From the river to the sea Palestine will be free Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 10 dicembre 2023 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «From the river to the sea Palestine will be free»
From the river to the sea Palestine will be free" che fiume e che mare? Silenzio. Diario di guerra di Deborah Fait
Prima della Scala: fuori dal teatro non c’erano solamente gli abitué a protestare per i salari e a sputare sulle pellicce delle signore. No, oggi la moda è sputare su Israele, bruciare le bandiere biancoazzurre, alzare enormi bandiere palestinesi e agitare fumogeni. Non potevano quindi mancare gli invasati dei centri sociali, dicono fossero presenti in 500, a urlare davanti al teatro più famoso del mondo: “Palestina libera” ma anche “Netanyahu assassino”, “Intifada fino alla vittoria” e l’immancabile: “Israele fascista stato terrorista”. Ma lo slogan più famoso e anche più amato dagli assatanati pro Palestina è “From the River to the Sea Palestine will be free”, -Dal fiume al mare la Palestina sarà libera-. A questo proposito è stata molto divertente un’intervista fatta da un inviato americano a un gruppo di “svalvolati”, come li definisce Dagospia. Urlavano a squarciagola il loro slogan preferito, quello dove auspicano l’eliminazione di Israele e la Palestina dal fiume al mare. Il giornalista ne ha beccata una più indemoniata degli altri e le ha chiesto a bruciapelo “Che fiume?” e lei “eh?” e lui, imperterrito, “sì, che fiume” e lei “What do You mean?” cosa intendi? “ti chiedo a che fiume e a che mare ti riferisci” e la poveretta sempre più imbarazzata “Who cares?”- che importa?- E, approfittando della ressa si è dileguata, scomparendo tra i suoi simili urlanti. Non c’è da ridere, o forse sì. Da un’inchiesta fatta tra gli studenti dei college statunitensi si evince che l’86% sostiene i palestinesi ma che solo il 46% sa che quello slogan si riferisce al fiume Giordano e al Mar Mediterraneo. Alcuni hanno risposto cose impensabili, i fiumi nominati sono l’Eufrate, il Nilo. Il mare sarebbe, per loro, l’Oceano Atlantico, per qualcuno addirittura il Mar dei Caraibi. Quindi questi energumeni urlano slogan di cui ignorano il significato pur di esprimere il loro odio contro Israele che, a questo punto, posso pensare, non sappiano nemmeno dove sia ubicato. Il giornalista in questione spiega come un gruppo di studenti abbia cambiato idea dopo aver visto la cartina geografica e aver capito che il significato dello slogan auspicava la distruzione di Israele. I ragazzi che lo hanno capito sono purtroppo solo il 14%, tutti gli altri, indottrinati da docenti antisemiti, hanno mantenuto ferma la convinzione che la Palestina debba sostituire Israele portando a un’altra “soluzione finale” del popolo ebraico. Gli studenti ebrei dei college e università americane sono quotidianamente esposti a violente minacce di morte nei vari forum di discussione dell’università. Ricevono messaggi che invocano la violenza sessuale contro le donne ebree e a uccidere “i giudei”. “Se vedi un ebreo nel campus, seguilo a casa e tagliagli la gola. I ratti devono essere eliminati”. Un altro post afferma che “Il regime sionista fascista genocida sarà distrutto. Violenteremo e uccideremo tutte le donne ebree prima che diano alla luce altri Hitler ebrei. gli ebrei sono escrementi sulla faccia della terra. nessun civile ebreo è innocente di genocidio”. Queste sono le frasi di cui si riempiono la bocca gli studenti americani e, come si può notare, i loro pensieri sono molto vicini ai massacri compiuti di Hamas. Alla Cornell University gli studenti ebrei vengono isolati per non correre pericolo di vita. Perché accade tutto questo? Perché è avvenuta la talebanizzazione delle università americane? Federico Rampini lo aveva spiegato molto bene durante un’intervista. Le università americane, in accordo con una qualche strana legge sull’accoglienza, da anni accettano studenti arabi senza esame di ammissione preventivo. Qualunque ragazza o ragazzo, purché arabo, può accedere alle università più prestigiose con il solo diploma superiore. Questo comporta due cose: la declassazione dell’università e un aumento spaventoso dell’antisemitismo che, secondo le statistiche, è aumentato del 500%. Gli ebrei sono il 2,4% della popolazione americana e il 70% di essi ha sofferto di attacchi antisemiti.