Onore a Daniele Capezzone che se non esistesse bisognerebbe inventarlo
Diario di guerra di Deborah Fait
Da quando è incominciata la guerra, il 7 ottobre, con il massacro di ebrei in Israele mi è capitato di seguire le prime serate del TG4 Mediaset e da allora non l’ho più lasciato. A mio parere è il migliore, sempre dalla parte di Israele. È l’unico che ogni sera ricordi i nostri morti, quelli massacrati il Sabato Nero dai palestinesi, è l’unico che parli ancora dei 260 ragazzi e ragazze barbaramente ammazzati dalle bande di terroristi. Non dico Hamas di proposito perché i demoni che sono entrati per fare una carneficina di ebrei non erano solo di Hamas. È bene ribadirlo! I palestinesi hanno eletto Hamas, sono felici di Hamas. Quando hanno saputo quello che ci avevano fatto si sono messi a ballare per le strade, a ringrazia il loro Allah, a brindare. Non sono rimasti inorriditi, no, volevano sentire l’odore del nostro sangue e se ne inebriavano. Perciò basta con questa falsa cantilena che i palestinesi non sono Hamas. Ieri sera, al Tg 4, la giornalista Stefania Cavallaro ha ripetuto più volte che tutte le notizie dei telegiornali arrivano dalle veline di Hamas. “Stiamo attenti- diceva- tutte le notizie sono da prendere con le pinze”.
Daniele Capezzone
Ha fatto vedere e ha commentato insieme al bravissimo Daniele Capezzone, una fotografia che imperversa sui social: un bambino sporco e insanguinato che alza la manina. Un’immagine che strappa il cuore, peccato che sia stata creato ad hoc dall’intelligenza artificiale, cioè peccato sia un fake che, tra l’altro, ha fatto cilecca perché quella manina alzata come per chiedere aiuto, ha addirittura sei dita. Eh, beh, anche l’intelligenza artificiale ogni tanto può sbagliare. La seconda immagine falsa è quella delle ambulanze coperte di sangue… di cavallo, infatti si vede molto bene che avevano investito un povero cavallo e il suo sangue era schizzato tutto intorno. Ma radio Hamas ha dichiarato essere il sangue dei palestinesi colpiti da una bomba israeliana. Ospite del Tg di rete 4 Mediaset è spesso invitato Tommaso Cerno, direttore de L’Identità, bravo, a volte bravissimo, perché si erge al di sopra di tutte le minchiate che sparano molti dei suoi colleghi. Ha solo, a mio parere, due difetti, che probabilmente si porta come retaggio dal suo essere stato nel Pd fino al 2022. Continua a parlare di “due popoli due stati” e non lo hanno informato che la capitale di Israele è Gerusalemme non Tel Aviv. La stupida formula dei due popoli due stati è obsoleta e superata ormai da molti anni. Loro, i palestinesi vogliono un loro stato al posto del nostro, basta guardare le cartine esposte negli uffici dei loro caporioni. Noi, israeliani, non potremmo mai accettare, se anche ce lo imponessero, di avere come vicini milioni di terroristi pronti a sgozzarci. Qualcuno, anzi la maggioranza dei giornalisti e opinionisti affetti da buonismo ignorante, ha anche il coraggio di aggiungere “due popoli due stati, uno accanto all’altro in democrazia”. Questa è la bestemmia del secolo. Qualcuno conosce il nome di un solo stato arabo che sia democratico? Fuori i nomi! Io non ne ho contezza, come dicono i fighi della sinistra che vanno a fare i loro sermoni in TV. Qualcuno ha mai sentito parlare di democrazia a Ramallah come a Gaza? È democrazia sbattere in prigione i giornalisti, scaraventare giù dal tetto dei palazzi gli omosessuali o i dissidenti, è democrazia usare la propria gente come scudi umani per farla ammazzare, è democrazia mantenere a vita le famiglie dei loro eroi, alias terroristi assassini, è democrazia insegnare sin dalla più tenera età a odiare un altro popolo, infine è democrazia l’assoluta mancanza di libertà di pensiero e di azioni? Beh, Israele dove la libertà è uno dei primi valori, dove si rispettano i bambini e i vecchi, dove vivono con pieno diritto tutte le etnie presenti nel paese, non potrebbe esistere avendo come vicino un popolo che ha come valore l’odio per il prossimo. Voglio concludere con un pensiero di gratitudine a Daniele Capezzone che è forse, anche senza forse, il giornalista più informato sulla realtà israeliana, è il più amico, non ha mai il minimo cedimento di fronte a tutto il fango che buttano su Israele. Daniele è un amico sincero e informatissimo, i suoi interventi sono oro colato, ogni sua parola su Israele è di verità, di lealtà, di giustizia oltre che un balsamo per le nostre orecchie e soprattutto per i nostri cuori. Lo trovate tutti i giorni su Libero di cui è anche direttore editoriale e consiglio.
Deborah Fait