Elenco di alcune testate italiane che si dovrebbero vergognare Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 21 ottobre 2023 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Elenco di alcune testate italiane che si dovrebbero vergognare»
Elenco di alcune testate italiane che si dovrebbero vergognare
Diario di guerra di Deborah Fait
Una lunga tavola bianca apparecchiata con 230 piatti bianchi e 230 sedie bianche. La scritta: Portateli a casa adesso. Purtroppo chi dovrebbe sedersi a quella tavola per festeggiare lo Shabbat è rinchiuso chissà dove aspettando, sperando di essere riportato a casa dall’inferno. Noi tutti li aspettiamo.
Nel frattempo chi, in Italia, giurava sulla colpevolezza di Israele nel lancio del razzo vicino all’ospedale di Gaza ( che non è stato toccato perché l’ordigno della Jihad palestinese è caduto sul parcheggio) si deve ricredere e i più onesti lo ammettono a denti stretti. Mi aspetto che chiedano scusa! Piero Sansonetti dovrebbe essere in prima fila dopo il titolo indecente messo senza aspettare conferme o smentite: ISRAELE rade al suolo ospedale, centinaia di morti.” . Ma l’Unità non è stato il solo giornale a gettare inutile fango su Israele, seguono La Stampa e quasi tutte le televisioni. L’altro giorno alla trasmissione Tagadà, su La7, Nathalie Tocci, socialista e esperta di Relazioni Internazionali se n’è uscita più o meno così, cito a memoria “Israele doveva trattare con la Cisgiordania che non è Hamas…” Alla faccia dell’esperta! Allora voglio io ricordare alla Tocci alcune cosette che forse le sono sfuggite: Partiamo dal 1929 con i massacri di ebrei da parte di loro vicini arabi nelle città sante dell’ebraismo, Hebron, Yavne, Safed. Solo a Hebron si ebbero 67 morti, tutti inermi religiosi e le loro famiglie. Non esisteva ancora Israele. Nel 1947 ci fu l’approvazione del piano di spartizione della regione Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo. Gli arabi rifiutarono. Arriviamo, tra un attentato e l’altro, alla crisi di Suez nel 1956, fino al 1967, guerra dei 6 Giorni, vinta da Israele. Nel 1972 vi fu la strage di Monaco, organizzata e finanziata da Abu Mazen: tutto il team di Israele fu eliminato, 11 atleti furono torturati e ammazzati dai palestinesi di Arafat (non esisteva ancora Hamas). Nel 1987 scoppiò la Prima intifada. Furono uccisi dai terroristi 160 israeliani e 1000 palestinesi accusati di collaborazionismo da Arafat, il più grande terrorista del XX secolo. Poi vi furono gli inutili e pericolosi per Israele, accordi di Oslo, che videro passare all’Olp sette città, compresa Betlemme. Nel 2000 scoppiò la Seconda intifada che fece migliaia di morti israeliani. Saltava tutto per aria, autobus, ristoranti, bar, teatri. Da allora Israele sopportò stragi continue ma nel frattempo lavorava alla pace come se non esistesse il terrorismo e presentò dal 1978, 11 piani di pace, tutti rifiutati dai palestinesi. Ehud Barak, nel 2000 e Ehud Olmert nel 2007 offrirono a Arafat la maggior parte dei territori, circa il 90%, e la parte est di Gerusalemme. RIFIUTATI. Nel 2005 Sharon fece sgombrare completamente la Striscia di Gaza portando via tutti gli ebrei. I palestinesi spianarono le serre che esportavano frutta e verdura al mondo intero, e al loro posto portarono le batterie di missili. Incominciò allora il lancio di razzi che dura ancora ancora oggi, con 5/6000 lanci al giorno sulla popolazione civile di Israele. Questo per sommi capi perché potrei scrivere per settimane ma, mi dica, Nathalie Tocci, con chi avrebbe dovuto dialogare Israele?