Giornalisti palestinesi collusi con Hamas
Diario di guerra di Deborah Fait
La notizia che oggi ha fatto scalpore è di quei giornalisti e fotoreporter, scoperti dall’IDF, al seguito di Hamas, nel massacro del 7 ottobre e documentati con immagini inconfondibili. Fa impressione vedere dei giornalisti e fotografi riprendere senza batter ciglio il rapimento di una donna anziana stretta tra due terroristi, su una moto. È molto inquietante e doloroso e, a mio parere, è la dimostrazione che i giornalisti ( a Gaza operano solo giornalisti palestinesi) sotto contratto di alcune testate internazionali, sono complici dei terroristi come molti civili. Il buonismo che ammorba il mondo descrive i palestinesi non iscritti a Hamas come miti angioletti. Io lo scrivo sempre che sono palle, che l’odio fa parte dell’animo di moltissimi palestinesi, ma nessuno mi dà retta. Durante il massacro del Sabato Nero, a Gaza la gente esultava, ed erano civili palestinesi non alieni venuti da altri mondi. Fatah e l’OLP che hanno insanguinato Israele per anni, sono descritti oggi come politici moderati, solo un po’ corrotti, vabbè ci sta, ma pronti a fare la pace. Una pace sempre altezzosamente rifiutata in passato. Le migliaia di morti ammazzati da Arafat e i suoi fedaiyn, da Abu Mazen e i suoi scagnozzi sono già dimenticati. Nessun giornalista ha finora ricordato la tesi di laurea di Abu Mazen, nell’università di Mosca, nella quale negava la Shoah e asseriva che gli ebrei fossero stati d’accordo con i nazisti. E questo, secondo le opinioni di alcuni conduttori televisivi e di molti media, sarebbe il capo dei palestinesi “moderati”? Il terrorismo dell’OLP che ha terrorizzato per decenni Israele, che ha fatto due intifade con migliaia di morti, che ha colpito anche l’Europa e che ha distrutto il Libano, è solo un lontano ricordo. Meglio non parlarne. Meglio concentrarsi sulla condanna di Israele, quella paga sempre.
Deborah Fait