L'odio antico esplode in tutto il mondo
Diario di guerra di Deborah Fait
La manifestazione contro Israele a Milano
Sorpresa e dolore in Israele per le manifestazioni di odio che si svolgono in tutto il mondo. Da Pechino agli USA, da Washington a Roma, Berlino, Londra, Parigi e tante, praticamente tutte, le capitali europee.
Gli israeliani non capiscono, sono stati aggrediti dall’attacco più barbaro mai accaduto al mondo. Più di tremila palestinesi, civili e guerriglieri di Hamas, assassini, hanno sfondato le porte delle case urlando Yahud Yahud, e poi le stragi che nemmeno Satana in persona avrebbe potuto pensare. Da allora, da quel maledetto 7 ottobre sono caduti 10.000 missili sulle città israeliane, 6000 solo il primo giorno e poi, quotidianamente, senza sosta, fino ad oggi, assetati di sangue ebraico. Quando il mondo ha saputo della barbarie perpetrata in Israele non ha detto una parola, non un gesto di orrore, il nulla assoluto. Sono certa che qualcuno sarà stato anche soddisfatto. Quel giorno e il giorno seguente solo gli ebrei, inorriditi e disperati, sono scesi nelle piazze a pregare al lume delle candele. Solo gli ebrei! Gli altri, i maledetti, perché io li chiamo con il loro nome, si sono svegliati non appena Israele ha sparato il primo colpo e da quel momento non si contano più le urla di odio contro Israele. Gli israeliani non capiscono il motivo di tanto odio e il sostegno incondizionato ai nostri assassini. Ieri, dopo la sirena che annunciava l’arrivo di missili sulla mia città, sono corsa in rifugio e i miei vicini, leggendo sui cellulari delle manifestazioni antisemite in Italia, mi chiedevano “Perché non capiscono?” Cosa potevo rispondere? Che non capiscono perché ci odiano?
A Milano proprio ieri durante una manifestazione, con centinaia di bandiere palestinesi sventolanti, si sono messi a gridare “Aprite i confini che uccidiamo i sionisti! Aprite i confini che uccidiamo gli ebrei”. È la seconda volta che il sindaco Sala permette una manifestazione antisemita nella sua città. La prima volta è stato nel 2017 quando si erano messi a urlare: “Ya Yahud, jaish Muhammad saya ‘ud. Ebrei, l’armata di Maometto ritornerà”.
Ma non sono solo alcuni ignoranti odiatori a manifestare per la distruzione di Israele, NO, vanno in piazza anche studenti universitari che si suppone abbiano una certa cultura, vanno in piazza docenti, gente adulta, non solo ragazzini ignoranti cui è stato lavato il cervello dalla propaganda palestinese e comunista.
Stanno manifestando contro Israele gli studenti di Harvard. Capite? Harvard, la migliore università del mondo, da cui sono usciti tre Presidenti degli Stati Uniti, 50 premi Nobel. Eppure l’odio antico ha divorato anche la cultura. Tutto il pianeta, non so, quanti miliardi di gente? Credo 8, più o meno, che si scatenano contro 14 milioni di ebrei, 7 milioni di questi in Israele. Mentre il mondo sbava odio contro tutto il popolo ebraico, in Israele, nelle ore in cui Hamas ci permette di vivere senza correre in rifugio, si fanno cortei per la pace, catene di donne ebree, arabe, druse, beduine si tengono per mano e cantano. Illuse? Sicuramente sì, ma ci tengo a dire che questo succede in questo meraviglioso paese, colpito al cuore, un Israele con i suoi bambini decapitati, bruciati vivi, che ha ancora la forza di pronunciare la utopica parola pace. A Roma e in altre città gli ebrei cantano l’inno nazionale israeliano, il loro dolore non si esprime con odio e violenza. L’odio e la violenza la lasciamo ai maledetti barbari, anche italiani, americani, tedeschi, francesi, arabi. Il popolo ebraico non conosce la vendetta, lo stiamo dimostrando da 2000 anni, però una cosa è certa, non ci lasceremo più ammazzare, mettetevelo bene in mente.
Abbiamo uno stato, abbiamo un esercito, dobbiamo difenderci e lo faremo fino alla fine di Hamas che sicuramente non è da solo nel mondo palestinese. Vogliono che stiamo fermi a farci ammazzare. Ehhh, no, quei tempi sono passati, non siamo più le pecore del ghetto, siamo un popolo orgoglioso e coraggioso che rifiuta di scomparire. E smettetela di dire che Israele, dopo 75 anni, ha il diritto di esistere. Non lo dite di nessun altro paese al mondo. Basta! Noi esisteremo sempre, rassegnatevi una buona volta!