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Deborah Fait
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Tutti in marcia a Parigi: la diretta Rai: RaiNews24/ Rai1/L'Arena 12/01/2015
Tutti in marcia a Parigi: la diretta Rai: RaiNews24/ Rai1/L'Arena
Commento di Deborah Fait


"Good morning Europe!", "Buongiorno Europa!"

Diretta no stop Rainews24, direttore Monica Maggioni, inviati a Parigi Annamaria Esposito, Paolo Poggi, Giuseppe Solinas. 11 gennaio 2015

Rai Uno, L’Arena, conduce Massimo Giletti, in studio Alessandro Sallusti, diretto de Il Giornale; Duilio Giammaria, giornalista Rai; Laura Ravetto, Forza Italia; Alessia Rotta, PD; Piero Sansonetti, giornalista; in collegamento Vittorio Emanuele Parsi, docente Università Cattolica del Sacro Cuore. 11 gennaio 2015, ore 18.00, dopo la diretta di Rai Uno: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-2ab88e91-6282-4dbf-b29d-1c237bf7bca3.html

La lunga diretta di Rainews24, condotta dal direttore Monica Maggioni, ha seguito minuto per minuto la marcia di Parigi contro il terrorismo e per la libertà di stampa. Molto interessante, molto particolareggiata, praticamente non è stato perso un solo momento della manifestazione con gli inviati stazionati nei punti nevralgici. Abbiamo visto i Capi di Stato dare il via alla marcia, bandiere, centinaia di cartelli con la scritta “Je suis Charlie”; pochissimi, da contare sulle dita di una mano, quelli recanti la scritta “Je suis Juif”. Peccato, un’occasione perduta, cari i miei francesi.

Tra i capi di stato Benjamin Netanyahu, premier di Israele. E’ stato sorprendente vedere invitato ad una marcia contro il terrorismo e per la libertà di stampa Abu Mazen che dedica strade e piazze ai terroristi palestinesi assassini di ebrei, che fa sbattere in prigione i giornalisti sgraditi, che ha formato un governo con i tagliagole di Hamas. Davvero incredibile ma ormai sappiamo che dovunque sia invitato un premier israeliano, chiunque esso sia poiché in Israele vi sono elezioni... anche troppo spesso..., verrà invitato anche Abu Mazen, sempre lui perchè l’ANP non organizza elezioni da 10 anni.

By the way... chissà se Hollande sa che una pagina Facebook di Hamas ha reso onore ai fratelli assassini di Charlie Hebdo, Cherif e Said Kouachi e all’assassino degli ebrei del supermercato Kosher, Amedy Coulibaly: “martiri e eroi del raid di Parigi”. Sabato però, per non deludere gli amici europei, la leadership di Gaza ha rilasciato un comunicato di condanna, sicuramente molto sincero. Bastone e carota, ognuno scelga quello che vuole, resta il fatto che, invitando certi personaggi, la marcia è risultata essere un’insalata russa di slogan, ipocrisia, capi terroristi a braccetto con leader “democratici”. http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/189749#.VLLgWXspp5-

In collegamento da Roma ha parlato Riccardo Pacifici che ha ricordato altri attentati con morti francesi per cui la Francia non ha mosso un dito. L’attentato di Tolosa del 2012, cinque morti ebrei tra cui tre bambini, falciati a colpi di mitra da un terrorista musulmano; l’assassinio di Ilan Halimi; vari attentati a ristoranti kasher. La Francia è impregnata di sangue ebraico ma mai nessuna marcia è stata fatta, nessuno si è nemmeno indignato. La diretta si è conclusa con una cerimonia nella Grande Sinagoga di Parigi in onore delle quattro vittime ammazzate al supermercato Kasher solo perché ebree. In tutto le vittime ebree sarebbero cinque se si mette in conto Georges Wolinski, uno dei disegnatori ammazzati nella redazione di Charlie Hebdo.

Bellissimi i discorsi di un rappresentante della Comunità ebraica di Parigi e di Bibi Netanyahu. “Perché gli ebrei devono avere paura in uno dei paesi più belli e civili d’Europa? Eppure vediamo sempre lo stesso odio. Possono ucciderci a Parigi, Bruxelles, Vienna, Budapest , è sempre lo stesso odio. Ma noi non abbiamo paura e porteremo la kippà e mangeremo kasher... vorremmo vedere un po’ di solidarietà.”

Hollande: ”La Francia senza ebrei non è la Francia” ma gli ebrei se ne stanno andando a frotte, caro Hollande, stufi di essere presi a pugni e calci, di essere accoltellati, ammazzati, stufi marci, e la Francia diventerà un altro paese judenrein.


L'Arena, condotta da Massimo Giletti

L’Arena, conduce Massimo Giletti. Solita manfrina del rappresentrante dei giovani musulmani, Haret Amak: “A Parigi non erano musulmani, erano solo due...” Due cosa?
V.E. Parsi e Piero Sansonetti: “L’Europa deve diventare repubblicana!”, e “I musulmani sono i primi a soffrire per il terrorismo perché ammazzano anche loro”. Questo succede da sempre, da 1400 anni, i musulmani si accoppano a vicenda, da sempre i sunniti odiano gli sciiti quasi quanto odiano gli ebrei e i cristiani. Dov’è la novità!
Laura Ravetta per rispondere ai “solo due” di Amak: “sono le organizzazioni islamiche che mandano i terroristi! L’Islam deve ripulire se stesso...”
Giletti a Amak: “mi dica in quale paese islamico io posso farmi il segno della croce!”
Risposta: “Dappertutto”.

Come si dice Chuzpà in italiano? Faccia di bronzo? In collegamento dalla Moschea di Roma: “ Voi pregate per i morti di Parigi?”, risposta secca di una gentile signora “NO!”, altri “ ma...non so...io non ho bombe, vede?...quelli non sono musulmani...”
Insomma praticamente il nulla!

Ormai nel talk show italiani è d’obbligo invitare il musulmano “buono”, quello del volemose tanto bene, io ti do i miei organi, tu mi dai i tuoi in caso di trapianto (Porta a Porta, speciale del 9.1.2015), io non mangio maiale ma tu puoi mangiare quello che vuoi, gli assassini di cristiani non sono musulmani... (e gli assassini di ebrei?). E’ di moda, in ogni trasmissione politica che si rispetti e dove ormai si parla solo di Islam, esibire “l’immaginetta” del musulmano buono... il musulmano kasher... purtroppo va a finire che i conduttori fanno sempre una magra figura perché “l’immaginetta” rifiuta regolarmente di condannare il terrorismo e se la cava col mantra “quello non è l’islam, quelli non sono musulmani”.

Considerazioni? Cosa volete che vi dica, la marcia di Parigi non mi ha fatto un buon effetto, una coreografia per passare una domenica diversa, buonismo immerso in tonnellate di melassa, luoghi comuni, ipocrisia e da domani si torna alla solita vita. La Francia è la solita Francia, non si cambia in un pomeriggio, è la Francia che ha appena riconosciuto la Palestina di Fatah/Hamas; la Francia del “dagli all’ebreo”. L’Europa è la solita vecchia Europa mezza islamica ormai, l’Europa che solo un anno fa, mentre i paesi arabi si sgozzavano a vicenda , aveva deciso che il paese più pericoloso del mondo era Israele. L’Europa che ha tolto Hamas dalla lista dei terroristi, l’Europa degli intellettuali che propongono di armare Hamas perché “gliele dia” a Israele, dei politici che parlano di “sigaretti innocui” lanciati su Israele, l’Europa di “Israele torni ai confini del '67” ben sapendo che quelli non sono confini e che sarebbe il suicidio di Israele. L’Europa in cui orde di “buoni musulmani” scorazzano liberamente bruciando le bandiere di Israele e sventolando cartelli “L’islam conquisterà il mondo”, “Israele terrorista”, “Israele a morte”.

Le quattro vittime ebree del supermercato kasher verranno sepolte a Gerusalemme sul Monte degli Ulivi. Grande sconfitta, grande umiliazione per la Grandeur. Nemmeno da morti ci vogliono stare!


Deborah Fait Gerusalemme, Capitale di Israele, unica e indivisibile.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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