“Gay per la Palestina”: da ridere se non fosse tragico Commento di Ayaan Hirsi Ali
Testata: israele.net Data: 01 dicembre 2023 Pagina: 1 Autore: Ayaan Hirsi Ali Titolo: «“Gay per la Palestina”: da ridere se non fosse tragico»
Riprendiamo da ISRAELE.NET
In una recente intervista esclusiva con UnHerd, un sito web per il quale è editorialista, la celebre scrittrice e attivista ex musulmana Ayaan Hirsi Ali ha severamente criticato il movimento pro-palestinese “Queers for Palestine”. Dopo aver affrontato un’ampia gamma di argomenti come la guerra Israele-Hamas, i manifestanti filo-palestinesi, l’antisemitismo, il liberalismo, l’immigrazione, i valori occidentali, Ayaan Hirsi Ali ha risposta alla domanda di una persona del pubblico che le ha chiesto cosa pensasse dei manifestanti pro-palestinesi che usano slogan come “omosessuali per la Palestina”. “Beh, sarebbe divertente – ha risposto Ali – Sarebbe solo materiale per una comica se non fosse così… L’esperienza dell’ISIS non è di tanto tempo fa. La Repubblica Islamica dell’Iran esiste, Hamas governava realmente Gaza. E cosa facevano agli omosessuali? Non credo che arrivino a indicarli con l’acronimo LGBTQ, non sono così sofisticati. Ma li gettano giù dagli edifici alti. Se sei una famiglia musulmana e all’interno della tua famiglia c’è qualcuno sospettato di essere gay, è obbligo della famiglia commettere delitto d’onore. Quindi non si arriva nemmeno al governo, ai tribunali e ai processi. E quando succede, lo si fa pubblicamente e nel modo più raccapricciante. Quindi Queers for Palestine penso sia un’altra manifestazione di come la nostra società stia davvero diventando stupida”.