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Deborah Fait
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Nikki Haley e la festa del Gay Pride illuminano Israele 10/06/2017

Nikki Haley e la festa del Gay Pride illuminano Israele
Commento di Deborah Fait

E' arrivata in Israele ed è subito festa. Nikki Haley, ambasciatrice USA all'ONU, è arrivata e ci ha subito elettrizzati con la sincera semplicità del suo amore per Israele. E' arrivata accolta come un'eroina, sia Netanyahu che Ruven Rivlin, che Avigdor Liberman l'hanno ringraziata per il lavoro egregio che fa alle Nazioni Unite, "finalmente non siamo più soli all'ONU" ha esclamato il nostro Presidente "Israele non è più il "punching bag" su cui sfogarsi".
Prima di arrivare in Israele Nikki Haley si era fermata a Ginevra dove aveva condannato aspramente il Consiglio dei Diritti Umani per essere ossessionato da Israele e aveva minacciato, senza mezzi termini, il ritiro degli Usa ( e dei suoi soldi) dall' organizzazione se questa non cambierà il suo modo scandaloso di fare politica contro Israele.
La Haley In aprile aveva protestato anche al consiglio di sicurezza dell'ONU affinchè la piantassero di condannare Israele ad ogni apertura di sessione ( come accade da anni) e di rivolgere invece la propria attenzione ai veri pericoli del Medio Oriente, Siria , Iran, Hezbollah.
Ha costretto inoltre un' agenzia ONU a cancellare un rapporto scandaloso dell'antisemita Richard Falk, uno che sbava letteralmente odio contro Israele, che aveva come argomento quello che i cialtroni come lui chiamano "apartheid israeliana".
Grazie a questa donna è cambiata l'atmosfera al Palazzo di Vetro eppure lei si sente imbarazzata da tanta gratitudine perchè, dice, ogni parola spesa per difendere Israele non è altro che la verità.
Gli israeliani, descritti sempre come spinosi e un po' dissacranti, hanno un cuore che letteralmente si scioglie di fronte a chi dimostra simpatia e affetto per il loro Paese.
Nikki Haley è stata accolta al Kotel come una star, si è mescolata alle donne presenti e ha appoggiato le mani e la fronte sulle calde pietre del Muro del Tempio di Gerusalemme per alcuni minuti di raccoglimento.
Il suo viaggio in Israele è proseguito verso sud fino al confine con Gaza, è entrata in uno dei tunnel che Hamas aveva costruito per entrare ad ammazzare in territorio israeliano, ha visitato le comunità colpite dai missili palestinesi, Diana Ben David, insegnante del kibbuz Nahal Oz l'ha ringraziata perchè "finalmente abbiamo qualcuno che ci protegge all'ONU".
A Yad Vashem ha depositato visibilmente commossa ed emozionata la corona di fiori accanto alla fiamma perenne. Cosa possiamo dire a questa donna meravigliosa se non che le saremo eternamente grati? Dopo anni, decenni di insulti, umiliazioni, aggressioni, demonizzazione e condanne di Israele in quel carrozzone di odiatori che corrisponde all'ONU e a tutte le sue agenzie, finalmente l'aria sta cambiando.
Forse serviranno anni perchè il veleno diffuso è immenso ma la cosa importante è incominciare e ripristinare ordine, giustiza e democrazia. Intranto l'abbiamo scampata bella con le elezioni in UK e la vittoria , anche se risicata, di Theresa May.
Fiuuuuu!, passato pericolo!
Sarebbe stato il colmo della disgrazia avere un primo ministro britannico antisemita, ammiratore di Hamas, Hezbollah, un fanatico, grezzo e pericoloso Jeremy Corbyn.

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Il Municipio di Tel Aviv illuminato con i colori arcobaleno

Un altra bella notizia è il GayPride che è letteralmente esploso oggi in Israele, il più grande GayPride del mondo, il più sentito da tutta la popolazione. Per le strade di Tel Aviv solamente canti e balli, tutti, anche i più anziani, saltellavano allegramente nel vedere quella marea colorata e felice di persone che sventolava le bandiere di Israele e quelle arcobaleno che, almeno qui, non vengono usate abusivamente e ipocritamente dai pacifisti ma dai loro legittimi detentori: il Movimento Gay, LGBT Internazionale.
Il Municipio di Tel Aviv ha acceso la bandiera arcobaleno in tutta la grandezza della sua facciata. Un caldo esasperante, ma tanta allegria, 200.000 persone solo oggi ed è appena incominciato!
In una giornata come questa l'Europa con tutte le sue disgrazie è lontana, sono lontani anche articoli ignobili scritti da ciarlatani, cialtroni, imbroglioni e ignoranti.
In Israele oggi siamo contenti, sereni ed emozionati e ce lo meritiamo.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"
"Non si chiama Cisgiordania, si chiama Giudea e Samaria"


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