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Ugo Volli
Cartoline
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Terroristi di tutto il mondo, unitevi! 28/11/2016
Terroristi di tutto il mondo, unitevi!
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: Fidel Castro con il terrorista Yasser Arafat

Cari amici,

non trovo modo migliore di festeggiare la morte di Fidel Castro (di cui mi spiace solo che l’abbia colto nel suo letto e non in una di quelle prigioni famigerate in cui chiudeva i dissidenti, gli omosessuali, i credenti non protetti dai suoi amici papi) che parlarvi di una disputa di lavoro che certamente l’avrebbe appassionato per la sua – come dire - affinità elettiva con i lavoratori coinvolti. Si tratta infatti di lavoratori altamente specializzati e purissimi sul piano ideologico, anche se sono solo alcune decine, cui un governo ingiusto, a quanto pare, ha deciso di rifiutare la stipendio perché gli si oppongono sul piano politico.

Di chi si tratta? Qui sta la ragione dell’interessamento della buonanima il dittatore di Cuba. Sono trenta ex prigionieri (categoria che lui ha molto contribuito a moltiplicare, anche senza "ex") e inoltre sono stati processati, condannati e incarcerati in quanto terroristi (altra categoria molto amata da Fidel, giacché lui stesso ha praticato la nobile arte di ammazzare il primo che passa). Terroristi contro Israele, detenuti nelle carceri israeliane dopo regolare processo e rilasciati in uno dei pagamenti dei riscatti in cambio di carne umana in cui i palestinisti si sono specializzati. Ma chi ha tagliato loro lo stipendio non è il governo israeliano, che ovviamente non paga i terroristi, bensì l’Autorità palestinese, che dedica il 6% del suo budget, cioè almeno 11 milioni di euro al mese per pagare stipendi ai terroristi condannati. Lo fa sia con i propri sia con quelli di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche: generosamente, senza distinzioni. Purché siano colpevoli di terrorismo, cioè abbiano cercato di ammazzare gli ebrei, meritano uno stipendio proporzionale alla durata della condanna. Questi 30 di cui stiamo parlando, però, complottavano contro l’Autorità Palestinese per conto di Hamas, e allora i loro stipendi sono stati tagliati.

Vi pare il caso? “La cessazione del pagamento degli stipendi a diverse persone che hanno trascorso il loro tempo nelle prigioni dell'occupazione a causa della lotta contro di essa, è un chiaro cedimento alle pressioni dell'occupazione,” come ha dichiarato Nayef Rajoub e certamente Fidel Castro sarebbe stato d’accordo. Cos’è questa storia di non pagare quel che si è promesso ai terroristi catturati? E’ un loro diritto, sono lavoratori come tutti i mercenari di questo mondo e non si può discriminarli solo a causa delle loro posizioni politiche (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/220238).

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Al centro, Nayef Rajoub

A parte la solidarietà dell’internazionalismo proletario, vale la pena di spendere un paio di parole in più. La prima riguarda questo Nayef Rajoub. Vi ricordate chi è? E’ un tipo interessante. Deputato nel parlamento palestinese che non si riunisce da otto anni, è stato ministro degli affari religiosi nel governo di Hamas (http://www.wikiwand.com/en/Nayef_Rajoub), ha passato anche lui qualche anno nelle prigioni israeliane e dunque dev’essere anche lui titolare di un assegno, quindi sa di che cosa parla. Dopo la sua liberazione è stato anche curato in un ospedale israeliano da una grave malattia con una delicata operazione alla spina dorsale (http://www.jns.org/news-briefs/2015/8/13/senior-hamas-official-arrives-in-israel-for-medical-care). Ma non pensate che sia stato affetto da un sentimento poco virile come la gratitudine. Se quei bonaccioni di israeliani gli hanno salvato la vita, peggio per loro. Lui continua a sostenere la lotta armata. Infine è il fratello di quel Jibril Rajoub che a differenza di lui milita in Fatah, è stato consigliere di Arafat per i servizi segreti, e negli ultimi anni ha trasformato la federazione calcistica palestinese in un’arma antisraeliana. Probabilmente è lui il fratello furbo, ma se i mezzi che perseguono sono diversi, gli scopi sono certamente gli stessi. (http://www.timesofisrael.com/israel-releases-hamas-affiliated-palestinian-mp-from-jail/)

Perché dico che dei due, Nayef è il meno intelligente? Perché con la sua protesta ha smascherato una pratica di finanziamento del terrorismo che non si intona tanto bene con le pretese dell’Autorità Palestinese di essere moderata, amante della pace e magari neanche uno stato. Anche perché questi stipendi sono concessi coi soldi degli aiuti che dovrebbero servire a far sviluppare l’economia dell’AP, che in sostanza vive di stipendi pubblici (inclusi quelli dei terroristi). Tant’è vero che di recente ci sono state mosse al parlamento norvegese, a quello britannico e anche al Senato americano per far cessare questo scandalo (http://bloodthirstyliberal.com/category/palestinian-terrorism/). Naturalmente invano. Ma che volete, Fidel sarebbe più contento dal suo inferno socialista dove certamente soggiorna, se sapesse che i trenta hanno ripreso a prendere i denari per il sangue che hanno sulle mani. Perché anche il vecchio motto di Marx va modernizzato e ormai recita “Terroristi di tutto il mondo, unitevi”.

Immagine correlata
Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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