e sanguinanti, riescono ad avere salva la vita. A Praga Eva, ormai liberata dal dybbuk, convince Judah Loew – profondo conoscitore della Cabala - a creare dal fango una gigantesca creatura che risponda al suo volere e la cui forza spaventosa sia in grado di annientare i nemici e salvare la piccola comunità: il Golem.
Lasciamo al piacere del lettore percorrere le ultime pagine del romanzo che si annunciano avvincenti e dal ritmo particolarmente serrato.
Con quest’ultima opera Marek Halter, che ha dedicato la sua vita alla sensibilizzazione contro il razzismo e l’antisemitismo oltre che a promuovere la pace in Medio Oriente, si conferma uno scrittore di grande talento, una penna incisiva, capace di narrare la Storia con una sapienza stilistica che avvince il lettore fin dalle prime pagine, catturandolo nei gorghi di un racconto misterioso, ricco di metafore e spiritualità.
Il cabalista di Praga è uno di quei rari libri che non si vede l’ora di tornare a casa per immergersi  nuovamente nella lettura, romanzi che rimangono dentro una volta terminati e ancor più preziosi perchè fanno riflettere su un passato storico in parte perduto e nel contempo appassionano con la ricchezza della loro trama.
Un libro che si consiglia con piacere agli amici.


Giorgia Greco


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui