Stiamo vincendo la guerra ma l'odio planetario contro Israele non ha più limiti Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 11 gennaio 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Stiamo vincendo la guerra ma l'odio planetario contro Israele non ha più limiti»
Stiamo vincendo la guerra ma l'odio planetario contro Israele non ha più limiti.
Diario di guerra di Deborah Fait
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La guerra a Gaza, oltre alle stragi del pogrom del 7 Ottobre , ha provocato molti morti in Israele, sono stati uccisi più di 500 soldati, ha fatto piombare nella disperazione l’intero paese, siamo tutti con il fiato sospeso per la sorte degli ostaggi. Questa situazione sommata all’odio del mondo intero che ci perseguita rende il tutto più doloroso e difficile da sopportare. Accendi la Tv, apri i giornali, leggi le notizie internazionali su internet e non si sa come parare i colpi che ci travolgono come uno tsunami. Chi di noi non sa cosa sia l’UNRWA, l’organizzazione dell’ONU che si occupa delle scuole e dell’educazione a Gaza? Era noto da anni che nelle sue scuole non si insegna esattamente l’amore tra i popoli. Sapevamo che i loro libri di testo sono pieni di odio antiebraico e incitamento alla violenza contro Israele e gli ebrei. Ma la notizia che ho letto oggi supera ogni immaginazione, va oltre il pensiero di normale umanità. Hillel Neuer, direttore di UN Watch, un’organizzazione che monitora le Nazioni Unite, ha segnalato un gruppo Telegram che comprende 3000 insegnanti dell’URNWA, esortando le Nazioni Unite a prendere provvedimenti contro il feroce incitamento all’odio nei post degli insegnanti. Si leggono messaggi che elogiano il pogrom del 7 Ottobre, che esprimono simpatia e ammirazione per gli assassini e stupratori che hanno ammazzato, torturandole, 1200 persone. Abdallah Mahjez, un insegnate che aveva lavorato in precedenza alla BBC, esorta i civili di Gaza a non allontanarsi dal pericolo dei bombardamenti, come Israele invita a fare con milioni di volantini, e di continuare a fungere da scudi umani. Costui guida il gruppo degli insegnati e i post di sostegno e di ammirazione per il massacro compiuto in Israele non si contano. Gli autori delle stragi vengono descritti come “eroi”, lodati per “l’educazione ricevuta” e il gruppo condivide con migliaia di like e di faccine che ridono le immagini degli israeliani ammazzati e delle donne stuprate e fatte a pezzi. Non basta, questo gruppo di “insegnanti” chiede anche l’esecuzione degli ostaggi. Il gruppo di questa abominevole chat non si nasconde dietro a pseudomini, orgogliosi di quanto accaduto, i suoi componenti scrivono i loro nomi, i numeri indentificativi e pubblicano altro materiale “didattico” che incoraggia il terrorismo jihadista e celebra il pogrom del Sabato Nero. Questo è l’esempio più lampante di cosa ha fatto questa organizzazione per delinquere durante tutti gli anni in cui ha gestito le scuole di Gaza. UN Watch lo denuncia da anni, inutilmente, perché segnalare alle Nazioni Unite che a Gaza e in tutti i territori contesi dai palestinesi si incita addirittura nelle scuole a compiere massacri di ebrei fino alla loro eliminazione, è come se, durante la Shoah, qualcuno avesse avvisato Hitler che le sue SS stavano compiendo un genocidio.