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Deborah Fait
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Siamo un solo popolo, non è un'illusione 25/09/2014
 Siamo un solo popolo, non è un'illusione
Commento di Deborah Fait


Rachel Fraenkel

Il messaggio augurale di Rosh Ha Shanà al Popolo di Israele di Rachel Fraenkel, mamma di Naftali, uno dei nostri tre ragazzi rapiti e massacrati da Hamas, che pubblica IC in homepage, mi ha fatto pensare a molte cose. Come passeranno le feste quelle tre mamme, quelle tre famiglie?
Eyal, Gilad, Naftalì rapiti una sera di giugno mentre tornavano a casa da scuola, massacrati e gettati in un campo, trovati dopo tre settimane, hanno abbandonato il mondo e tutti i loro sogni a causa dell’odio di due predatori palestinesi affiliati a Hamas. E’ impressionante vedere vicine le foto degli assassini e quelle dei nostri ragazzi, sembrano appartenere all’inferno i primi e a un mondo pulito, sereno, fatto di valori e di gioia i secondi. Purtroppo l’inferno li ha catturati, sono stati torturati e uccisi da ragazzi come loro ma provenienti da un mondo fatto di crudeltà, barbarie e odio, allevati nell’odio, nutriti di odio. L’inferno delle loro anime, la fredda crudeltà dei loro volti senz’anima ci hanno derubato di tre dei nostri figli. Non abbiamo sentito da parte delle famiglie di Naftalì, Eyal e Gilad una sola parola di rancore, non abbiamo sentito una sola parola violenta, nemmeno un’espressione di soddisfazione alla notizia dell’uccisione dei due mostri.
Rachel parla tranquilla, nel video, serena, sorridente, racconta di Naftalì, parla dell’amore, della solidarietà che li ha avvolti. Un popolo unito ”non è un’illusione, dice, è la realtà”. Tutti gli ebrei di Israele, quelli della Golà e chi, non ebreo, in quel momento di disperazione, si sentiva vicino a quelle tre povere famiglie, hanno racchiuso nel loro amore quelle tre mamme...
”Non è un’illusione, dice Rachel, cercavamo i nostri figli e abbiamo ritrovato noi stessi...” https://www.youtube.com/watch?v=_go_9rGein
E Io mi inchino umilmente di fronte alla grandezza di questa donna colpita da un dolore immenso e crudele che sa affrontare con sereno coraggio, forte dell’amore del suo Popolo. Una Madre Coraggio, una delle tante Madri Coraggio di Israele dove è difficle trovare una famiglia che non sia colpita da un lutto di guerra e di terrorismo. Madri tanto diverse dalle altre, quelle arabe palestinesi che urlano e si strappano il velo dalla testa perché il loro figlio terrorista non ha ammazzato abbastanza ebrei, quelle madri orgogliose di avere un figlio che indossa la cintura con i candelotti pieni di esplosivo e biglie di acciaio e va ad ammazzarsi per ammazzare. Madri giovani che augurano ai loro figli bambini una futuro da shahid, martire. E’ questo che le mamme palestinesi sognano per i loro figli: la morte. Sono madri di morte, madri contro natura.


"Non c'era differenza tra Hamas e l'Isis?"
"FOndamentalmente no..."

Guardatevi un po’ in giro, guardate il mondo islamico. Esiste un solo metro quadrato di terra islamica dove non ci sia violenza? ( è appena arrivata la notizia che l’Isis ha sgozzato il turista francese catturato in Algeria, riposi in pace, non si può dire di più ). Si vede nient’altro che gente ammazzata, sgozzata, torturata e si sente il solito ritornello “non è l’islam”. Bene, allora l’islam non esiste e, visto che il “Nonèlislam” sta ricoprendo il mondo di sangue, devo dedurre che l’Islam abbia cambiato nome e si sia trasformato in Nonèlislam.
Islam significa pace, ho sentito dire da un tizio. Ehhh no, perbacco! Islam significa sottomissione, totale obbedienza al Corano e alle sue sure che sono tutto meno che paciose e pacifiche. Ci stanno abbindolando alla grande e la gente semplice ci crede. Islam significa pace, Palla! Chi sgozza nonèlislam, Superpalla! Ma se non riescono nemmeno a fare manifestazioni anti-Isis e contro la violenza senza usare la violenza. Ma avete letto della manifestazione di Milano? Dopo vari discorsi in cui è stato nominato Hitler, i Crociati (cosa c’entreranno i crociati non si sa), Netanyahu e Israele (nominati subito dopo Hitler), ecco che viene inscenata una decapitazione, ecco che donne vestite di bianco si sdraiano a terra per essere calpestate da uomini vestiti di nero. Ecco le fiamme per bruciare la bandiera dell’Isis. Non so, sarò strana, ma tutto questo mi ha impressionata di più che se avessero fatto una manifestazione per la violenza e il terrorismo! E che cavolo, sarò di un altro mondo ma ai miei tempi le manifestazioni per la pace si facevano tenendosi per mano, i discorsi erano per qualcuno e non contro tutti. In Israele durante le manifestazioni per la pace si sente solo questa parola ripetuta e cantata in tutte le salse, non esiste canzone israeliana dove non ci sia la parola SHALOM, non ho mai visto bruciare una sola bandiera palestinese o quelle verdi dell’Islam. Mai! Il fuoco alla bandiera nera dell’Isis poi mi ha lasciata del tutto indifferente pensando alle bandiere israeliane e americane che queste persone bruciano sempre volentieri. E’ una brutta abitudine bruciare le bandiere, non mi piace, mette tristezza, mi fa rabbia come ogni brutto gesto, la considero un’inciviltà inutile ma l’intervista di Astrit Sukni a Chaimaa Fatihi, responsabile PR del Giovani Musulmani d’Italia, organizzazione simpatizzante della Fratellanza Musulmana, mi ha disgustata. Sono talmente pieni di odio che sembra impossibile riescano a vivere così. La Fatihi, nel suo intervento paragona l’Isis al nazismo (e ci siamo), a Hitler (e va bene), a tutti i regimi sanguinari come quelli di Assad (contro il quale però non hanno mai detto una sola parola, nonostante i 200.000 morti in tre anni di guerra fratricida), e, udite udite, come il “regime sanguinario di Netanyahu e i sionisti” (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=55366).
Quindi non perdono l’abitudine, non riescono proprio, neppure per una sera, a non esprimere tutto l’odio che queste persone provano per Israele. Per loro la parola pace non ha nessun significato, manifestano contro l’Isis perchè certamente non è comodo essere parte di un gruppo terrorista che tutto il mondo condanna, anche quel mondo che adora il terrorismo palestinese. Ehhh, signori miei, una cosa è il terrorismo contro gli ebrei (quello è terrorismo buono, no?), diverso è ammazzare altri col terrorismo cattivo di Nonèlislam... Allora via, lancia in resta, contro gli sgozzatori di Al Baghdadi ma... e Hamas? E Hezbollah? E Boko Haram? E L’OLP/Fatah? E le altre decine di organizzazioni del terrore che proliferano nell’Islam che Nonèlislam? Questi gruppi di terroristi non si toccano perchè sono nemici di Israele quindi sacrosanti? Gli orrori commessi da questi terroristi persino contro la loro gente vanno dimenticati e negati con un “Non è vero”.
Hezbollah e Hamas che usano bambini e disabili come scudi umani arrivando ad ammazzarli pur di incolpare Israele. Hamas e Fatah che si massacrano a vicenda... ve le siete dimenticate quelle decine di uomini e ragazzi che Hamas scaraventava giù dai tetti dei palazzi a Gaza City nel 2007 quando ha preso il potere con un colpo militare? Boko Haram che fa stragi e massacri in Nigeria? La risposta più intelligente che ha saputo dare la Fatihi è stata “Non è proprio così”.
Viva i musulmani “moderati” dunque, viva quelli che, per giustificare gli orrori di Nonèlislam, tirano fuori le crociate. Che pensino forse... lo avete fatto anche voi 1000 anni fa... quindi zitti... Bene ma allora diciamo che i crociati Noneranoilcristianesimo e siamo pari e patta.
Questa sera per noi ebrei è “Erev hag”, la sera della Festa, perciò dimentichiamo tutte queste brutture e permettetemi di usare le parole di Rachel Fraenkel, la Mamma Coraggio di Naftalì: “Siamo un solo Popolo, non è un'illusione, è la realtà”.
Auguro a tutto il Popolo di israele Shanà Tovà, Buon Anno, un 5775 di gioia.


Deborah Fait 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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