Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/12/2023, a pag.10, con il titolo "Arrestati i cambiavalute palestinesi:sono di Hamas" la cronaca di Rossella Tercatin.
Rossella Tercatin
Uffici cambiavalute palestinesi erano al servizio di Hamas
GERUSALEMME — Azione israeliana contro le “banche” di Hamas in Cisgiordania. Nel mirino, nove uffici cambiavalute che sono stati prima designati come organizzazioni terroriste attraverso un ordine del Ministro della Difesa Yoav Gallant e poi presi di mira in diversi raid dell’esercito, che ha sequestrato milioni di shekel.
In un’operazione congiunta condotta in varie località dall’esercito, dal servizio di sicurezza interno Shin Bet e dalla polizia, sono stati arrestati 21 palestinesi con l’accusa di aver trasferito denaro a organizzazioni terroristiche attraverso gli uffici di cambio – in particolare ad Hamas e alla Jihad Islamica - fingendo invece di fornire servizi finanziari alla popolazione. Gli arrestati, residenti a Ramallah, Jenin, Hebron, Tul Karm, Atil and El Bireh, sono stati consegnati per essere interrogati all’unità per la criminalità informatica della polizia nella divisione 443, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz.
Secondo fonti palestinesi, nel corso dell’azione sono oltre venti i palestinesi feriti e uno rimasto ucciso (dal canto suo, l’esercito israeliano ha precisato di aver risposto al fuoco di cellule terroriste che a Jenin avevano attaccato i militari con esplosivi, armi e bottiglie molotov).
L’operazione arriva a pochi giorni dall’eliminazione a Gaza di Subhi Ferwana, considerato un uomo chiave delle operazioni finanziarie di Hamas, che negli ultimi anni aveva fatto confluire nelle casse dell’ala militare dell’organizzazione milioni di dollari proprio attraverso la loro società di cambiavalute “Hamsat”.
Un funzionario della sicurezza israeliano ha detto ad Haaretzche l’azione in Cisgiordania fa parte della “campagna più ampia contro Hamas” condotta dal Comando Centrale dell’Idf. Il funzionario ha aggiunto che «il danno finanziario subito dall’organizzazione è molto significativo e colpisce direttamente la sua capacità di compiere attacchi terroristici in Giudea e Samaria».
A partire dal 7 ottobre, le tensioni si sono acuite anche in Cisgiordania. Negli ultimi due mesi e mezzo, ai 160mila palestinesi che lavoravano in Israele non è stato più consentito l’ingresso nel paese, mentre circa 2500 persone sono state arrestate (la metà affiliate ad Hamas). Secondo un rapporto dell’Onu, sono 300 i palestinesi rimasti uccisi.
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