Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/12/2023, a pag.14, con il titolo "Teheran minaccia.Rischio esplosione dopo il veto Usa alla tregua” l'analisi di Daniele Raineri.
Daniele Raineri
Ministro degli esteri iraniano Abdollahian stringe la mano all'amico Guterres, segretario ONU
È chiara la volontà israeliana di indicare un percorso ai nemici: abbandonate Sinwar, che come organizzatore del 7 ottobre non può essere considerato un interlocutore, e c’èla possibilità di un salvacondotto per lasciare Gaza da sconfitti. Questa caccia al capo di Hamas si svolge in mezzo a un disastro umanitario, con centinaia di migliaia di sfollati palestinesi in fuga dai bombardamenti e senza beni di prima necessità, mentre il conteggio dei morti ha oltrepassato 17mila e andrebbe considerato un conteggio per difetto.
Il contagio della guerra dalla Striscia ad altre regioni del Medio oriente torna a essere una possibilità tenuta d’occhio. Il ministro degli Esteri iraniano, Amir Abdollahian, al telefono con il segretario Onu Guterres dice che ci potrebbe essere «una esplosione incontrollabile» della situazione perché gli Usa hanno messo il veto sulla risoluzione votata venerdì al Consiglio di sicurezza. Gli Emirati ci riproveranno con una seconda bozza di risoluzione, ma se qualcosa non cambia c’è la certezza che finirà come la prima.
L’Amministrazione Biden ha contattato alcuni alleati del Golfo, rivela Blomberg, per parlare di una possibile operazione congiunta contro Ansarallah, la forza militare che controlla lo Yemen ed è legata all’Iran – i suoi uomini sono conosciuti anche come “ribelli Houthi”, ma sono al potere da otto anni. In solidarietà con Hamas, Ansarallah spara missili contro le navi da guerra americane e contro Israele, per ora senza riuscire a superare le difese. Da ieri minaccia anche di bloccare tutte le navi dirette a Israele che provino a passare per il Mar Rosso e prima aveva già sparato contro oppure sequestrato alcune navi che considera avere qualche legame, anche tenue, con Israele. L’operazione contro Ansarallah per ora è considerata una soluzione estrema, da lanciare soltanto se fallisse una campagna diplomatica.
Hanegbi ieri ha dichiarato che il governo non può accettare la presenza di Hezbollah schierata sul confine con il Libano e ha fatto capire che ci potrebbe essere una guerra contro il gruppo dopo la fine delle operazioni a Gaza, che però potrebbero durare ancora “mesi e non soltanto settimane”. Ha parlato anche dello Yemen e ha detto che se nessuno farà qualcosa “Israele agirà”.
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