Vergogna, l’Italia si astiene all’ONU Cronaca di Lorenzo De Cicco
Testata: La Repubblica Data: 29 ottobre 2023 Pagina: 9 Autore: Lorenzo De Cicco Titolo: «L’Italia si astiene all’Onu, Schlein e Conte: 'Un errore'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/10/2023, a pag. 9, l'analisi di Lorenzo De Cicco dal titolo "L’Italia si astiene all’Onu, Schlein e Conte: 'Un errore' ".
ROMA — Elly Schlein stavolta brucia sui tempi Giuseppe Conte. E a metà mattinata di ieri, dalla convention di Calenda a Roma, mette a verbale che l’Italia «ha sbagliato » ad astenersi sulla risoluzione dell’Onu che chiede un cessate il fuoco umanitario a Gaza. «Chiamatela tregua, chiamatela pausa umanitaria, basta che si fermi questa strage di civili», incalza la leader Pd. Tempo un’ora e replica direttamente la premier: «Astenersi era la scelta più equilibrata», sostiene Giorgia Meloni. Perché, le fa eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani, «nel testo non c’era la condanna esplicita di Hamas, dunque era inaccettabile». A dirla tutta la risoluzione, presentata dalla Giordania, ha spaccato anche l’Europa: Francia e Spagna, con Irlanda e Portogallo, hanno votato sì; Germania, Polonia e Grecia si sono astenute, come l’Italia; Austria, Ungheria e Croazia hanno votato contro, al pari degli Usa. Ma, rivendica Meloni, l’astensione ha prevalso tra i Paesi europei e quelli del G7: «Stiamo cercando di mantenere la posizione più equilibrata - spiega la premier - rispetto all’obiettivo di impedire l’escalation del conflitto, è la cosa più responsabile da fare». La lettura dell’astensione italiana alle Nazioni Unite registra però sommovimenti politici a sinistra. Schlein stavolta ha giocato d’anticipo, schierando il Pd per il sì alla risoluzione. Costringendo Conte a inseguire, ore dopo, bollando la scelta del governo come «pilatesca ». Al Nazareno sono convinti che la mossa comunicativa sia riuscita: sulla manifestazione per la pace dell’altro ieri i ruoli erano invertiti. Era stato il capo dei 5 Stelle a schierarsi per primo, mentre il Pd ha passato 48 ore ad arrovellarsi, tra i dubbi dei riformisti sulla manifestazione, per giungere poi a un compromesso: una delegazione sfila, ma Schlein no, perché è a Venezia a parlare di caro affitti. Anche stavolta qualche big della minoranza dem ha storto il naso, per la presa di posizione dellasegretaria. Perché appunto la mozione era «monca», senza la condanna dei terroristi di Hamas. E anche perché Schlein stavolta non si è consultata con nessuno. Non ha riunito il suo «gabinetto di guerra», cioè il gruppo ristretto, di tutte le correnti, che segue gli esteri dagli attacchi del 7 ottobre. E non ha nemmeno avvertito il gruppo Whatsapp creato ad hoc qualche giorno fa, con 7-8 parlamentari, in cui nei giorni scorsi, per ogni uscita, aveva chiesto: «Che ne pensate? ». Ma alla fine anche tra i riformisti nessuno ha voglia di fare polemica, su un tema così delicato e in un frangente così drammatico. La pax interna ai dem regge. Sulle agenzie solo apprezzamenti per la leader, da Peppe Provenzano a Laura Boldrini a Lia Quartapelle. Anche i partiti a sinistra del Pd criticano l’astensione. Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli parlano di «errore clamoroso». Così come il segretario della Cgil, Maurizio Landini. La maggioranza di Meloni però, almeno su questo, sembra compatta. E la premier promette aiuti per la Striscia: «Abbiamo un pattugliatore multidimensione che è pronto a raggiungere le acque di f ronte a Gaza per portare aiuti umanitari. E abbiamo altre due fregate e una nave anfibia se servissero anche ospedali da campo».