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Deborah Fait
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La questione LGBT e Israele 06/01/2015
 La questione LGBT e Israele
Commentgo di Deborah Fait

Anni fa, durante una conferenza alla Columbia University, Ahmadinejad dichiarò con orgoglio “Non ci sono gay in Iran...non più” ( per inciso è bene ricordare che mentre intellettuali, accademici e rappresentanti di Israele vengono spesso e volentieri banditi dalle Univerità americane, il dittatore iraniano fu applaudito e ascoltato in religioso e vergognoso silenzio).
Dopo queste dichiarazioni dietro le quali si celava il dramma delle impiccagioni seriali, nelle pubbliche piazze degli omosessuali in Iran, ecco che un giornale di quel paese, il Mashregh News, scriveva : ” Stati Uniti e Regno Unito usano il denaro che ricevono dagli “ebrei” per diffondere l’omosessualità in tutto il mondo” e attacca Israele accusandolo di “promuovere manifestazioni per i diritti dei gay”, denunciando in particolare Tel Aviv come il “paradiso dei gay sulla terra”.
Il giornale iraniano derideva l’ebraismo “conservativo” che accetta rabbini gay, ed esortava i governi occidentali a impedire alla gente di dedicarsi ad attività pro gay in quanto “immorali” e a sottoporre a “trattamento medico” gli omosessuali, al fine di porre termine alla loro condotta. http://www.israele.net/iran-i-sionisti-diffondono-lomosessualit-per-controllare-il-mondo

La vita degli omosessuali in Israele è in effetti molto vicino ad essere un paradiso in terra non solo rispetto al resto del Medio Oriente e tutto il mondo asiatico, è un paradiso anche se paragonata a quella europea, culla della civiltà, soprattutto in certe nazioni dove l’omofobia è tollerata, spesso non punita, dove i gay vengono aggrediti e a volte uccisi, dove ancora non esistono leggi, o sono molto aleatorie, che difendano i loro diritti.
Tel Aviv è stata classificata dai viaggiatori LGBT come la migliore città gay del mondo, in Israele le coppie gay sono trattate con gli stessi diritti delle altre, riconoscendole come unità familiari, in grado di adottare dei figli e di ricevere aiuti dallo Stato.
Nell’esercito i soldati omosessuali o lesbiche non conoscono ostacoli e ogni discriminazione o molestie nei loro confronti sono vietate e punite dalla legge. Non solo, i soldati hanno anche la facoltà di partecipare al Gay Pride durante il loro servizio militare e l’esercito riconosce le coppie dello stesso sesso compresi vedove e vedovi omosessuali. Credo che questo non accada in nessun altro paese al mondo, persino meglio degli USA dove, soltanto nel 2010, per la prima volta, nell’esercito sono stati ammessi soldati omosessuali. Prima vigeva il “Don’t ask, Don’t tell” , cioè “Sei gay? Affari tuoi purchè tu non lo dica in giro”. Legge abolita da Obama.

In Israele i diritti civili degli omosessuali sono garantiti dalla legge ma naturalmente c’è chi deve affondare il suo dente avvelenato e trasformare un atto di giusta, normale civiltà in qualcosaltro e allora eccoli qua.... lo volete sapere cosa dicono i soliti imbecilli? Basta fare un giretto in internet per leggere le frasi più idiote e razziste, quella più gettonata, neanche dire, è : “Si, danno diritti agli omosessuali e intanto ammazzano i palestinesi”.
Putroppo anche molte associazioni gay italiane, ideologicamente a sinistra, ma ce n'è anche una di destra, Gay Lib, sono incredibilmente e vergognosamente antisioniste/antisemite, e, cosa addirittura scandalosa, persino in Israele c’è un gruppo detto “Pinkwashig” di estrema sinistra , legato al BDS, il movimento neonazista del boicottaggio globale contro Israele fondato dall’arabo palestinese Omar Barghouti, che fa propaganda contro Israele.

Usano la loro disumana perfidia per convincere che Israele finga grande apertura con i gay per nascondere i suoi crimini contro i palestinesi. Purtroppo per chi è ideologicamente schierato tutto fa brodo pur di demonizzare Israele. “Fanno i buoni con i gay e poi rifiutano il ricongiungimento familiare di coppie palestinesi in Israele” sono incapaci di fare un ragionamento intelligente del tipo : i palestinesi fanno terrorismo , ammazzano ebrei innocenti, bruciano vive bambine di 11 anni, sgozzano famiglie intere e Israele deve difendersi anche impedendo a possibili terroristi di diventare israeliani e di conseguenza fare terrorismo da dentro.
Israele , dall’alto della sua grande democrazia, dall’alto della sua esagerata democrazia , dico io, permette a questi gruppi sovversivi, che fanno il brainwashig a chi già vive una condizione di difficoltà, convincendoli che Israele non li ama ma li usa per apparire “buono e bravo” e celare i crimini che in realtà commette contro i poveri palestinesi.

Ormai il BDS allunga la sua enorme mano nera in ogni settore della vita di Israele e lo fa globalmente, approfittando dell’odio che, anche grazie alla sua propaganda micidiale, è diventato planetario e infinitamente più grande e pericoloso rispetto a quello che ha portato Hitler e i suoi complici europei a realizzare la Shoà. Come gli ebrei in Europa, negli anni 30, erano considerati responsabili di ogni male allo stesso modo, oggi, questa accusa viene rivolta a Israele. Della serie del “Come fai sbagli” , così accade che l’unico paese di tutto il Medio Oriente e del continente asiatico che ama e rispetta la popolazione gay, venga demonizzato anche per questo e, come tanti idioti, ripetono bovinamente le parole che i sovversivi e i traditori mettono loro in bocca: “ Si, si Israele democratico, usa i gay per ripulire la propria immagine, fumo negli occhi...e non hanno neppure il matrimonio civile”.

Vero, in Israele non c’è ancora il matrimonio civile e qui permettetemi una breve parentesi. L’esigenza del matrimonio civile è nata in modo prepotente negli ultimi anni con l’arrivo di centinaia di migliaia di ebrei o mezzi ebrei o finti ebrei dall’ex URSS che, non essendo religiosi o coppie miste, volevano sposarsi civilmente. Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere, naturalmente, ma la cosa è molto complessa e se ne sta discutendo seriamente per venire incontro alle esigenze di tutti, come è l’abitudine di Israele riguardo ai diritti della popolazione.
A me, felicemente laica, piace molto il tradizionale matrimonio ebraico, sotto la Chuppa (il baldacchino) . E’ una cerimonia talmente bella che l’hanno copiata anche in USA dove moltissime coppie non ebree ne hanno adottato la scenografia sposandosi sotto il baldacchino con l’officiante che può essere un prete cattolico o un pastore protestante. Il matrimonio ebraico per le tradizioni millenarie che si porta dietro è una delle cerimonie più belle ed emozionanti cui si possa assistere, tanto che anche gli ebrei non religiosi la accettavano di buon grado, finchè non è iniziata la moda del facciocomemipare e aldiavololetradizioni e a questo punto Israele dovrà adeguarsi e risolvere il problema del matrimonio civile sia per gli etero che per gli omosessuali. Nel frattempo, chi preferisce andare a sposarsi a Cipro in uno squallido stanzone col disco che suona la marcia nuziale, si accomodi pure.

Per me il massimo della soddisfazione sarebbe vedere una coppia gay scegliere di sposarsi sotto la Chuppa, se religiosa, o con cerimonia civile, se laica, e sono sicura che, di questo passo, ci arriveremo perchè Israele è un paese dinamico, pieno di vitalità, di enorme apertura mentale e di belle sorprese, oltre ad essere, come noi amiamo dire, il Paese del miracoli!
Israele ha la più alta percentuale al mondo di popolazione favorevole alla completa equiparazione delle coppie gay a quelle etero con quasi il 70% degli israeliani che sostiene l’introduzione del matrimonio civile per persone dello stesso sesso.

Israele sarà il quinto paese al mondo a ospitare un monumento in onore di tutte le vittime omosessuali del nazismo, lo ha annunaciato il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai: "Circa venticinquemila omosessuali sono stati perseguitati durante la Shoà e decine di migliaia di loro sono stati uccisi perché il Partito nazista pensava che il loro orientamento sessuale fosse una perversione.
Nei campi di concentramento in cui sono stati imprigionati, i gay erano costretti a portare un triangolo rosa, mentre le lesbiche una fascia nera.
Il progetto del monumento è stato iniziato da Itai Pinkas, una dei leader della comunità LGBT e membro del Consiglio Comunale di Tel Aviv dove svolge il ruolo di consigliere del sindaco in materia di nuovi diritti, disegnato come un triangolo di ferro sul quale saranno incisi i nomi delle vittime". http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3538230,00.html

Sono orgogliosa di questo mio Paese, sono orgogliosa quando vedo due ragazzi camminare tenendosi per mano senza che nessuno vi faccia caso, sono orgogliosa di vedere che al GayPride partecipano con gioia tante famiglie etero con i loro bambini in spalla sventolando le bandiere biancoazzurre di Israele e quelle arcobaleno del Movimento Gay (che i pacifinti hanno scippato per manifestare contro Israele) e altrettante famiglie omosessuali con i loro figli adottati, e soldati e soldatesse in uniforme e fiori tra i capelli abbracciati ai loro compagni o compagne e persone anziane ridenti e felici per tutta quella festa, sono orgogliosa di un paese che , nonostante i tanti detrattori, odiatori e la propaganda infida e bugiarda, continua ad avanzare a testa alta forte della sua umanità, civiltà, della sua alta democrazia, delle sue tradizioni millenarie e delle sue leggi.

Deborah Fait
Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile.


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