venerdi 19 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Deborah Fait
Commenti & TG news watch
<< torna all'indice della rubrica
il Leone è morto 12/01/2014

Il Leone è morto
Commento di Deborah Fait

Mi piace immaginarlo uscire dall’involucro del suo corpo distrutto da otto anni di malattia e mettersi a camminare col suo passo pesante, leggermente dondolante , a testa alta, il solito sorriso un po’ ironico, verso il paradiso dei Grandi.
Arik Sharon, Melech Israel, il Re di Israele, e’ morto, il suo Popolo lo piangera’ e lo rimpiangera’ , ci mancheranno la sua brillante intelligenza, la sua simpatia, il suo coraggio indomito e il suo amore appassionato per Israele, lo piangeremo consapevoli che uomini come lui nascono sempre piu’ raramente e che sionisti orgogliosi, preziosi e audaci come Lui sono sempre piu’ introvabili.

 Sharon con i suoi soldati

Ariel Sharon ha salvato Israele quando, nel 1973, disobbedendo agli ordini dei suoi superiori e rischiando la Corte Marziale, decise di entrare in territorio egiziano convinto che Israele doveva smettere di difendersi per incominciare ad attaccare il nemico.


Sharon con Dayan

Questa azione coraggiosa determino’ la guerra , l’esercito egiziano fu circondato e disperso e, da quel momento, ebbe inizio il trionfo di Israele nella guerra del Kippur. Fu in quei giorni che circolava in Israele la battuta detta con un senso di sollievo e col solito humor ebraico dissacrante, dopo la grande paura della distruzione del Paese promessa dagli arabi :” Visitate Israele e le sue Piramidi”. Da quel momento i Paesi arabi, consapevoli che mai avrebbero potuto battere Israele in guerra, si dedicarono alla propaganda, alla delegittimizione, alla demonizzazione dello stato ebraico e al terrorismo.
I loro sforzi vennero premiati nel 1975 quando l’ONU paragono’ il Sionismo al razzismo e gli arabi decisero di usare i cosiddetti “palestinesi” come arma sicura portando il mondo a considerare Israele paese coloniale, gli israeliani aggressori e i palestinisti vittime.

Davanti al Kotel


ma dopo la preghiera le armi

Questa fu l’arma vincente degli arabi,  che li porto’ a conquistare le simpatie del mondo occidentale e a ridurre Israele a reietto e paria, l’Ebreo del mondo contro cui riversare odio e rabbia.
Non potendo distruggere il coraggio e il valore dello stato ebraico, gli arabi e i loro soci occidentali hanno voluto e stanno ancora tentando di distruggerne la credibilita’ e il diritto storico e politico di vivere in Erez Israel.
Nel 1982 , per combattere le bande palestiniste che da anni colpivano Israele dal Libano, Sharon, allora Ministro della Difesa, entro’ nel Paese per creare una linea di sicurezza per Israele e fu allora che ebbe inizio la sua demonizzazione da parte dell’Europa e delle sinistre internazionali, quando non riusci’ ad impedire la strage di Sabra e Chatila da parte dei falangisti cristiano maroniti entrati nei campi per distruggere i palestinesi che avevano fatto scempio dell’intero Libano, assassinado ache il premier  cristiano Gemayel.
Il mondo se la prese con Sharon, Israele divenne “nazista”, i veri assassini non furono mai nominati e regolarmente ogni anno da allora, in settembre, il letame dell mondo, pacifinti in testa, commemorano Sabra e Chatila demonizzando Israele e criminalizzando Ariel Sharon.
Non si contano le vignette che lo raffigurano mentre mangia bambini palestinesi che divertono tanto chi non e’ nemmeno degno di pronunciarne il nome. Nel 2001 Sharon divenne Primo Ministro e, nel 2002, dopo che il terrorismo palestinista aveva ammazzato quasi 200 civili israeliani in pochi mesi, Sharon decise il contrattacco e entro’ nei territori detti “palestinesi” nel tentativo di calmare la situazione.
L’offensiva militare e la costruzione della barriera difensiva salvarono Israele da decine di attentati al giorno, salvarono i nostri figli dalla morte e gli israeliani dal pericolo di scoraggiarsi dopo 60 anni di guerra , di tentativi di pacificazione falliti miseramente e dolorosamente nel sangue ebraico. Israele non celebra mai le proprie vittorie ( a differenza dei Paesi arabi, che celebrano con enormi parate le proprie sconfitte travestite da vittorie, a dimostrazione di come il fanatismo renda stupidi), ma l’aver vinto il terrorismo seriale di Arafat e’ stata una delle cose piu’ grandi che Sharon sia riuscito a fare.
Questo gli guadagno’ l’odio del mondo intero che, insieme agli arabi, si scateno’ una volta di piu’ contro Israele. Nel 2005 Sharon, col zigzagare tipico del pragmatismo sionista....” cogli arabi e’ impossibile fare la pace ma noi israeliani tenteremo sempre”.... decise di staccare Israele dalla Striscia di Gaza, portando via dalle loro case, dal loro lavoro, dalla loro vita 10.000 israeliani.
Fu per Israele un periodo molto difficile e confuso. Chi era d’accordo, chi si opponeva, chi non sapeva da che parte stare. Israele era “invaso” da nastri arancioni e azzurri legati alle macchine, alle borse delle donne, ai manubri delle biciclette dei giovani, alle carrozzelle dei bambini, ai balconi delle case. L’arancione era il colore di chi si opponeva all’uscita da Gaza , l’azzurro era di chi era d’accordo. Gli indecisi avevano sia il nastro arancio che quello azzurro. Non sapevamo davvero cosa pensare, speravamo nella pace, temevamo il fallimento ma quando abbiamo visto i soldati piangere abbracciando quegli ebrei che dovevano portare via, tutta Israele e’ scoppiata in un singhiozzo disperato.
Niente piu’ pro e contro, tutti uniti nel dolore per quei fratelli portati via da un esercito in lacrime che li abbracciava e li accarezzava. Quando abbiamo visto i palestinisti entrare per bruciare tutto quello che era in piedi, le serre con le coltivazioni che Israele esportava in tutto il mondo, gli edifici rimasti, guardavamo increduli, con la gola chiusa, quello scempio compiuto da gente barbara, priva di ogni barlume di civilta’ e di intelligenza.
Ma come! Eravamo usciti, avevamo portato via ogni ebreo, persino i morti dei cimiteri, per dare ai palestinisti il modo di incominciare a costruire lo stato che dicevano di volere e loro distruggevano tutto, spianavano tutto per mettere al posto delle serre distrutte e delle case, le batterie di missili per colpire Israele piu’ da vicino.
Forse sbagliero’, forse sarebbe accaduto ugualmente, ma nessuno mi leva dalla testa che l’uscita dalla Striscia e l’aver capito che i palestinisti volevano solo morte, terrorismo e arrivare a distruggere Israele e che il sacrificio non era servito a niente , deve aver distrutto il vecchio Leone.
L’anno dopo fu colpito da due ictus, il secondo fu fatale.
Il vecchio Leone e’ morto, se n’e’ andato in silenzio nel paradiso dei Grandi. Shalom Arik Sharon, Melech Israel, nessuno mai ti dimentichera’.

 Deborah Fait


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT