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Deborah Fait
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Lettera aperta a Michele Serra 28/04/2014

Lettera aperta a Michele Serra
di Deborah Fait


Michele Serra

E" una grande delusione rendersi conto che un giornalista di fama, una persona di cultura, autore di articoli importanti anche di politica internazionale,  scivoli su una buccia di banana come un qualsiasi principiante o un qualsiasi cittadino di quelli che si accontentano di leggere solo i titoli dei giornali per farsi un'idea di quello che succede nel mondo, senza tuttavia capirne un'acca.

Insomma, Michele Serra ha scritto sul suo editoriale che, nella giornata del 25 aprile, vi sono stati scontri verbali molto aspri tra "le Brigate ebraiche (plurale)" e alcuni simpatizzanti filopalestinesi. A quel Brigate scritte al plurale ho fatto un salto sulla sedia perche' è la dimostrazione che Michele Serra, non ha un' idea esatta di cosa si stia parlando. La Brigata era una, unica e sola . Non si capisce se quel plurale di Brigata sia dovuto a una semplice seppur inammissibile, ignoranza della  Storia, o al desiderio di banalizzarla. Mi auguro che, leggendo le critiche fatte da alcuni colleghi alla sua valutazione degli accadimenti del 25 aprile contro Israele, abbia capito la gaffe.

Ogni anno accade che i fascisti dei Centri Sociali o i fascisti filopalestinesi, attacchino la Brigata e urlino insulti contro la bandiera più volte decorata che la rappresenta scambiandola per la bandiera israeliana.

Credevo, speravo.... ma come sempre sbagliavo, che un uomo di sinistra, intelligente, aperto, informato, si sarebbe indignato di fronte alla barbarie degli odiatori di tutto ciò che ricorda nei simboli o nella storia Israele. Credevo, ma naturalmente sbagliavo, che un uomo come Michele Serra, si sarebbe indignato e avrebbe criticato aspramente l'offesa all'onore di una Brigata i cui componenti, tutti ebrei viventi all'epoca, nella Palestina Britannica, scelsero di arruolarsi nell'esercito alleato, col nome di Brigata Ebraica, per andare a liberare l'Italia dai nazifascisti. Molti furono uccisi: Ebrei  che ripagarono con il loro eroismo l'odio dell'Europa che aveva permesso la Shoah.

Le pare giusto, Michele Serra, liquidare le urla dei filopalestinesi, le offese, le aggressioni nei confronti di coloro che portavano il vessilo  della Brigata Ebraica, con un semplice "scontri verbali molto aspri"? Non le è venuto di arrabbiarsi un po' di più? Di condannare un po' di più, di scrivere che non vi sono stati "scontri verbali tra...." ma aggressioni vere e proprie nei confronti di ebrei e di Israele. Scrivo queste righe perchè mi riesce difficile capire come sia possibile che onesta gente di sinistra, intellettuali di valore siano cosi' tolleranti nei confronti di orde di nullafacenti aggressivi, violenti e fortemente antidemocratici.

Un' ultima informazione per  Michele Serra,  nel caso  leggesse queste righe, ma soprattutto per chi non conoscesse bene la storia e vedesse con stupore , nel giorno della Festa della Liberazione, individui urlanti sventolare bandiere palestinesi: Durante la 2 Guerra Mondiale, mentre gli alleati e la Brigata ebraica combattevano per liberare l'Italia dai nazisfascisti, gli arabi (all'epoca i palestinesi non esistevano) erano alleati di Adolf Hitler, il mufti di Gerusalemme Haj Amin El Husseini, parente di Arafat, era suo amico personale, e stretto collaboratore di Himmler e Eichmann. Come si può dedurre non ha nessun senso andare a sporcare una Giornata moralmente importante come il 25 Aprile, con manifestazioni fasciste inneggiando a  gente, gli arabi,   che col nazismo avevano avuto stretti rapporti di amicizia e solidarieta'. Oltretutto i palestinesi non esistevano all'epoca come popolo, non avevano quindi una bandiera e andarla a sventolare il 25 aprile è semplicemente un insulto alla Libertà e alla democrazia e alla Storia!.


Nichi Vendola

Solo due righe per fare un commento su un altro rappresentante della sinistra italiana. Mi riferisco a Vendola che è andato a Ramallah per onorare l'assassino Marwan Barghouti. Lo ha paragonato a Che Guevara....beh....forse non ha tutti i torti. Guevara col suo machete  e le sue bande ha fatto più di una strage tra i contadini che diceva di difendere, ma Barghouti è peggio, molto peggio. Barghouti è un assassino di innocenti, un neonazista, uno che ha sete di potere, uno che vuole sterminare gli ebrei, che vuole radere Israele al suolo, uno che non ha altra ideologia che la morte e l'assassinio, la violenza e la distruzione.

A Vendola piace? Alla gente di sinistra piace? Benissimo ma qualcuno mi spieghi come è  possibile che chi dichiara  con orgoglio di essere di sinistra, abbia in simpatia, difenda, ami, personaggi cosi' tristemente famosi, autori di assasini di massa, di stragi, di massacri . Quale è il fascino che certi loschi figuri esercitano sulla sinistra? Nessuno sa rispondere a questa domanda. Io credo sia semplicemente odio per tutto ciò che è pulito e onesto. Odio per i valori di giustizia e libertà e amore per la violenza e il sopruso.

La mia conclusione è che la sinistra,  almeno quella che difende criminali,  assassini e terroristi non sia altro che fascismo tinto di rosso.

Le vere persone di sinistra non possono amare feccia come Barghouti. Non possono difendere il terrorismo contro civili. Non possono approvare il lavaggio del cervello fatto su giovani menti per avviarle al suicidio mediante assassinio.  Non si può essere di sinistra e battersi per liberare dei terroristi.

Impossibile, va contro ogni valore umano!


Deborah Fait


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