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Deborah Fait
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Lettera aperta a Matteo Renzi 26/02/2014

" Lettera aperta a Matteo Renzi "
di Deborah Fait


Deborah Fait          Matteo Renzi

Caro Matteo Renzi,

Quando ho sentito il suo discorso al Senato ho pensato che avrei voluto mandarle una lettera per esprimerle simpatia e anche solidarietà dopo tutte le critiche che analisti politici e giornalisti le hanno rivolto a destra e a sinistra. Devo ammettere che  tutto quello che ho sentito dire su di lei dopo quel discorso che a me è piaciuto tantissimo, mi ha molto divertita. Hanno criticato tutto, Renzi, all’inizio , forse  un po’ sorpresi dall’ informalità del suo discorso, sono rimasti un po’ interdetti ma poi, ripresisi, sono partiti in quarta...le mani in tasca.... non si fa....ha parlato a braccio....non si fa neanche quello nell’aula del Senato della Repubblica.
Ma ben vengano le mani in tasca! Ma ben venga uno che sa parlare a braccio per più di un’ora e per giunta di politica! Anni luce lontano dalla politica geriatrica cui abbiamo assistito finora, anni luce lontano dalla violenta volgarità de Movimento 5 Stelle.
In Israele, paese giovane e molto informale, nessuno l’avrebbe criticata per queste stupidaggini, caro Renzi!
Il motivo per cui le scrivo è un altro, Signor Primo Ministro, ma mi permetta  di chiamarla per nome perché mi viene meglio.
Innanzitutto mi presento. Sono un’ italiana, sono nata e vissuta per molti anni in Italia fino a quando  ho scelto di vivere in Israele quindi sono anche israeliana ma soprattutto sono ebrea e sionista.
Non so, Matteo Renzi, se lei riuscirà a portare a termine le sue promesse agli italiani, mi auguro di si per loro e per lei ma, da israeliana, mi auguro  che, nei confronti di Israele, la sua politica sia giusta e che le sue idee siano aperte e oneste e le spiego perché.
Per molti anni, esattamente fino al primo Governo Berlusconi, l’Italia è stata uno dei Paesi più anti israeliani d’Europa. Noi italiani, che amavamo l’Italia e amavamo Israele e soprattutto sapevamo cosa fosse Israele,  abbiamo vissuto  anni di sofferenza, delusione e di rabbia repressa che non hanno fatto bene al nostro fegato e meno ancora al nostro cuore.
Prima degli anni 90, caro Matteo Renzi, in Italia abbiamo assistito a una demonizzazione di Israele da far paura. Abbiamo visto ammazzare un bambino ebreo di due anni, nel cuore di Roma, al Tempio Maggiore,si chiamava Stefano,  e abbiamo visto i suoi assassini, i feddayin di Arafat, fatti fuggire verso la Grecia  dal Governo italiano.
Abbiamo visto due attentati sanguinosi con decine di morti, all’aeroporto di Fiumicino, nella sezione della compagnia israeliana El Al.
Abbiamo assistito a scorribande di gruppi di terroristi  palestinesi che nessuno arrestava.
Abbiamo assistito a  manifestazioni violente contro Israele che nessuno disperdeva. Anzi!
L”Italia di quegli anni era l’Italia dell’Achille Lauro quando l’assassino del povero vecchio ebreo Klinghoffer fu fatto fuggire da Bettino Craxi in persona.
Era l’Italia di Sigonella quando le forze arrmate italiane stavano per scontrarsi contro quelle americane che volevano liberare gli ostaggi dei terroristi palestinesi sulla nave! Si rende conto Renzi? Bettino Craxi , per  non offendere i suoi amici arabi e Arafat che lui amava più della sua reputazione, era disposto a far guerra all’America.
Questa era l’Italia dei governi  democristiani, socialisti, cattocomunisti.
L’Italia di Comunione e Liberazione, di filosofi comunisti, ancora vivi e vegeti, che adoravano il terrorismo e chi lo faceva, che  diffamavano Israele  e si auguravano la sua fine.
Era l’Italia dove, per chi amasse Israele, era pericoloso vivere.
Era l’Italia che bruciava le librerie che avevano in vetrina libri di Giudaica, un caso clamoroso è successo a Torino contro la Libreria Luxemburg nel 1988.
Bombe contro Libri! Bombe contro ebrei! Questa era l’Italia dell’epoca, caro Renzi.
Era l’Italia in cui non esisteva muro di un qualsiasi palazzo di una qualsiasi città che non portasse qualche scritta antisemita, si andava da “Ebrei ai forni” a “Israele boia”, vergogne  che nessuno cancellava.
Era l’Italia  che Moro aveva letteralmente venduto agli arabi,c'era l’Italia che aveva fatto un patto tragico e criminale con Arafat lasciandolo libero di ammazzare ebrei italiani purché non toccasse gli “altri” italiani. 
Era l’Italia che, dopo ogni sanguinoso attentato, portava in trionfo il Terrorista e lo scrivo maiuscolo perche Arafat era un super terrorista, era il terrorista per antonomasia,  era un mascalzone che si è preso gioco di tutti i governi italiani succedutisi nel nostro Paese.
Era l’Italia che permetteva a Arafat di dare ordini alla RAI, servizio pubblico!
Era l’Italia che permetteva a Arafat di entrare nei Palazzi delle nostre Istituzioni armato!
Era l’Italia che portava Arafat in trionfo dopo ogni sanguinoso attentato contro gli ebrei, sia in Italia che in Israele, sia in Europa.
Era l’Italia che lo portava ad Assisi, dai frati, abbracciato ai capi del PCI,  sventolando la bandiera Palestinese, dove veniva accolto come un eroe anche da chi avrebbe dovuto parlare di pace e fratellanza. 
Parole queste che non comprendevano gli ebrei e Israele.
Era l’Italia del Sindacato che, Luciano Lama in testa, era andato a gettare una bara nera sulle scale del Tempio Maggiore di Roma.
L’Italia della Pantera. Se la ricorda la Pantera, Renzi? Erano  gli studenti italiani che protestavano e che, non si sa perché, anzi lo si sa benissimo, perché completamente lavati di cervello dai partiti  comunisti e cattocomunisti italiani,   per loro protestare contro le ingiustizie scolastiche  significava passare davanti al Tempio degli ebrei di Roma, alzare il pugno chiuso e urlare  A MORTE!
L’Italia di quei tempi, caro Renzi, era un Paese pieno di odio contro Israele, contro gli ebrei che si dichiaravano sionisti, contro chiunque non nascondesse il suo amore per Israele.
Era l’Italia che tornava ad essere fascista e antisemita però da sinistra!
Era l’Italia dei Centri Sociali per cui ogni occasione era buona per manifestare violentemente contro Israele.
L’Italia di Rifondazione Comunista che marciava per le vie di Roma vestita da Kamikaze in onore dei terroristi che in Israele facevano saltare autobus, cinema, ristoranti con centinaia di vittime innocenti.
L’Italia era quella, Caro Renzi, poi c’è stato il governo Berlusconi e le cose, come per incanto, si sono calmate.
I rigurgiti di odio ci sono sempre stati, è vero, e ci sono ancora perché pare che l’odio antiebraico debba essere eterno, pare che  odiare Israele sia un must irrinunciabile .
Per caso mi è capitato di entrare in un  sito dei 5 stelle e quello che ho letto mi ha fatto venire i brividi, “ebrei maledetti....Israele muori...” queste le cose più belle che ho letto.
Potrei proseguire molto a lungo per descriverle il disagio e , in molti casi la paura, che abbiamo vissuto noi italiani  che amiamo Israele, in quegli anni.  Disagio per tutte le menzogne che venivano raccontate su Israele, cui la gente della strada credeva ciecamente a causa di un pre-giudizio antisemita insito nell’animo di molti, e paura per la violenza di queste orde di giovinastri guidati dai politici dell’estrema sinistra.
Era il periodo, Matteo Renzi, in cui politici che , per obbligo diplomatico, venivano in Israele, si rifiutavano di andare a Gerusalemme.
Era il periodo in cui il Vaticano, che aveva Nunzi Apostolici piazzati presso le peggiori dittature arabe, non voleva avere contatti con Israele, non riconoscendolo come Nazione sovrana.
Era il periodo in cui i Papi non pronunciavano nemmeno la parola Israele ma non si vergognavano di parlare di Palestina, paese inesistente allora come oggi.
Le ho scritto queste righe, Caro Renzi, perché lei guiderà L’Italia per 4 anni, si spera, ed è giusto che sappia che vi sono molte cose da riparare, molte ferite da  sanare tra i nostri due paesi.
Italia e Israele hanno una storia molto diversa, negli ultimi 70 anni l’Italia ha vissuto un periodo di pace.
Israele ha vissuto gli ultimi 70 anni in un continuo stato di guerra riuscendo a mantenersi una splendida democrazia nonostante tutto.
Italia e Israele sono due paesi  vicini, due Paesi mediterranei, due democrazie eppure per anni, troppi, l’Italia ha portato avanti contro Israele una guerra diplomatica feroce e ingiusta, spesso così poco diplomatica da sfociare nella violenza dura e pura.
In una cosa però, Italia e Israele sono simili, una cosa che, nonostante le difficoltà e le disgrazie,  dovrebbe rendere fratelli questi due popoli ed è la GENIALITA’.
La mia speranza è che lei, Matteo Renzi, si mantenga informale anche nel non ascoltare le voci contro Israele che certamente le arriveranno dagli angoli più estremisti del Parlamento e che, con la testarda capacità dimostrata in questi ultimi tempi, con la sua educata scanzonatezza, con l’ intelligenza che la contraddistingue, riesca a metterli a tacere.
Gli israeliani amano l’Italia, l’hanno amata anche quando politici italiani andavano ad abbracciare Arafat mentre in Israele si contavano i morti fatti dai suoi terroristi.
Gli israeliani amano tutto dell’Italia, si fermano estasiati se, per la strada, sentono qualcuno parlare italiano.
Israele è un paese pieno di gravissimi problemi di sopravvivenza che sa ancora sorridere, ridere, amare e sperare e che desidererebbe un po’ di comprensione e simpatia non in nome della Giustizia divina ma della Giustizia umana.
Sono sicura che lei, Matteo Renzi, signor Primo Ministro, saprà non deluderci, spero di poterle stringere la mano quando verrà in visita in Israele e ci mostrerà la faccia bella dell’altra Italia, l’Italia giusta, democratica, l’Italia di Perlasca non di Vattimo, l’Italia  che amiamo come amiamo Israele.

Le auguro buona fortuna e buon lavoro! 


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