«Voglio testimoniare all’Aia sui crimini guerra russi». È con queste parole che Igor Salikov, russo, si è presentato lunedì, una settimana prima di Natale, all’aeroporto Schipol di Amsterdam con il volo KLM 598 da Cape Town. Il caso ha provocato parecchia fibrillazione tra gli esperti di intelligence. Salikov afferma di essere un ex colonnello russo del Gru ed ex membro del gruppo paramilitare Wagner, nel quale ha operato come istruttore. Sostiene di aver disertato e di essere stato testimone di crimini di guerra e rapimenti di bambini.
Una settimana prima del suo arrivo in Olanda, Salikov ha scritto un affidavit indirizzato al procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan raccolta da Gulagu, gruppo che afferma di aiutare e sostenere i disertori russi. Salikov non chiede l’immunità alla Corte in cambio della sua testimonianza ma fa domanda di asilo politico. Oltre ad aver rilasciato una lunga intervista pubblicata su YouTube, ha scritto un libro dal titolo «No War!» sulla guerra in Donbass nel 2014-15 e ora ne sta scrivendo un secondo sulla Wagner. All’emittente pubblica olandese NPO1, ha dichiarato: «Ho assistito ad atrocità contro i civili». Aggiungendo di aver visto prigionieri di guerra maltrattati e giustiziati e bambini rapiti, ha affermato: «Ho visto persone dei servizi segreti portare un gran numero di bambini senza genitori oltre il confine con la Bielorussia». Secondo l’ex colonnello chi ha commesso questi presunti crimini di guerra lo ha fatto su ordine del ministero della Difesa russo, ma anche su ordine diretto dell’ufficio del presidente Vladimir Putin. Parole che, se confermate, potrebbero renderlo in un testimone chiave davanti alla Corte penale dell’Aia. L’ex militare dice anche di avere informazioni sull’abbattimento del volo della Malaysia Airlines nel 2014.
A marzo, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di Putin per il trasferimento forzato di bambini in Russia. Salikov sostiene di aver disertato dopo aver rifiutato l’ordine di giustiziare dei civili, e che ora vuole riferire ciò che ha visto alla Corte penale internazionale perché ha «perso la fiducia nella causa russa». L’ex ufficiale del Gru racconta poi di essere riuscito a lasciare la Russia nel giugno 2022 insieme alla sua famiglia e di essersi stabilito per un certo periodo a Cipro. Poi la fuga nel Paesi Bassi, attraverso la Serbia e altri Paesi. Fino a ieri, quando è atterrato all’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Al momento non è dato sapere dove si trovi esattamente Salikov, dato che è stato arrestato dalla polizia all’aeroporto, o se la Corte penale internazionale sia stata informata della sua richiesta.
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina ci sono stati altri casi di disertori che si sono detti disposti a testimoniare. Ad esempio, nel corso del 2023, Dmitry Mishov, pilota dell’aeronautica russa, e Ivan Korolyov, un tenente russo, arrivarono in Lituania e cercarono asilo politico. Lo scorso inverno, Andrei Medvedev, ex comandante del Gruppo Wagner, fuggì in Norvegia, ma in seguito cambiò idea e affermò che voleva tornare in Russia. Profili da vagliare con molta attenzione, soprattutto alla luce delle campagne di infiltrazione e di spionaggio condotte da Mosca in Occidente.