I civili di Gaza non sono “danni collaterali”, ma le fondamenta di Hamas Commento di Michelle Mazel
Testata: Informazione Corretta Data: 09 dicembre 2023 Pagina: 1 Autore: Michelle Mazel Titolo: «I civili di Gaza non sono “danni collaterali”, ma le fondamenta di Hamas»
I civili di Gaza non sono “danni collaterali”, ma le fondamenta di Hamas Analisi di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
Militanti di Hamas
C’è un vicino potente, che voi non solo vi augurate venga sconfitto ma che sparisca del tutto? Il forte sostegno che sapete di avere in tutto il mondo non è sufficiente per raggiungere questo obiettivo? Allora, provate questa semplice soluzione. Voi attaccate il vicino senza motivo e senza preavviso. Voi compite degli atti barbarici in un’estasi di odio e, lungi dal cercare di nasconderne le atrocità, le diffondete in rete. I vostri leader salgono sul palco, e in ginocchio ringraziano il cielo per questa impresa. Voi lanciate centinaia di missili contro le popolazioni civili delle città e dei villaggi del vostro vicino. Il meccanismo si è avviato. Ovviamente il nemico reagisce; voi ve l’aspettavate. Dei bombardamenti intensi causano danni ingenti alle vostre case. Voi ve l’aspettavate, ovviamente, e i vostri uomini hanno avuto tutto il tempo per mettersi al riparo. I vostri civili invece non sono così fortunati. Questo fa parte dei vostri piani. Loro, i vostri civili, non sono un danno collaterale ma le fondamenta della vostra difesa. Lo spettacolo delle “popolazioni indifese” che chiedono aiuto o che fuggono davanti all’avanzata del nemico, risveglia la coscienza universale, che era rimasta del tutto insensibile alle grida e ai singhiozzi delle vittime innocenti del vostro attacco terroristico, così come alla vista dei corpi torturati o carbonizzati. Va detto che, come previsto, i vostri sostenitori erano già al lavoro, impegnati a minimizzare, se non ad occultare, la portata dei vostri crimini. Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite non esita a giustificarvi. Meglio ancora, non c’è nessuno che sembra preoccuparsi degli ostaggi catturati il primo giorno. Questo è un crimine contro l’umanità, soprattutto perché lì ci sono donne e bambini, compresi i più piccoli, come quel neonato di appena nove mesi. Ma a chi importa? Voi vi sentite soddisfatti nel vedere che il loro destino non interessa minimamente alle masse che non scendono in piazza per chiedere il loro rilascio immediato. D’altra parte, da New York a Londra e Parigi, centinaia di migliaia di individui infuriati marciano gridando slogan contro il vostro nemico. Quest’ultimo sarà costretto ad accettare una “tregua umanitaria” che non è condizionata alla liberazione degli ostaggi. Era ora, voi avevate bisogno di questa tregua. Il che non vi impedisce di violare la tregua al momento opportuno, e di ricominciare a prendere di mira i civili del vostro vicino. Lui riprende la sua offensiva? Sembra sul punto di trionfare? Avete toccato il fondo. Ma ecco che Il vostro fedele alleato, il Capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha appena invocato l’articolo 99 – un articolo della Carta delle Nazioni Unite raramente utilizzato – per chiedere al Consiglio di Sicurezza un cessate il fuoco umanitario nel conflitto tra Israele e Hamas ed evitare una “catastrofe umanitaria” che, secondo lui, ha “implicazioni potenzialmente irreversibili” per i palestinesi e per la pace nella regione. Questo cessate il fuoco sarebbe ovviamente incondizionato. Avreste dovuto pensarci. Tuttavia, non cantate vittoria troppo in fretta. Una spiacevole bocciatura potrebbe bloccare questa iniziativa.