Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/01/2024, a pag. 14, con il titolo "Putin soffia sulle proteste per Gaza. Allarme dagli Usa, in campo l’Fbi" la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Nancy Pelosi e Nikki Haley
Segnaliamo ai nostri lettori le iniziative di Nancy Pelosi e Nikki Haley, ci auguriamo che riescano a impedire un disastro elettorale il prossimo novembre alle elezioni presidenziali.
NEW YORK — Dietro alle proteste americane contro la linea del presidente Biden a Gaza c’è il leader russo Putin, che spera di usarle per boicottare la campagna per la rielezione di Joe Biden e favorire il ritorno di Donald Trump. Almeno questo è quanto sospetta l’ex Speaker della Camera Nancy Pelosi, che ha chiesto all’Fbi di aprire un’inchiesta. Da mesi ormai le manifestazioni contro l’appoggio ad Israele scelto dalla Casa Bianca si ripetono in tutti gli Stati Uniti, dalle università alle strade. Hanno generato contrasti e polemiche, che dopo un duro scontro nel corso di un’audizione al Congresso hanno portato anche alle dimissioni della preside dell’Università di Harvard e di altri atenei. Nei giorni scorsi lo stesso Biden è stato interrotto dai manifestanti, mentre teneva un comizio elettorale, e la minoranza arabo- americana minaccia di non votarlo nello Stato decisivo del Michigan, dove ha una popolazione più ampia della differenza di voti con cui aveva battuto Trump nel 2020. In altre parole, la crisi geopolitica in corso nel Medio Oriente sta già avendo un impatto potenzialmente decisivo sulla politica interna americana e sul futuro della democrazia negli Stati Uniti. Nancy Pelosi ne ha parlato ieri durante un’intervista alla Cnn , in cui ha preso una posizione finora mai sentita da altri politici. «Chiedere un cessate il fuoco ha detto - è il messaggio di Putin. È esattamente quello che dice lui. Non commettete errori: questo è direttamente collegato a ciò che il presidente russo vorrebbe vedere». L’ex Speaker della Camera, già terza carica dello Stato, ha evitato di fare di ogni erba un fascio: «Penso che alcuni di questi manifestanti siano spontanei, organici e sinceri».Poi però ha aggiunto: «Alcuni credo siano collegati alla Russia ». Quindi ha chiesto alle autorità investigative di fare chiarezza: «Si dovrebbe indagare su alcuni finanziamenti. Voglio chiedereall’Fbi di aprire un’indagine su questo». Sempre ieri Alexandria Ocasio- Cortez, deputata leader dell’ala sinistra del Partito democratico spesso in contrasto con Pelosi, ha sostenuto la versione opposta: «L’opposizione è basata sulla perdita indiscriminata di vite umane. Penso che quanto stiamo vedendo nel Paese siano giovani sconvolti dalla violenza». È noto ormai che gli apparati di Mosca hanno cercato di influenzare i processi della democrazia americana, ad esempio nelle presidenziali del 2016, usando i social media e altri strumenti. L’inchiesta sul “Russiagate” non ha dimostrato una connessione diretta fra Trump e Putin, ma neppure ha chiarito i dubbi sulla sua ammirazione e amicizia con il capo del Cremlino. Il leader di Mosca invece non ha fatto mistero di appoggiarlo, ad esempio quando negli ultimi giorni ha ripetuto la versione di Donald, secondo cui le elezioni vinte nel 2020 da Biden sono state in realtà truccate. Durante le primarie del New Hampshire abbiamo avuto modo di chiedere alla candidata repubblicana Nikki Haley se sospetta che Putin rivoglia Trump alla Casa Bianca, e lei non ha esitato per un istante: «Sì, lo penso davvero». L’intellettuale neocon Bill Kristol ha commentato questa risposta con sorpresa, perché «Haley è stata l’ambasciatrice di Trump all’Onu, in quella posizione aveva accesso ai rapporti dell’intelligence, e quindi le sue accuse hanno grande credibilità». Pelosi non ha sostenuto che tutte le manifestazioni siano opera della propaganda russa, ma ha avanzato il sospetto che Putin possa soffiarci sopra attraverso i finanziamenti, oppure con attività sui social. Perché ha interesse a fomentare il caos negli Usa, e magari favorire il ritorno alla Casa Bianca di Trump nelle elezioni del 5 novembre.
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