In Europa giovani iraniani sfilano per Israele Analisi di Pegah Moshir Pour
Testata: La Repubblica Data: 16 ottobre 2023 Pagina: 11 Autore: Pegah Moshir Pour Titolo: «E in Europa giovani iraniani sfilano per Israele»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/10/2023, a pag. 11, con il titolo "E in Europa giovani iraniani sfilano per Israele" l'analisi di Pegah Moshir Pour.
Pegah Moshir Pour
Le bandiere di Israele e dell’Iran insieme. Da Londra a Torino passando per Parigi, nelle manifestazioni di piazza molti gruppi di giovani iraniani all’estero hanno esibito i simboli dei due Paesi, dimostrando un desiderio comune di pace e comprensione. Le relazioni tra Iran e Israele sono da tempo al centro della geopolitica del Medio Oriente. Nel VI secolo a.C., l’impero persiano conquistò la Babilonia e permise agli ebrei in esilio di fare ritorno in Giudea, dimostrando una notevole tolleranza religiosa. Ciò gettò le basi per un rapporto che sarebbe stato poi modellato da una serie di eventi chiave: nel 1979 la Rivoluzione Khomeinista rovesciò lo Scià Pahlavi, instaurando un governo islamico radicale. Terminarono così le relazioni amichevoli tra Iran e Israele: l’ambasciata israeliana a Teheran fu chiusa e i rapporti diplomatici furono interrotti. Gli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas e della Jihad islamica palestinese contro Israele hanno scatenato in Iran una serie di eventi, mettendo in evidenza divisioni tra il popolo iraniano e la diaspora in merito alla narrativa anti-israeliana del regime islamico. A Teheran, una manifestazione pubblica in piazza Palestina è stata caratterizzata da fuochi d’artificio e bandiere palestinesi. Gli altoparlanti hanno diffuso propaganda anti- israeliana, ma non tutti gli iraniani condividono questa ostilità. All’estero, molti membri della diaspora iraniana si schierano con Israele, figure di spicco hanno condannato gli attacchi di Hamas e l’uccisione di civili da parte di Israele, mettendo in luce la crescente divisione tra la narrativa ufficiale del regime e le opinioni del popolo. Esempi di fraternizzazione tra iraniani e israeliani emergono in vari campi, dalla collaborazione tra cineasti alla sfida lanciata dagli atleti iraniani rispetto al divieto imposto dal regime di competere con gli israeliani. Eventi culturali promuovono legami tra le comunità, indicando una profonda differenza di atteggiamenti nei confronti della politica estera del regime. Nonostante il coro anti-israeliano nelle scuole, una parte significativa della popolazione iraniana mostra solidarietà verso Israele. Molti iraniani si sono uniti alla Rivoluzione Donna Vita Libertà e alla disobbedienza civile, inviando video e testimonianze di sostegno alla popolazione israeliana. Madri e padri di giovani uccisi nelle proteste in Iran hanno pubblicamente condannato Hamas. Tutto ciò testimonia che in Iran non esiste un consenso uniforme. Molte persone cercano la pace e la convivenza, mostrando un desiderio di mettere fine a decenni di conflitti e spaccature. Tale diversità di opinioni offre un’opportunità per il dialogo, nonostante le tensioni geopolitiche nell’area. Ora, più che mai, è urgente porre fine al sacrificio di innocenti che nessun Dio perdonerà e sperare in un futuro di pace e fratellanza.
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