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Libero Rassegna Stampa
04.01.2024 Putin si prepara a distruggere l’Ucraina e l’Occidente è in silenzio
Commento di Lorenzo Mottola

Testata: Libero
Data: 04 gennaio 2024
Pagina: 10
Autore: Lorenzo Mottola
Titolo: «Il piano di Putin: ridurre l’Ucraina senza difese e poi distruggerla E i nostri pacifisti? Tutti in silenzio»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/01/2024, a pag.10 con il titolo "Il piano di Putin: ridurre l’Ucraina senza difese e poi distruggerla E i nostri pacifisti? Tutti in silenzio", il commento di Lorenzo Mottola.
 
lorenzo mottola | Libero Quotidiano
Lorenzo Mottola
Putin, criminale di guerra
Il criminale di guerra Putin conta anche sul silenzio dei pacifisti
Trecento missili e duecento droni lanciati contro obiettivi civili. È questo il bilancio dell’offensiva lanciata dall’esercito di Putin verso le città ucraine nei primissimi giorni del 2024, mentre resta complesso avere una stima esatta delle vittime (come Libero segnala da qualche settimana, al mondo solo il ministero della Salute di Gaza, con metodi ignoti, riesce ad aggiornare il numero dei morti sotto le bombe praticamente in tempo reale. Il che rende quei dati a dir poco sospetti, anche se i nostri media continuano a rilanciarli senza farsi domande...). Nel disastro si trova comunque un aspetto positivo: il presidente Volodymyr Zelensky ha spiegato che le difese aeree di Kiev hanno retto. La gran parte dei missili dello Zar è stata intercettata dai patriot di fabbricazione americana, 77 attacchi sventati su 90 nel bombardamento del 2 gennaio. Sono stati abbattuti anche dieci missili ipersonici, quelli che stando agli annunci del Cremlino – sempre ripresi dalla nostra stampa senza troppe domande- avrebbero dovuto cambiare gli scenari della guerra. C’è però un enorme problema.

LA MOSSA DEL TERRORE
 
Dietro all’intensificarsi degli attacchi russi si legge un piano preciso. Ci avviciniamo al terzo anno di guerra. I tempi della mobilitazione europea e degli applausi scroscianti a Washington per Zelensky sono molto lontani. C’è un altro conflitto a preoccupare il mondo e le forniture di armi verso il fronte a est, come tutti hanno iniziato a sospettare il 7 ottobre, si fanno sempre più incerte. E Putin può giocare sul terrore, spera che l’Ucraina esaurisca le sue scorte di patriot per poter fare finalmente strage nelle città nemiche, per sfinire i rivali. I tempi delle consegne sono troppo lenti per reagire. Esiste quindi una sola soluzione: i Paesi Nato devono accelerare le consegne, il che sarebbe stato scontato fino a un anno fa. Peccato che ormai la questione sembri incontrare il totale disinteresse dell’opinione pubblica occidentale. Anche di fronte ai bombardamenti di civili inermi.
Detto in altro modo, è curioso che ai nostri presunti pacifisti – una lunga lista con punte di eccellenza quali Michele Santoro e Alessandro Orsini - di questa situazione non freghi assolutamente nulla: il coro che si leva costantemente ad ogni bombardamento israeliano improvvisamente zittisce quando a colpire deliberatamente le città è la Russia.
Dove sono le fiaccolate, i sit-in, i bandieroni? E la differenza è che in questo caso ci sarebbe una cosa facilissima da fare per evitare le stragi: basterebbe insistere con i governi europei perché provvedano a sveltire le forniture di missili verso Kiev. Si possono comprendere le divisioni su altre forniture belliche, ma perché opporsi all’invio di armi di difesa? Strano, ma in realtà è già successo: i nostri pacifisti – Cinquestelle in testa – si ribellavano all’invio di aiuti all’Ucraina anche quando si trattava delle batterie che al momento stanno difendendo gli abitanti della città di Kiev.

MILLE PATRIOT
 
Per fortuna, a prescindere dal disinteresse mediatico, nelle scorse ore ha deciso di attivarsi la Nato: i Paesi europei dell’alleanza hanno firmato un contratto per un massimo di mille missili Patriot per rafforzare le difese aeree di fronte alla minaccia della Russia. Si tratta di uno stanziamento da circa 5 miliardi di euro, uno dei più importanti di sempre, e l’accordo prevede la realizzazione di un impianto di produzione anche in Germania. Si stima che i missili Patriot costino circa 3,7 milioni di euro ciascuno. Denaro che sicuramente finirà per aumentare le divisioni politiche occidentali. Secondo l’ultimo report dell'intelligence militare britannica, la Russia ha iniziato a prendere di mira l'industria bellica anziché le strutture energetiche come avevano fatto lo scorso inverno. «I pianificatori russi quasi certamente riconoscono la crescente importanza della capacità industriale di difesa mentre si preparano per una lunga guerra». Sanno che da Ovest arriveranno sempre meno armi. E ne approfittano per fare strage.
 
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