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Deborah Fait
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Adesso si chiamano squilibrati o lupi solitari 28/12/2014
 Adesso si chiamano squilibrati o lupi solitari
Commento di Deborah Fait


Il sagrato-cimitero della chiesa di Ambivere (BG)

In provincia di Bergamo, a Ambivere, c’è un cimitero! Direte: ” che scoperta! in ogni paese c’è un cimitero”. Si, amici, in ogni paese c’è un cimitero ma questo è unico nel suo genere, è fatto di carta e si trova proprio sul sagrato della chiesa parrocchiale. Le lapidi sono di carta e stese sul piazzale, ogni foglio/lapide porta il nome di un palestinese morto durante la guerra tra Israele e Hamastan nel luglio scorso, 2137 fogli plasticati (Dio ne guardi che non si rovinino se piove) in ricordo delle vittime della guerra scatenata da hamas contro Israele. Però, siccome il parroco del paese è un uomo giusto, ha messo tra i fogli anche quattro recanti i nomi di civili israeliani, tra cui un bambino, il piccolo Daniel ucciso da un missile, gli altri 66 israeliani morti non li ha ritenuti degni perchè erano soldati. I terroristi di hamas , la maggior parte dei duemila morti durante la guerra, sono invece degnissimi di essere ricordati, per don Emanuele.


Altra immagine

Che dire, amici? Al peggio non c’è mai fine! Vi sono anche molti altri morti indegni di essere onorati da questo ineffabile parroco ( molto attivo nel progetto di sostegno della “palestina”), vi sono tanti di quei morti dimenticati che avrebbero lastricato non solo il sagrato davanti alla chiesa ma tutto il paese e anche oltre. Sono i morti Yazidi, siriani, iraqeni, cristiani, kurdi, centinaia di migliaia di morti ammazzati nell’inferno mediorientale arabo/islamico. Migliaia di morti bambini, centinaia di ragazze vendute ai mercati come bestie di cui si sono perse le tracce, probabilmente morte o schiave di qualche vecchio schifoso barbuto. Nessuno di questi morti è degno di un pensiero da parte del parroco di Ambivere in provincia di Bergamo! E bravo don Emanuele, bravi anche gli abitanti del paese che sono , tutti in massa, d’accordo con lui. I miei complimenti e il mio sdegno, anzi il mio schifo a voi tutti. Naturalmente ci sarebbero anche tanti morti ebrei israeliani, tra cui molti bambini perchè i terroristi palestinesi puntano ai nostri figli piccoli, ma non voglio ricordarglielo al signor parroco, riterrei un insulto se lui e gli abitanti di Ambivere onorassero la loro memoria e la loro innocenza.
eccc il link al sito del Corriere,subito accorso in aiuto del parroco: http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_24/vittime-cimitero-carta-israeliani-palestinesi-bergamo-ambivere-f6291b54-8b68-11e4-9698-e98982c0cb34.shtml alla fine ne riporto l'articolo.
Abbiamo sempre detto che l’odio antisemita/antisionista sia un’ossessione, una ripugnante malattia infettiva e l’esempio di Ambivere calza perfettamente perchè nessuna persona sana potrebbe pensare e portare a compimento una simile sconcezza , esattamente come nessuna persona sana , davanti a una bambina di 11 anni bruciata viva, potrebbe definirla colona.
Questo però è il termine usato dai giornalisti italiani “una famiglia di coloni è stata colpita....” Del resto era una colona anche Ayelet, una piccola di 6 mesi ammazzata da un cecchino palestinese mentre si trovava in un parco tra le braccia del papà.
Erano coloni anche i tre bambini sgozzati a Itamar, 6 mesi, 6 e 8 anni. Che io ricordi, nessun bambino di Israele ammazzato dalle belve palestinesi ha mai avuto la pietà dei media, mai, per i nostri bambini solo l’insulto o una distratta notizia seguita dall’oblio.
I terroristi palestinesi , nella loro laida escalation di violenza, stanno prendendo di mira i bambini israeliani, li investono, li bruciano vivi, li colpiscono con le pietre e tre giorni fa è toccato a Ayala, 11 anni. Era in macchina col papà quando gli orchi in kefiah hanno lanciato verso l’auto due bombe molotov, la piccola ha avuto la presenza di spirito di sganciare la cintura di sicurezza ma le fiamme l’hanno avvolta completamente ed è ricoverata in ospedale in pericolo di vita col 50% del corpo bruciato e dolori atroci. Se sopravvive resterà sfigurata per sempre.

Eppure adesso in Europa hanno inventato una nuova parola per i terroristi. Vi ricordate che anni fa li chiamavano “guerriglieri, militanti, combattenti”?
Oggi li chiamano squilibrati. Tutto meno che terroristi, belve immonde, assassini! In Israele abbiamo ogni giorno un attentato, in Francia accoltellano ebrei, lanciano bombe dentro i ristoranti kasher, sparano contro le sinagoghe, pestano chi porta la kippà, se trovano una coppia stuprano la donna, non si contano le manifestazioni violente tanto che l’aliyà degli ebrei francesi è aumentata del 312% http://www.mosaico-cem.it/articoli/francia-lantisemitismo-fa-crescere-laliya-del-312

Nei paesi scandinavi per gli ebrei è pericoloso uscire di casa, in tutta Europa ormai l’aria è greve e molto pericolosa. La cosa vergognosa è che ogni volta che un ebreo viene aggredito la prima dichiarazione che esce sui media è “non si tratta di aggressione antisemita”, poi quando non possono più negarlo ecco che arriva il resto della presa in giro: “la polizia pensa si tratti di uno squilibrato....di un lupo soilitario....”
Squilibrati? Nessuno è più in sè di questi terroristi , il loro obiettivo è colpire l’ebreo o, in mancanza di kipot nelle vicinanze, va bene anche un mercatino di Natale, tutto pur di uccidere gli infedeli, le scimmie e i maiali .

Perchè, amici, diciamocelo, gli ebrei sono in pericolo ma ai cristiani non andrà meglio, ormai, grazie alla stupidità dei vari governi e alla teoria delle “porte aperte”, tutta l’Europa è sotto attacco, tutta l’Europa è in pericolo. Eurabia...ricordate? sembrava follia e si sta avverando. “La rabbia e l’orgoglio”, ricordate? E hanno insultato Oriana Fallaci, l’hanno portata fino in tribunale con l’accusa di razzismo! Come aveva ragione Oriana! Come dovrebbero chiederLe umilmente perdono se capissero qualcosa ma ancora non si rendono conto gli idioti apostoli del multiculturalismo! Lupi solitari? Sono branchi di lupi altro che solitari, branchi di belve assetate di sangue.

Negli USA il BDS è ormai vincente, boicottano tutto, persino il nome di Israele. E’ l’ultima invenzione della chiesa presbiteriana: cancellare il nome Israele dalla Bibbia. Pensate che lavoro immane e, secondo voi, con quale altro nome lo sostituiranno? Riescono persino a manipolare i libri sacri pur di cancellare Israele in attesa di farlo fisicamente in modo definitivo. Hitler sarebbe orgoglioso di questi suoi nipotini laidi e scellerati sbavanti odio. Non so se sia possibile scendere più in basso, qualcosa dovrà accadere per fermare questo inferno filoislamico. Qualcosa dovrà pur accadere per porre fine all’odio e alla violenza che, grazie all’islam, sta insanguinando mezzo mondo. Spero che paghino coloro che hanno cancellato Hamas dalla lista delle organizzazioni terroriste e che continuano a difendere i tagliagole facendoli passare per un fenomeno passeggero che insulta l’islam-religione-di-pace!

L’islam è Califfato islamico, l’islam è Hezbollah, l’islam è Boko haram, l’islam è Hamas,Olp, Fatah, l’islam è Al Queda, l’islam è Jihad islamica, l’islam è Jaljalat, l’islam è il silenzio di chi non fa il terrorista. L’islam è questo: “Uccidete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, appostatevi dovunque in imboscate” (Corano) “ Il Profeta - la preghiera e la pace di Allah sia su di lui - ha detto: non sarà stabilito il tempo fino a quando i musulmani combatteranno gli ebrei e li uccideranno; prima che gli ebrei si nascondano dietro le rocce e gli alberi, che grideranno: O musulmano! C'è un Ebreo che si nasconde dietro di me; vieni a ucciderlo! “ (Carta di Hamas). Oggi i capi delle organizzazioni del terrore dicono ai loro scagnozzi : “ammazzateli con qualsiasi mezzo a disposizione, investiteli, accoltellateli lungo la strada, fingete di essere dei pazzi tanto vi crederanno sempre!”

Deborah Fait
Gerusalemme, capitale di Israele unica e indivisibile

P.S. Ecco il pezzo uscito su Corriere.it , di Anna Gandolfi:

Il primo a comparire è stato quello di Rashad Yassin, 27 anni. La bomba scoppiata nel campo profughi di Nuseirat non gli ha lasciato scampo. Era l’8 luglio. Oggi i nomi sono 2.137. Appartengono a palestinesi, arabi e cristiani. Ma ci sono anche gli israeliani, quattro civili morti nelle recrudescenze di «Barriera protettiva», l’offensiva lanciata da Israele contro la striscia di Gaza. I nomi si allineano uno di fianco all’altro, i fogli plastificati sono stati incollati sul sagrato e formano una distesa che qualche parrocchiano si occupa diligentemente di spolverare e ripulire dai segni delle intemperie. I nomi sul sagrato I nomi sul sagrato. Eccolo qui, il memoriale delle vittime di Gaza. Carta bianca e cartoncini blu: quest’ultimo colore è stato scelto quando i morti sono bambini. La spianata è enorme, inizialmente ogni A4 accoglieva un nome, l’età della vittima. Poi l’elenco si è allungato talmente tanto che ogni foglio ha cominciato a ospitare cinque, dieci nomi. Famiglie intere. Questa lapide sui generis è stato composta davanti alla chiesa, ad Ambivere. Ci hanno lavorato i ragazzi dell’oratorio guidati dal parroco, don Emanuele Personeni. «Resterà fino alla giornata della Memoria», spiega. Ora che all’Onu si torna a discutere di risoluzione sulla Palestina, questo cimitero di carta fa ancora più impressione. Il memoriale delle vittime delle violenze a Gaza si è composto in giorni, mesi, settimane. Nel paesino dell’Isola bergamasca, duemila anime, accoglie chi va e viene per la Messa e i (rari) passanti non residenti che si incuneano tra le vie del centro storico. Qualcuno si incuriosisce, altri (pochi, di nuovo) mugugnano perché «fa un po’ strano». Il paese sta con don Emanuele, sacerdote e guida di Terra Santa, attivissimo con l’associazione Iabbok che cura «progetti di sensibilizzazione e a sostegno della Palestina». Il parroco del memoriale le cui foto hanno fatto il giro del web si ispira «al vangelo che dice di essere attenti agli ultimi, ai deboli e alle vittime» e anche «al diritto Internazionale». L’elenco delle vittime è tratto dall’aggiornamento continuo fatto dai siti nenanews e bocchescucite.org di Pax Christi. Ne è nata questa grande lapide a cielo aperto, carta e plastica che nei mesi resiste. Il colpo d’occhio è impressionante. «Ed è giusto così», ricordano in parrocchia. Se fa un po’ strano, pazienza.

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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