sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.11.2023 E se parlassimo dei medici tenuti in ostaggio all'ospedale Al Shifa?
Analisi di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 novembre 2023
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «E se parlassimo dei medici tenuti in ostaggio all'ospedale Al Shifa?»
E se parlassimo dei medici tenuti in ostaggio all'ospedale Al Shifa?
Analisi di Michelle Mazel 

(traduzione di Yehudit Weisz)


Al Shifa: What to know about Gaza's largest hospital | Reuters

Come al solito, la macchina della propaganda di Hamas funziona a pieno regime, i suoi messaggi, purtroppo, vengono diligentemente trasmessi dai media. C'è da dire che essa si avvale dell'assistenza di alcuni operatori sanitari, come Mohamad Zakout, direttore degli ospedali di Gaza, che condanna l'intervento di unità dell'esercito israeliano nell’ ospedale Al Shifa: “un'intrusione facilitata dal silenzio della comunità internazionale sui massacri commessi dall’esercito israeliano negli ospedali della Striscia di Gaza.”

Il Ministero della Sanità di Hamas a Gaza, da parte sua, smentisce in blocco qualsiasi utilizzo degli ospedali per scopi militari da parte di Hamas. Tuttavia, il 14 novembre, il Wall Street Journal ha ricordato che Hamas utilizzava l’ospedale almeno dal 2006 – data in cui ha preso il potere – e ha citato un rapporto di Human Rights Watch del 2007 secondo il quale era proprio dall’interno di questo ospedale che i militanti dell'organizzazione terroristica avevano sparato contro i membri del partito Fatah dell'Autorità Palestinese. Lo cita anche il Washington Post, secondo cui durante il conflitto del 2014, l'ospedale Al Shifa era di fatto il quartier generale di Hamas e che, secondo Amnesty International, vi si torturavano i prigionieri.

Oggi, le immagini filmate dall'IDF e trasmesse in tutto il mondo, testimoniano eloquentemente la portata dell’installazione dell'organizzazione terroristica, non solo ad Al Shifa ma anche in altri ospedali di Gaza, e in particolare nell'ospedale Rantisi, nei cui sotterranei sono stati detenuti degli ostaggi israeliani.  I terroristi li hanno trascinati nella loro fuga all’avvicinarsi dei soldati, lasciando dietro di sé biberon e pannolini – testimonianza muta del neonato tenuto recluso, lontano dalla sua mamma. Del resto, mercoledì 15 novembre, la Casa Bianca ha confermato le dichiarazioni di Israele. John Kirby, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, ha citato l'intelligence statunitense secondo cui “Hamas e i membri della Jihad islamica palestinese gestiscono un nodo di comando e di controllo a partire da Al Shifa nella città di Gaza.”

Sappiamo che secondo il diritto umanitario “gli edifici dedicati alla religione, all'arte, alla scienza o all'azione caritativa, i monumenti storici, gli ospedali e i luoghi in cui vengono accolti dei malati o dei feriti... non devono essere utilizzati per scopi militari.” In altre parole, se lo sono, il nemico può legittimamente intervenire. Ciò è avvenuto in particolare nel 2016, quando le forze della coalizione contro Daesh hanno bombardato l’ospedale di Mosul dove si erano rifugiati dei terroristi.
Tuttavia, qui sorge un’altra la domanda. Possono i chirurghi, i medici e il personale sanitario dell'ospedale Al Shifa, che lavorano giorno e notte con grande dedizione in condizioni estremamente difficili, ignorare l'andirivieni dei terroristi nei corridoi delle loro strutture?

Non capiscono che questa pesante presenza mette in pericolo loro e i loro pazienti? Allora, come si  spiega il loro sostegno alla falsa narrativa di Hamas, o comunque il loro silenzio, se non con il fatto che anche loro sono ostaggi di questa mostruosa organizzazione, e che solo la sua caduta potrebbe restituire loro la libertà?

Immagine correlata
Michelle Mazel


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT