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Deborah Fait
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Un altro pretesto per l'odio, gli autobus ! 06/03/2013

Un altro pretesto per l'odio, gli autobus !
di Deborah Fait


Deborah Fait          Una protesta per gli autobus

Perdonatemi se saro’ troppo violenta ma non posso farne a meno di fronte all’indecenza dei commenti sugli autobus organizzati dal ministero dei trasporti israeliano, autobus navetta che devono trasportare i lavoratori arabi in Israele, raccogliendoli di villaggio in villaggio.

Ho letto i commenti sui giornali di sinistra israeliani e ho pensato “ecco , incomincera’ un altro walzer dell’odio in Italia ”. Ho letto la notizia sui giornali israeliani normali, cioe’ quelli scritti da giornalisti   pensanti non avvelenati dall’ideologia malefica e maligna della sinistra.

Ho letto il commento di Anna Foa sul bollettino dell’UCEI e ho incominciato a sentirmi poco bene, ho continuato a leggere: L’unita’, il Sole 24 ore, il manifesto, l’Ansa (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48315) e il male e’ aumentato fino a diventare schifo, uno schifo immenso verso tutti e verso tutto, uno schifo che non ha piu’ limiti come non ha piu’ limiti l’indecenza di certi scribacchini dell’odio.

Spiego bene il “fattaccio: Israele ha pensato di istituire alcune linee di trasporto esclusivamente per lavoratori arabi, linee speciali, del tipo navetta, esistenti in ogni paese del mondo per il trasporto dei lavoratori , autobus speciali che trasportano la gente  in orario di lavoro alla mattina e, senza intasare le linee passeggeri, li riporta a casa la sera.

Praticamente un servizio door to door  per far sì che i palestinesi non debbano pagare prezzi esosi ai loro “padroncini” per arrivare alle fermate degli autobus di linea passeggeri regolari. Prima pagavano 40 shekel a viaggio ai padroncini palestinesi , adesso pagheranno 5 shekel  sugli autobus israeliani al loro esclusivo servizio.

Ditemi, per favore, ditemi dove sta lo scandalo e dove sta l’apartheid?

Nel sud Italia non esistono autobus navetta (piu’ che altro si tratta di camion sgangherati) che portano gli extracomunitari dai centri alla periferia per la raccolta dei pomodori?

E’ apartheid?

Negli USA non esistono autobus che trasportano lavoratori messicani in Texas o in California?

E’ apartheid?

In Italia vanno bene i treni infestati da cimici e pidocchi che, sovraffollati fino all’inverosimile umano, portano la gente nei luoghi di lavoro periferici dove arrivano spesso in ritardo e sconvolti dalla mancanza d’aria?

Non e’ aprtheid, e’ schifezza, e’ incivilta’.

In tutto il mondo civile i lavoratori possono usufrutire di servizi speciali , istituiti solo per loro.

Se lo fa Israele diventa apartheid.

Se lo fa Israele diventa razzismo.

Se lo fa Israele tutto il mondo si scatena.

Gli arabi dei territori vivono separati dagli ebrei per volonta’ dell’ANP  che ha dichiarato piu’ e piu’ volte che nessun ebreo deve andare ad abitare tra loro. (questa non e’ apartheid, scribacchini dei miei stivali? Questro non e’ razzismo?)

I nuovi autobus navetta servono per facilitare la vita dei palestinesi,  fanno il giro di tutti i villaggi arabi sparsi in Giudea e Samaria, raccolgono i lavoratori e li portano a destinazione. La sera fanno il servizio contrario.

A questo servono, signori scribacchini, e mi pare una decisione assolutamente positiva, a  voi invece la notizia serve come pretesto  per diffamare ancora una volta Israele.  Confessate che non vi par vero, erano almeno un paio di settimane che non avevate argomenti per sputacchiare odio.

Vada per i media da sempre antisraeliani  per i quali  e’ normale la diffamazione ma che un giornale di informazione ebraico arrivi a farlo e’ davvero una vergogna, una vergogna assoluta e mi aspetto le loro scuse per la mancanza di professionalita’ e per la disinformazione ai danni di Israele.

Udg  scrive le solite porcherie  sull’Unita’:

Non bastavano le bypass road, i check point all’interno della Cisgiordania e lungo la Linea Verde e i gate agricoli controllati dall’esercito israeliano e che separano i villaggi palestinesi dalle proprie terre al di là del Muro. Non bastava quella «Barriera di sicurezza» che per i palestinesi della West Bank è il «muro dell’apartheid». Non bastavano. Perché da ieri Israele ha dato vita agli autobus per soli palestinesi. Gli autobus «segregazionisti». Una vicenda che racconta lo spirito di una nazione molto più delle trame politiche legate alla formazione del nuovo governo.
Israele, lo Stato nato dalle ceneri della follia razzista nazista e vittima dell’odio degli integralisti islamici di tutto il mondo, sembra fare propri i principi segregazionisti. Il governo ha creato linee di autobus riservate solo ai palestinesi in Cisgiordania, di fatto escludendoli dalle linee «normali», che saranno riservate ai coloni ebrei.”

Rispondo ai primi “non bastavano”.

Le bypass road servono a poter andare in macchina senza beccarsi pietre di mezzo kilo in pieno viso.

I check point servono ( adesso sono quasi scomparsi anche se non del tutto nelle zone pericolose) per controllare che non entrino in Israele i terroristi.

La barriera di sicurezza serve a salvare gli israeliani dalla morte, gli attentati sono calati quasi del 100%. Cosa vuole, signor Udg, agli israeliani piace vivere. E’ una colpa?

Abbiamo gia’ dato e se ai palestinesi le nostre misure di sicurezza danno fastidio  potevano pensarci prima di dilettarsi col terrorismo e i kamikaze.

Se danno fastidio a voi non ce ne potrebbe fregar di meno.

Gli autobus segregazionisti esistono solo nella sua testa, signor udg. 

Mi piacerebbe vedere Umberto de Giovannageli mettersi un kippa’ in testa e andare in un villaggio arabo o salire su un autobus insieme a una cinquantina di arabi .

Mi piacerebbe vedere Anna Foa , vestita da ebrea religiosa, salire su un autobus arabo .

Mi piacerebbe proprio.

Cosi’, en passant, qualche  azione di linciaggio di ebrei che per necessita’ o per sbaglio, sono passati attraverso i cosiddetti territori palestinesi:

Da dove incomincio?

Forse dai due riservisti israeliani che avendo sbagliato strada, furono linciati e svuotati di tutti gli organi, cervello compreso, prima di essere gettati giu’ dai finestroni della stazione di polizia di Ramallah?

Vogliamo ricordare la mamma e le sue tre bambine ammazzate a bruciapelo perche’ attraversavano in macchina  un territorio palestinese per tornare a casa? (Non esistevano ancora, purtroppo, le bypass road)

E quel soldato israeliano  salito su un autobus arabo e gettato fuori ormai a pezzi?

Vogliamo ricordare Emmanuel, 17 anni, che per tornare a casa prima che facesse buio,  si era addentrato in territorio palestinese? Fermato , linciato, ammazzato a sassate in testa.

Vogliamo ricordare i due ragazzi proprietari di un ristorante a Tel Aviv e recatisi nei territori per comprare piante?  Bloccati in una trattoria dove si erano fermati per mangiare del buon hummus, trascinati contro un muro e ammazzati a fucilate.

E quel poveretto che da Tel Aviv era andato dal suo meccanico di fiducia a TulKarem? Non e’ piu’ tornato in Israele....vivo.

Ricordo anche la famiglia Fogel , tutti sgozzati, mamma, papa’ e tre bambini, la piu’ piccola aveva tre mesi. Abitavano vicino a un villaggio palestinese.

Devo continuare, signori scribacchini?

No, non continuo perche’ voi queste cose le sapete ma vi fa comodo dimenticarle,  la conoscete bene la barbarie palestinese perche’ non siete stupidi, siete solo avvelenati, talmente avvelenati che riuscite a trasformare un servizio in favore dei palestinesi in un atto di apartheid dello “Stato nato dalle ceneri della follia razzista nazista”....beh, signor Udg, anche questa e’ un’inesattezza perche’ il moderno stato di Israele era nato molto prima, esattamente nel 1898 durante il primo Congresso sionista a Basilea e sarebbe nato anche senza Hitler come molti altri stati prima inestistenti  in Medio oriente. Con una peculiarita importante pero’:

Israele e’ sempre esistito nel cuore e nell’anima del Popolo Ebraico.


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