Qualunque cosa accada è colpa di Israele...anche il numero dei morti Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 07 gennaio 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Qualunque cosa accada è colpa di Israele...anche il numero dei morti»
Qualunque cosa accada è colpa di Israele...anche il numero dei morti
Diario di guerra di Deborah Fait
La demonizzazione di Israele è lo sport più ambito dagli antisemiti (quando scrivo antisemiti intendo anche gli ipocriti che si nascondono dietro all’antisionismo). Aveva incominciato il segretario dell’ONU Guterres insinuando che il 7 ottobre non era accaduto proprio senza un motivo. Giorni fa in Iran è stata fatta una strage che è stata immediatamente attribuita a Israele anche da molti occidentali. Israele non ha mai colpito gruppi di civili e la modalità dell’attentato è stata in perfetto stile islamico. Hanno usato la stessa feroce tecnica anche durante la seconda intifada in Israele. Un kamikaze si faceva esplodere in un autobus pieno di passeggeri e nel momento in cui arrivavano i soccorsi, un secondo kamikaze si faceva saltare per aria, ammazzando i soccorritori e ritardando così gli aiuti ai feriti sopravvissuti. Così è stato fatto in Iran, prima una bomba e dopo 15/20 minuti una seconda destinata ai soccorsi. L’Isis ha rivendicato la strage ma affinché l’Iran e i suoi proxi non dimenticassero per qualche momento il “piccolo Satana”, ha dichiarato che l’attentato gli era stato commissionato da Israele. A questo punto uno si mette a ridere al pensiero che l’Isis sia agli ordini dell’odiata entità sionista. Ma non c’è niente da ridere perché gli ayatollah, nel senso che tutto fa brodo, hanno preso la palla al balzo per minacciare ulteriormente Israele evocando la sua eliminazione. Ormai il Medio Oriente è in mano alle sanguinose provocazioni islamiche per arrivare alla guerra totale contro l’unica democrazia esistente in questa parte di mondo. Gli accordi di Abramo, che avrebbero portato un po’ di pace e importanti alleanze politiche e economiche tra lo stato ebraico e molti paesi arabi, Arabia Saudita in primis, davano troppo fastidio e in qualche modo bisognava farli saltare e prendere due piccioni con una fava: isolare Israele dall’Occidente, colpirlo con una strage bestiale e metterlo di fronte alle violenze e alle minacce di guerra di tutto il mondo arabo/islamico. L’Iran e Hamas prevedevano la reazione di Israele al pogrom del 7 ottobre, e, fregandosene altamente del prezzo che avrebbero pagato anche i civili palestinesi, non hanno esitato a far scoppiare la guerra. Le notizie quotidiane sono di migliaia di morti a Gaza, ogni giorno aumentano di molte centinaia e questo fa sì che l’Occidente, filopalestinese e antisemita, consideri Israele un paria, uno stato da distruggere e gli ebrei un popolo/feccia da far scomparire. Attualmente i tg danno notizia di 21.000 morti e la cosa strana è che tutti credono alla parola a Hamas. Dopo il 7 ottobre gli stessi che pendono dalle labbra di Hamas, dicevano che bisognava appurare se fosse accaduto veramente quell’eccidio, se per davvero dei bambini erano stati bruciati vivi nei forni di casa, se davvero avevano aperto il ventre delle donne incinte e decapitato i feti. Quello che raccontava disperatamente Israele, facendo vedere i filmati fatti dai terroristi stessi e quello che rimaneva dei kibbuzim rasi al suolo dalle fiamme, avrebbe dovuto essere verificato da un’inchiesta internazionale. Per Hamas non serve nessun tipo di inchiesta, si crede ciecamente e basta! È il rimprovero che mi sento di fare a Elia Milani. È stato bravo e coraggioso, è stato tre mesi in primissima linea a Sderot e anche più vicino al confine con Gaza, scappando molte volte in rifugio per ripararsi dai missili, ha fatto un buon lavoro per poi perdersi e vanificare tutto dando anche lui i numeri diffusi dai terroristi. Se avesse fatto capire agli spettatori di Mediaset che quei numeri erano gonfiati, che Hamas faceva tutto un conto tra le vittime dei bombardamenti e quelle ammazzate secondo l’ordine di Ismail Haniyeh dal Qatar, avrebbe fatto un servizio alla verità. Un editoriale de Il Foglio scrive: “ L’esercito israeliano ha avvertito i civili di Gaza di evacuare dal nord della Striscia per diverse settimane. Prima del lancio della sua operazione di terra, ha effettuato 70 mila telefonate, inviato 13 milioni di messaggi di testo, lasciato 14 milioni di messaggi vocali e rilasciato 7 milioni di volantini che invitavano i civili a evacuare temporaneamente Gaza per la loro sicurezza e li informavano sulle pause umanitarie e sui percorsi precisi di evacuazione.” Ecco quello che Milani avrebbe dovuto dire per essere credibile, avrebbe dovuto far comprendere che Israele non voleva fare vittime e che aveva avvisato in tutti i modi e che i terroristi non possono essere creduti sulla parola. Raccontando il contrario ha fatto il gioco del nemico contro Israele.