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Deborah Fait
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Offendere gli ebrei non è reato 06/04/2013

Offendere gli ebrei non è reato
Commento di Deborah Fait

Si, non si sa amici in che mondo viviamo, un mondo confuso, pericoloso che arretra come i gamberi anziche’ progredire. Un mondo buio che ha perso persino la possibilita’ di vedere un po’ di luce in fondo al tunnel dell’odio che lo pervade. Chi fa le spese di questo odio compulsivo sono,  al solito, ormai da lunga data, diciamo qualcosa come duemila anni e piu’, gli ebrei.

Avrete letto la notizia di quella donna, non la chiamo professoressa perche’ non ne e’ degna, e’ solo un essere appartenente al sesso femminile, quindi una donna che, ad una ragazzina ebrea del liceo artistico Caravillani di Roma , una ragazzina ebrea distratta ( e perche’ fosse distratta non ha nessuna importanza, i ragazzini si distraggono , dicono avesse mal di testa ma a me non interessa , era semplicemente una ragazzina ebrea) ha detto “ Ad Auschwitz saresti stata attenta”.  

Quando ho sentito la notizia non potevo credere alle mie orecchie, non riuscivo a pensare come un essere umano  potesse pronunciare una simile frase , una frase bestiale, schifosa, orrenda.

Sarebbe stata  un’espressione bestiale , schifosa, orrenda anche se detta a uno studente non ebreo, a chiunque, ma dirla a una ragazza ebrea fa di questo essere appartenente al sesso femminile un  mostruoso  e feroce individuo.

La donna  ha dimostrato  di essere tutt'altro che pentita quando, a chi le ha chiesto spiegazioni di tanta ferocia, ha risposto:” Ho detto quella frase per  indicare un posto organizzato, dove regnava l’ordine”.

Ma chissa’ perche’, se e’ una che ama l’ordine, non le e’ venuto in mente di dire “in collegio saresti stata piu’ attenta” no, signori miei, no, avendo davanti un’ebrea lei ha pensato che quella ragazzina, per la sua distrazione, meritava solo AUSCHWITZ.

Infine si e’ messa in malattia e in ottobre andra’ in pensione.

L’antisemita si e’ messa in malattia. Per la vergogna? Non credo, forse solo per vigliaccheria.

Andra’ in pensione? Ricevera’ anche dei soldi per essersi comportata in modo mostruoso? Pare  abbia ricevuto solo un blando rimprovero, un “richiamo” scritto per “non aver tenuto conto della sensibilita’ della studentessa”.

Non capisco, scusatemi ma non capisco.

In un mondo in cui nelle scuole non si parla piu’  del Natale per non offendere gli studenti musulmani, in cui nelle mense scolastiche e’ persino vietato a tutti di mangiare maiale e  prosciutti per non offendere i giovani musulmani, in cui (come in Inghilterra) non si insegna piu’ la Shoah per non offendere i giovani musulmani, in questo mondo cane un individuo il cui compito sarebbe insegnare ed educare si permette di dire a una giovane ebrea che in un campo della morte sarebbe stata piu’ attenta.

Cosa pensava questo individuo? Di darla in pasto ai cani per la sua distrazione? Di metterla in mano a Mengele perche’ sezionasse il suo cervello ebraico per capire il motivo della sua disattenzione? Di farla andare verso le docce del gas? Era questo l’ordine che regnava nei campi della morte.

E’ questo il tipo di ordine che l’individuo in questione augurava alla ragazzina ebrea?

E ha ricevuto solo un blando “rimprovero?”

Certamente la passera’ liscia perche’ la cattiveria e’ stata rivolta solo verso una ebrea e si sa che, nel comune pensare di simili  individui poveri d’animo ( se ne hanno uno) offendere gli ebrei “non e’ reato”.

Si, i compagni della ragazzina ebrea si sono ribellati, l’hanno apostrofata come razzista, si, bravi, bravissimi, ma solo tre di loro si sono rifiutati di continuare a seguire le lezioni dell’individuo in questione.

Solo tre??????

E gli altri?

Secondo il mio modesto modo di pensare, ma forse essendo ebrea penso male, tutta la classe, all’unisono, doveva uscire come un soluomo e rifiutarsi di seguire altre lezioni di chi ha avuto la crudelta’, la ferocia , la perfidia  di dire a una ragazzina ebrea “ad Aushwitz saresti stata piu’ attenta”.

Invece sono rimasti la.

Solo tre hanno avuto il coraggio. Solo tre degni di uscire dalla mediocrita’.

Solo tre e a me questo esiguo numero non va giu’, ce l’ho nella gola come una cipolla.

In questo momento ho solo un pensiero che purtroppo restera’ solo una speranza ‘LEVATELE LA PENSIONE” e che patisca la fame come succedeva  a  coloro che dovevano stare , schiavi, prigionieri, carne da bruciare nei forni,  in quell’inferbo dove “regnava l’ordine”.

Questo dovrebbe essere  d’esempio a quegli ebrei della comunita’ ebraica di Roma che hanno dato le dimissioni per protestare contro il grido d’allarme dato da Riccardo Pacifici alla luce dell’antisemitismo che ormai regna in Italia e di cui il Movimento di Grillo ha dato segnali pericolosi.

Hanno dato le dimissioni? Da cosa vi siete dimessi signori della Comunita’? dall’essere ebrei?

Un’altra ebrea che ha dato da molto tempo ormai  le dimissioni da ebrea e’ Amira Haas, opinionista di Haaretz, quel giornalaccio arabo in lingua ebraica. Questa signora, nata ebrea e israeliana,  si e’ dimessa  sia da ebrea che da israeliana  ( da anni annorum scrive contro Israele) per  trasformarsi  nella piu’ abietta delle condizioni umane: il traditore.

Amira Haas ha scritto dalle pagine di Haaretz che “"Il lancio di pietre è un diritto e un dovere innato per chi si trovi sotto un regime straniero - sostiene la Haas, una esponente della sinistra estrema israeliana. - "Il lancio di pietre è al tempo stesso una azione ed una metafora di resistenza".

Dunque, amici miei, questa dimissionaria da essere umano, incita gli assassini palestinesi ad ammazzare gli ebrei.

Tra poco, qui in Israele, suoneranno le sirene. Tutto il popolo di Israele si fermera’ a testa china, dovunque si trovi. Sei milioni di ebrei staranno immobili per due minuti.

Dire a un’ebrea “ ad Auschwiz saresti stata piu’ attenta”, dimostra un tempismo di ferocia perfetto.

Deborah Fait


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