Consigliamo ai nostri lettori il libro di Alessandra Tarquini, che ha affrontato un argomento quasi tabù, quando invece i tempi cambiano e quello che era prima può non essere più oggi. Da questo punto di vista, basta seguire sia media cartacei che trasmissioni televisive. Non ci vuole molto a capire la posizione che la sinistra assume di fronte a Israele. In queste pagine consigliamo di leggere la dichiarazione della Schlein dal titolo "Netanyahu, finchè c'è lui niente pace" in una intervista trasmessa da Sky, che si guarda bene dall'intervistare chi non condivide quanto afferma la segretaria del PD.
La sinistra italiana e gli ebrei Alessandra Tarquini
il Mulino euro 24,00
Questo libro ricostruisce i rapporti fra la sinistra italiana e gli ebrei, dal 1892, quando nacque il Partito socialista, alla crisi della cosiddetta prima Repubblica. I protagonisti sono le donne e gli uomini che, in nome del socialismo di matrice marxista, aderirono ad alcune delle più importanti organizzazioni di massa del Novecento. E gli interrogativi a cui l’autrice cerca di rispondere sono i seguenti: chi sono stati e chi sono gli ebrei per i socialisti? Sono oppressi, e quindi insieme a tutti gli sfruttati del mondo partecipano alla lotta per l’avvento di una nuova civiltà, oppure ostacolano la realizzazione del socialismo? Accanto alla storia dei partiti, nella trattazione hanno ampio spazio gli intellettuali che vissero a stretto contatto con la politica. Da questo punto di vista, la rappresentazione dell’antisemitismo, del sionismo e del conflitto arabo-israeliano, negli scritti degli storici, dei filosofi e dei sociologi, ma anche nel cinema, nei romanzi e nella produzione della cultura di massa, aiuta ad approfondire la ragione delle scelte politiche. Nell’arco di un secolo, a delinearsi è una storia di relativa sottovalutazione della questione ebraica.