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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Olanda: Le origini dell’islamo-nazismo 26/09/2014
Olanda: Le origini dell’islamo-nazismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)


"Shariah in Olanda", "L'islam dominerà il mondo"

E’ stato agli inizi di settembre che l’islamo-nazismo si è rivelato in Olanda in modo chiaro e improvviso come un movimento presente dalla struttura semi-organizzata. Rob Bertholee, capo servizio generale olandese di intelligence (AIVD), ha dichiarato in un'intervista che il movimento jihadista ha centinaia di aderenti, mentre i simpatizzanti nell’intero paese si contano a migliaia.
Harry Lensink and Jaco Alberts, ”AIVD-baas Rob Bertholee over ‘het fenomeen”’, Vrij Nederland, 3 September 2014. [Dutch]

Nel Luglio 2014, dozzine di sostenitori dello Stato islamico hanno organizzato una dimostrazione all’Aja. In successive occasioni Isis e Hamas hanno manifestato contro Israele sventolando le loro bandiere. Ci sono stati 130 jihadisti olandesi arruolati in Medio Oriente, 15 sono stati uccisi e 30 sono tornati indietro.
Politie pakt paspoort 10 leden ‘jihadgezinnen’ af,” Volkskrant, 30 August 2014. [Dutch]

Le origini dell’islamo-nazismo olandese hanno radici lontane e minacciose. Nel secolo passato, molto prima che l’islamo-nazismo diventasse un problema, gli slogan appartenevano a coloro che manifestavano negli stadi durante le partite di calcio.
For an overview of Dutch Soccer anti-Semitism see Manfred Gerstenfeld, “Anti-Semitism and the Dutch Soccer Fields,” Journal for the Study of Anti-Semitism, Volume 3, issue 2, 2011, 629-646.

Le forze di polizia non reagivano di fronte a frasi come “ Hamas, Hamas, gli ebrei al gas”, oppure “morte agli ebrei”, lo stadio veniva considerato come un luogo extra-territoriale, dove la legge non veniva applicata. L’aspetto curioso della vicenda è che non erano gli ebrei l’obiettivo da colpire, quanto i tifosi della squadra di calcio di Amsterdam, l’Ajax. Per motivi che non conosciamo, si definivano ebrei. I tifosi di altre squadre di calcio, in genere molto fanatici, come il Feyenoord di Rotterdam, gridavano i loro slogan quando la loro squadra giocava contro l’Ajax. Questi slogan anti-semiti sono diventati popolari negli stadi anche perché non vi era alcuna reazione da parte delle autorità.
Nel 1999, quando la squadra Feyenoord vinse il campionato di calcio, uno dei giocatori, Ulrich van Gobbel, urlò nella via principale di Rotterdam “chi non salta, ebreo è”.
Simon Kuper, “Ajax, de joden, Nederland,” Hard Gras 22 (Amsterdam, L.J. Veen, 2000) 141. [Dutch]

Gli stessi slogan si potevano sentire sugli autobus. Fu così che queste frasi anti-semite vennero poi dirette contro gli stessi ebrei. Il Rabbino Capo Binyomin Jacobs ricorda quando salì insieme a un suo collega, uno psicologo non ebreo, su un treno pieno di tifosi del Feyenoord. Quando li videro cominciarono a urlare “Hamas, Hamas, gli ebrei al gas”. Questa tendenza diminuì nel 2004, quando una partita di calcio all’Ajax venne interrotta dopo quegli slogan anti-semiti. Da quel momento capita che altre partite, se ci sono slogan simili, vengano interrotte dalle autorità.

Precursori dell’islamo-nazismo attuale sono stati alcuni giovanni musulmani. Nel 2001, in parecchie scuole olandesi, giovani islamici avevano manifestato la loro gioia l’11 settembre, mostrando ammirazione per Osama Bin Laden.
Margalith Kleijwegt, and Max van Weezel, Het land van haat en nijd (Amsterdam: Balans, 2006), 108. [Dutch]

Nel 2003, ad Amsterdam, nel “National Memorial Day”,durante le cerimonie per I caduti nella Seconda Guerra Mondiale, giovani marocchini e turchi presero a calci le corone, urlando “Morte agli ebrei”.
“Dodenherdenking in Amsterdam verstoord,” Trouw, 9 May 2003. [Dutch]

Nell’aprile 2004, mentre ero a Amsterdam, ero su un tram quando quattro giovani di origine araba, più o meno sui 15 anni, vennero a sedersi non lontano da me, e uno di loro si mise a cantare “Bisogna uccidere gli ebrei, ma è proibito”: non era diretto a me, non portavo nessun segno ebraico esteriore di riconoscimento e in più erano seduti dietro di me. Ho raccontato questo episodio nel mio libro “The Decay: Jews in a Rudderless Netherlands” (2010).

Ma il passaggio all’estremismo violento avvenne il 4 novembre 2004, quando un giovane marocchino, Mohamed Bouyeri, assassinò il regista olandese Theo van Gogh. Nel pugnale con il quale lo uccise c’era una lettera nella quale minacciava di morte anche Ayaan Hirsi Ali, allora membro del parlamento olandese. Da allora vive negli Stati Uniti. Vennero arrestati alcuni musulmani olandesi che si incontravano regolarmente con Bouyeri, con l’accusa di tentato omicidio premeditato. Alcuni vennero ritenuti colpevoli e finirono in prigione. Crebbe l’attenzione dell’opinione pubblica quando due jihadisti olandesi vennero uccisi nel Kashmir nel 2002.

Negli anni successivi all’assassinio di van Gogh, la situazione si fece più confusa. L’AIVD annunciò nel 2006 che il reclutamento di jihadisti stava avvenendo segretamente. Vi erano frequenti minacce di morte contro esponenti politici ostili all’islam, per esempio Geert Wilders, ma anche altri. Eshan Jami, che aveva creato una organizzazione per ex-musulmani, venne minacciato di morte diverse dozzine di volte, e aggredito pubblicamente. La moschea El Tawheed di Amsterdam era risaputo che vendesse un libro, The Way of Islam, nel quale si proibiva l’ingresso agli omosessuali nei luoghi di culto. Chi segue i siti web musulmani registra sistematicamente le manifestazioni di odio e gli appelli alla violenza, ma spesso senza risultati. Questi imam stranieri, predicatori di odio, visitano occasionalmente l’Olanda. Recentemente, il vice Primo Ministro Loddewijk Asscher ha ammesso che il Ministero dell’Interno per anni ha ignorato la possibilità di impedirgli l’ingresso.

Nel 2006, il rapper musulmano Appa registrò un video dove dei giovani mascherati sventolano bandiere di Hamas: è stato visto più di un milione di volte. Nel settembre 2007 si tenne a Rotterdam un congresso al quale era stato invitato il leader di Hamas Ismail Haniyeh. Il governo gli negò l’entrata in Olanda, per cui Haniyeh si rivolse al congresso con un video. Intervenne, in quanto invitato, l’ex Primo Ministro cristiano democratico Driers van Agt, un fanatico odiatore di Israele. Disse che Hamas doveva essere cancellata dalla lista delle organizzazioni terroriste. Nel 2009, durante una manifestazione ad Amsterdam contro Israele, ci furono grida di “Hamas, Hamas, gli ebrei al gas”, ma due parlamentari del Partito Socialista della sinistra che partecipavano alla dimostrazione dichiararono di non avere sentito questi slogan. Dichiararono invece, di aver sentito gridare “Intifada, Intifada, Palestine must be free”. Durante la guerra civile in Siria, l’islamo-nazismo olandese crebbe in intensità, anche se agisce non apertamente, perché i jihadisti che sono arrivati dalla Siria non vogliono attrarre su di sé l’attenzione delle autorità che potrebbero decidere di espellerli. Malgrado ciò, il jihadismo questa estate è diventato di pubblico dominio. Ora, finalmente, l’AIVD ammette che i servizi di intelligence avrebbero dovuto da lungo tempo sapere che i simpatizzanti olandesi del jihad si contano in molte migliaia.

 Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.

 Il prossimo libro di Manfred Gerstenfeld sarà The War of a Million Cuts, e analizzerà come Israele e gli ebrei vengono delegittimati e come combattere questa battaglia.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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