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Deborah Fait
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L'internazionale antisemita 02/04/2016

L'internazionale antisemita
Commento di Deborah Fait

a destra: la Shoah in Polonia

Un interessante articolo di Daniel Schatz, esperto di politica europea, sul Jerusalem Post, mi ha riportato indietro nella storia, a vent'anni dopo la Shoah, nella Polonia del 1968. Tre milioni di ebrei polacchi erano passati per i camini dei campi della morte , bruciati vivi dentro le sinagoghe, massacrati dal nazismo e dai suoi complici.
Sarebbe stato lecito pensare che, basta, che quel genocidio era stato l'ultimo atto dell'odio che l'Europa provava per il popolo ebraico, che tutto era stato troppo, che persino Satana era ormai sazio di sangue ebraico.
Sì, era lecito pensarlo e crederlo. I russi e gli americani avevano spalancato i cancelli di Auschwitz, di Bergen Belsen, di Treblinka, Mauthausen e di altre migliaaia di campi installati dai tedeschi nell'Europa occupata dalla Germania nazista, avevano visto l'inferno in terra, i cadaveri dei morti e quelli dei vivi, avevano aperto i forni, avevano incominciato a capire quello che nessun essere umano avrebbe potuto immaginare.
Sì, era logico pensare "Mai più", che quell'orrore sarebbe stata la fine dell'odio antisemita perchè dopo 2000 anni di persecuzioni era stato raggiunto il fondo, i popoli d'Europa stavano ancora calpestando le ceneri di 6 milioni di ebrei. Era ora di dire basta!

Gli ebrei polacchi, sopravvissuti alla Shoah, non avrebbero mai pensato, nessuna mente umana avrebbe potuto, che quell'odio antico non fosse ancora placato e che dal Male assoluto del nazismo sarebbero finiti tra gli artigli di un altro Male , il comunismo.
Nel 1968 ebbero inzio le purghe e 20.000 ebrei furono scacciati dalla Polonia, l'Intelligentia ebraica fu costretta a fuggire e a lasciare il Paese che, nonostante tutto, ancora amavano. Scrittori, scienziati, artisti furono espulsi dal governo di Wadislaw Gomulka che aveva lanciato un' enorme campagna di odio subito dopo la guerra dei 6 giorni con questa motivazione: "L'aggressione di Israele contro gli arabi e' stata applaudita dagli ebrei polacchi sionisti....non vogliamo un quinto potere nel nostro paese..." proclamò Gomulka durante un discorso all'Unione dei Lavoratori e si scatenò l'inferno un'altra volta.
Più di 100.000 persone a Katowice manifestarono contro gli ebrei chiedendo una purga per colpire" i sionisti agenti dell'imperialismo". "I sionisti a Sion!- urlavano- Taglieremo la testa della piovra antipolacca" ed ebbero inizio gli arresti, le torture, gli omicidi.
Un ebreo rifugiatosi in Israele, racconta di essere stato due anni in una cella di isolamento, di aver subito torture e umiliazioni "Mi facevano abbassare i pantaloni urlandomi "sporco ebreo", io chiudevo gli occhi pensando che erano i mei connazionali polacchi che stavano facendo a me le stesse cose che i nazisti avevano fatto ai miei genitori....quando mi liberarono mi resi conto che nessun ebreo era rimasto in Polonia, tutti i miei amici erano scappati o erano stati uccisi".
Un'altra ebrea, Dorotea Bromberg, racconta di essere stata cacciata da scuola, il padre era stato licenziato e incarcerato, avevano perso la casa, nessuno rivolgeva loro la parola, nemmeno per la strada. Erano come appestati. Solo un'amica le era rimasta vicino e l'aveva difesa dagli altri compagni di scuola e dagli insegnanti.
"Si chiamava Grazyna, racconta, per avermi difesa fu espulsa da scuola e da tutte le scuole polacche....aveva 16 anni, come me, andò a casa, scrisse una lettera per dire quanto si vergognasse del suo Paese, aprì il gas e si uccise.
Avevo perso la mia unica amica ma non bastava, fui accusata della sua morte, portata alla polizia e subii un processo davanti a tutta la scuola. Quando mio padre uscì dalla prigione dove era stato per 10 anni con l'accusa di "sionismo", chiedemmo il permesso di lasciare il Paese".
Tutti i beni degli ebrei furono confiscati. Storia vecchia. Era accaduto in Europa, secolo dopo secolo, fuga dopo fuga, pogrom dopo pogrom. Era accaduto nei paesi arabi, anno dopo anno, da sempre. " I sionisti a Sion" urlavano i comunisti in Polonia e in tutti i paesi facenti parte dell'URSS.

Infine, dopo tanto dolore, siamo arrivati a Sion per sentire urlare per le strade d'Europa "Sionisti, fuori dalla Palestina". Mai contenti. Dovunque si vada prima o poi ci cacciano, da quando siamo a casa nostra minacciano un altro genocidio, l'Iran lo scrive sui suoi missili, anche in caratteri ebraici per farcelo capire meglio, che Israele sarà distrutto. Il mondo tace e aspetta che accada.
Oggi, nel 2016, le cose non sono cambiate. Israele viene isolato, boicottato, deve difendersi non solo dagli arabi ma dalle varie organizzazioni antisemite sparse nel mondo, comandate dal BDS che è il peggior pericolo che minacci oggi Israele perchè si è insinuato in modo virale nella società facendo rinascere l'odio ovunque anche dove, forse, si era sopito.
La sua propaganda è instancabile, il boicottaggio non colpisce solo la politica e l'economia, entra nelle università, avvelena le menti dei giovani, impedisce gli scambi culturali e scientifici. E' una metastasi che infetta il mondo intero con una facilità e una velocità impressionanti. I musulmani ammazzano gli occidentali che, per uno strano, incomprensibile fenomeno, li difendono, li giustificano, arrivano persino ad autoaccusarsi per poi riversare la loro avversione sugli ebrei e su Israele.

E' difficile da capire ma è la millenaria storia dell'antisemitismo ad essere inspiegabile, una vera e propria internazionale dell'odio susseguitasi nei secoli, radicata tanto profondamente da essere ormai parte del DNA delle nazioni del mondo.
La storia insegna, nessuna forma di razzismo è mai stata così ricorrente, incessante e permanente nel tempo come l'odio antiebraico.
Incomprensibile tanto più se si pensa che gli ebrei erano i cittadini più tranquilli e rispettosi, quasi invisibili, per secoli rinchiusi nei ghetti, non davano fastidio a nessuno...eppure li odiavano a morte.

In Belgio, dopo le stragi di marzo, alcuni individui nelle piazze di Bruxelles hanno coperto la bandiera israeliana con quella palestinese, in Place de la Bourse l'hanno bruciata, hanno tentato in tutti i modi di cancellare ogni simbolo di Israele messo là per onorare le vittime del terrorismo islamico. Il tutto nell'indifferente silenzio di chi stava a guardare e qualche applauso. Un operatore belga , a chi gli chiedeva delucidazioni sulle modalità burocratiche per far ritornare in Israele le vittime israeliane dell'attentato all'aeroporto, ha risposto " Israele? Io conosco solo la Palestina". http://ilborghesino.blogspot.co.il/2016/03/belgio-resoconto-di-un-delirio.html

Abbiamo un Presidente degli Stati Uniti, Barak Hussein Obama, nemico di Israele e amico dei Fratelli Musulmani, che sono l'origine del nazismo islamico e arabo-palestinese, come dice David Horowitz. http://www.linformale.eu/a-colpi-di-martello-la-sinistra-israele-obama-parla-david-horowitz/ Abbiamo un Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, Federica Mogherini, nemica di Israele, innamorata dell'Iran che vuole polverizzarci. I nostri vicini e nemici palestinesi vogliono gettarci in mare. Il mondo urla "Boicotta Israele, ammazza Israele". Cosa possiamo aspettarci di più? Sembra un incubo, è un incubo! I

n questi giorni di panico generale dopo gli attentati, l'unica soddisfazione è l'eccellenza riconosciuta da tutti dell'aeroporto Ben Gurion, quello stesso contro il quale, chi veniva in Israele prima della strage in Belgio, protestava e stramalediva per i troppi controlli. "Non si vergognano" mugugnavano "che impudenza, che maleducati, cosa vogliono, tutti questi controlli, vedono solo terroristi, sono proprio fissati."
Beh, adesso ci prendono ad esempio, chiedono persino il nostro aiuto, sanno che con pochi controlli e troppo lassismo si può anche morire perchè il terrorismo islamico non perdona. Passata la paura, quando penseranno di non aver più bisogno di Israele, ricominceranno. Non illudiamoci.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, Capitale di Israele unica e indivisibile"


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