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La Repubblica Rassegna Stampa
30.12.2023 Israele: attaccare Teheran

Analisi di Francesca Caferri

Testata: La Repubblica
Data: 30 dicembre 2023
Pagina: 12
Autore: Francesca Caferri
Titolo: «In Israele cresce il fronte anti-Iran. L’opposizione: “Attaccate Teheran”​​​​​​​»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 30/12/2023, a pag.10 con il titolo "In Israele cresce il fronte anti-Iran. L’opposizione: Attaccate Teheran”. L'analisi di Francesca Caferri.

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Francesca Caferri

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Le sirene che avvisano di un attacco in corso non hanno smesso di suonare un attimo ieri nel Nord di Israele: il segno che il secondo fronte della guerra in cui dal 7 di ottobre lo Stato ebraico è impegnato è sempre più caldo. Anche ieri le Forze armate hanno colpito obiettivi in Libano, andando più in profondità che nei giorni precedenti e facendo crescere ulteriormente il livello di allarme nella comunità internazionale sui rischi dell’allargamento della guerra.
Ne è prova la telefonata di ieri sera fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Benny Gantz, ex capo dell’opposizione e oggi membro del gabinetto di guerra israeliano. L’uomo che per settimane ha incarnato le posizioni più moderate nel governo e che invece due giorni fa ha detto chiaramente che il tempo per una soluzione diplomatica fra Israele ed Hezbollah si sta velocemente esaurendo.
E ne sono ulteriori prove le nuove azioni israeliane in Siria: giovedì notte, secondo quanto riporta la stampa saudita, undici operativi delle Guardie rivoluzionarie iraniane sarebbero stati uccisi intorno a Damasco. Un ulteriore colpo all’Iran dopo l’assassinio mirato, nel giorno di Natale, del comandante Sayyed Razi Mousavi, colpito sempre a Damasco.
A mettere fine al braccio di ferro a distanza e a colpire direttamente Teheran ieri ha di fatto invitato Naftali Bennett, ex primo ministro israeliano, l’uomo che più di tutti gli altri si candida a intercettare i voti degli elettori di destra delusi da Netanyahu e che rifiutano di spostarsi verso le posizioni più centriste di Gantz. In un editoriale ospitato dallo stessoWall Street Journal su cui, pochi giorni fa, Netanyahu aveva messo nero su bianco la sua linea dura su Gaza, Bennett ha rivendicato due attacchi diretti all’Iran lanciati dal suo governo, incoraggiando l’attuale esecutivo ad agire contro Teheran piuttosto che continuare a colpire i suoi alleati in Libano e Siria: «Si scopre che i tiranni dell’Iran sono più deboli di quanto ci si aspetterebbe. Mandano volentieri gli altri a morire per loro, ma quando vengono colpiti in casa, improvvisamente diventano timidi», ha scritto.
Intanto, l’offensiva militare si è allargata ulteriormente anche sul fronte Sud, nel cuore a Gaza: con i militari dell’Idf sempre più concentrati su Khan Younis, è stato individuato e distrutto uno dei tunnel in cui, secondo Israele, si è nascosto Yahya Sinwar, capo politico di Hamas nella Striscia.
Ma il costo di questi attacchi sulla popolazione civile è sempre più elevato: quasi 200 palestinesi sarebbero stati uccisi fra giovedì e venerdì secondo il ministero della Salute controllato da Hamas. Colpite anche zone in cui Israele aveva invitato la popolazione a rifugiarsi etichettandole come “sicure”. Secondo dati delle Nazioni Unite, l’85% del 2,3 milioni di abitanti della Striscia sono in fuga dalle loro case: e la mancanza di cibo, acqua e medicine rende la loro situazione ancora più drammatica.

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