Se Putin vince in Ucraina sarà la fine Tonia Mastrobuoni intervista il ministro estone
Testata: La Repubblica Data: 18 gennaio 2024 Pagina: 8 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Il ministro degli Esteri estone “Se Mosca vince la guerra in Ucraina varrà solo la legge del più forte”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/01/2024, a pag. 8, con il titolo "Il ministro degli Esteri estone: se Mosca vince la guerra in Ucraina varrà solo la legge del più forte", l'intervista di Tonia Mastrobuoni a Margus Tsahkna.
BERLINO — L’Estonia è in allerta. Nei giorni scorsi la premier Kaja Kallas ha detto di ritenere probabile un attacco russo all’Europa «nei prossimi tre o cinque anni», confermando vari rapporti dei servizi tedeschi e polacchi. E i timori riguardano in particolare i Baltici, dove il Cremlino potrebbe tentare di sobillare le minoranze russofone. Puntuale come un orologio, Putin è sembrato confermare le indiscrezioni accusando i Baltici di «espellere i russi». Il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna rivela a Repubblica come Tallin sta affrontando le conseguenze della crisi ucraina.
Ministro, vi state preparando a un eventuale attacco russo?
«Ora gli Stati baltici puntano a rafforzare la propria sicurezza.
L’Estonia è impegnata a rispettare l’articolo 3 del Trattato della Nato che impegna gli Stati membri a sviluppare le proprie capacità di difesa. Siamo consapevoli che la sicurezza in Europa è cambiata drammaticamente dopo l’aggressione russa in Ucraina. E dobbiamo contribuire a rafforzare le nostre capacità di difesa. Quindiabbiamo deciso di aumentare la nostra spesa per la difesa al 3,2% del Pil nel 2024. E non vediamo l’ora che la Svezia aderisca alla Nato: è un passaggio che renderà certamente l’Alleanza più forte e migliorerà la sicurezza degli approvvigionamenti sul fianco orientale della Nato».
Perché è importante che l’Ucraina vinca la guerra?
«I partner dell’Ue e della Nato sono consapevoli che l’Ucraina sta combattendo non soltanto per riconquistare i propri territori, ma per la sicurezza dell’intera area euro-atlantica. È chiaro che se consentiamo alla Russia di uscire vincitrice da questa guerra,assisteremo molto probabilmente alla fine dell’ordine internazionale basato sulle regole e entreremo in un’era in cui sarà il più forte a dominare».
E cosa suggerite per consentire a Kiev di respingere le truppe russe?
«Un recente documento del nostro ministero della Difesa sostiene che l’Ucraina potrebbe vincere questa guerra se i 40 Paesi del gruppo di contatto di Ramstein stanziassero ciascuno lo 0,25% del loro Pil annuo per l’Ucraina. Il governo estone ha dato l’esempio e ha deciso un aiuto militare a lungo termine all’Ucraina: per i prossimi quattro anni, l’Estonia è pronta a stanziare lo 0,25% del suo Pil per gli aiutimilitari all’Ucraina. Lavoriamo per convincere altri Paesi a seguire il nostro esempio».
L’Ucraina è in una situazione molto difficile dopo che gli Usa e l’Ue hanno ritardato le loro decisioni sui nuovi aiuti finanziari.
Quanto è pericolosa questa stanchezza dell’Occidente?
«L’Estonia, l’Ue e la Nato non sono stanchi di sostenere l’Ucraina. A dicembre abbiamo preso la storica decisione di avviare i negoziati di adesione all’Ue con l’Ucraina. È una mossa che ancorerà ulteriormente l’Ucraina all’Ue. A novembre, il Consiglio Nato-Ucraina si è riunito per la prima volta a livello di ministri degli Esteri e tutti gli alleatihanno riaffermato il loro impegno a rafforzare il sostegno politico e militare all’Ucraina che continua a difendere la propria indipendenza.
Diversi Paesi hanno recentemente annunciato nuovi pacchetti bilaterali di aiuti militari all’Ucraina, tra cui l’Estonia. L’Ue sta fornendo all’Ucraina un sostanziale sostegno politico, finanziario e umanitario, compreso il supporto all’Uaf, in termini di equipaggiamento e addestramento. Inoltre, adottando il 12° pacchetto di sanzioni, l’Ue contribuirà ulteriormente ad aumentare il costo della guerra per Mosca».
Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato a Davos di voler organizzare una conferenza di pace in Svizzera, possibilmente con la Cina. È il momento giusto?
«Per quanto riguarda la pace in Ucraina, vediamo il piano di pace di dieci punti proposto dall’Ucraina come l’unico praticabile. E la recente conferenza a livello di consiglieri a Davos è stata un successo perché ha messo d’accordo 83 Paesi».
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