sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
15.11.2023 Chi processa Israele è fuori dalla realtà
Editoriale di Claudio Cerasa

Testata: Il Foglio
Data: 15 novembre 2023
Pagina: 1
Autore: Claudio Cerasa
Titolo: «Il 7/10 non si rimuove. Con l’antisemitismo non si scherza. Chi processa Israele è fuori dalla realtà (Greta compresa). Elogio dei politici tedeschi»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/11/2023, a pag. 1, con il titolo 'Il 7/10 non si rimuove. Con l’antisemitismo non si scherza. Chi processa Israele è fuori dalla realtà (Greta compresa). Elogio dei politici tedeschi' l'editoriale del direttore Claudio Cerasa.

ClaudioCerasa
Claudio Cerasa

Io sto con Israele. Israele ha il... - Noi che amiamo Israele | Facebook

Bisogna dire la verità: i tedeschi, in questa guerra, non ne stanno sbagliando una. Non ne sta sbagliando una la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che anche a costo di far impazzire la metà dei suoi commissari europei e il presidente del Consiglio europeo interpreta da un mese una linea perfetta: Israele ha il diritto di difendersi, Hamas non ha il diritto di usare i civili come scudi umani, l’Europa deve dare tutto il sostegno possibile all’autodifesa di Israele. Perfetta Ursula, ma perfetto anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, socialdemocratico, che giusto la scorsa settimana ha detto: “Non tollereremo l’antisemitismo nel nostro paese: né vecchio né nuovo, né cristiano né musulmano, né di sinistra né di destra. Chi vive e vuole vivere in questo paese deve rispettare le regole di convivenza pacifica. Chi vive in Germania deve conoscere Auschwitz e assumersi la responsabilità che ne deriva: proteggere la vita ebraica in Germania è un dovere dello stato e una responsabilità civica”. Israele siamo noi, giusto, perfetto. Perfetto Steinmeier e perfetta anche la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, che da diverse settimane offre delusioni cocenti a tutto il popolo pacifista, desideroso di scaricare sull’aggredito le responsabilità della guerra. “Dire mai più, per me, come tedesco, significa che non avremo pace sapendo che i nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto sono ora tenuti in ostaggio dai terroristi a Gaza. Per la Germania, la sicurezza di Israele non è negoziabile. Come ogni altro stato al mondo, Israele ha il diritto di difendersi dal terrorismo nel quadro del diritto internazionale”. Perfetta Baerbock, come detto, e ancora meglio, se possibile, altri due Verdi di primo livello. Perfetto l’ex leader dei Grünen, Robert Habeck, attuale vicecancelliere tedesco, che ha messo sotto accusa i professionisti della minimizzazione del 7 ottobre con parole perfette. “Mentre grandi ondate di solidarietà si manifestano, ad esempio, in occasione di attacchi razzisti, la solidarietà diventa subito fragile quando si tratta di Israele. Si dice che il contesto è complesso. Ma la contestualizzazione non deve portare alla relativizzazione. La portata delle manifestazioni islamiste a Berlino e in altre città tedesche è inaccettabile e richiede una risposta politica dura. Questa risposta è necessaria anche da parte delle associazioni musulmane. Alcune hanno preso chiaramente le distanze dalle azioni di Hamas e dall’antisemitismo e hanno cercato il dialogo. Ma non tutte: alcune sono state troppo esitanti, e nel complesso sono state troppo poche”. Perfetto Habeck e semplicemente perfetta, fenomenale, anche l’altra leader dei Verdi, Ricarda Lang. La storia forse la conoscete già. Due giorni fa, Lang ha accusato Greta Thunberg di essersi comportata in modo indecente verso Israele. A ottobre Greta aveva invitato i suoi follower a scioperare per mostrare solidarietà ai palestinesi, senza fare alcun riferimento allo sterminio compiuto da Hamas il 7 ottobre. La Lang ha definito “indecenti” le parole di Greta. Ha detto che Greta “ha screditato se stessa come volto del movimento per il clima” e ha “abusato della preoccupazione assolutamente necessaria e giusta della protezione del clima per una posizione unilaterale sul conflitto israelo-palestinese”. E contestualmente anche la capa tedesca di Fridays for Future ha detto che Greta “non rappresenta Fridays for Future Germania”. E come se non bastasse tutto quello che vi abbiamo appena detto per amare alla follia i principali leader tedeschi ieri il cancelliere Olaf Scholz: “Israele è un paese impegnato nel rispetto dei diritti umani e delle leggi internazionali e agisce di conseguenza. Ed è per questo che le accuse mosse contro Israele sono assurde e su questo non ci possono essere dubbi”. Il 7 ottobre non si rimuove. Con l’antisemitismo non si scherza. Contestualizzare uguale minimizzare. E usare la popolarità maturata con le battaglie per il clima per delegittimare Israele è inaccettabile. Viva i tedeschi.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT