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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.09.2023 Abu Mazen ha un problema anche con la UE, il suo più generoso finanziatore
Da Israele.net

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 settembre 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di Israele.net
Titolo: «Abu Mazen ha un problema anche con la UE, il suo più generoso finanziatore»
Abu Mazen ha un problema anche con la UE, il suo più generoso finanziatore 
Da Israele.net

A destra: Abu Mazen

“Sono delle bestie”. Così il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha definito l’Unione Europea, usando il termine dispregiativo حيوانات ḥaywānāt usato in arabo per qualificare chi non ascolta e si comporta male. Intervenendo lunedì sera all’annuale incontro con esponenti della comunità palestinese-americana a New York, dove si è recato Abu Mazen per partecipare all’apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente palestinese ha accusato Bruxelles di non aver dato seguito alla promessa di premere su Israele per permettere all’Autorità Palestinese di tenere le elezioni parlamentari e presidenziali nel 2021 alle sue condizioni. Ed è a questo punto che ha ingiuriato gli europei, stando a quanto riferito da due persone presenti, che hanno parlato con Times of Israel a condizione di restare anonime per timore di ritorsioni. Sebbene l’87enne Abu Mazen sia noto per usare un linguaggio colorito, a porte chiuse, contro leader mondiali che a suo dire non sostengono la “causa palestinese” come lui vorrebbe, appare notevole la sua scelta di scagliarsi contro l’Unione Europea visto che Bruxelles è da anni il più generoso finanziatore dell’Autorità Palestinese. Stando a quanto riferito, Abu Mazen ha detto ai presenti nella sala dell’Hyatt Grand Central New York che alti funzionari dell’Unione Europea lo avevano contattato nel 2020 a proposito delle elezioni per la presidenza e il parlamento dell’Autorità Palestinese, che non si tengono rispettivamente dal 2005 e dal 2006. Abu Mazen ha raccontato d’aver detto ai funzionari europei che avrebbe indetto le elezioni solo se Israele avesse permesso che lo scrutinio si svolgesse anche a Gerusalemme est (che, in base agli Accordi di Oslo, al momento non fa parte dell’Autorità Palestinese). A suo dire, gli interlocutori dell’Unione Europea gli avevano assicurato che avrebbero fatto pressione su Israele. Nel gennaio 2021 Abu Mazen emanava un decreto con cui fissava le elezioni parlamentari per il maggio successivo e le elezioni presidenziali per il mese di luglio dello stesso anno. Nell’incontro di questo lunedì, Abu Mazen ha detto d’essere tornato dai rappresentanti europei per essere aggiornamento sui loro colloqui con Israele sulla questione, e che gli sarebbe stato detto che Bruxelles non aveva ottenuto un cambiamento di posizione da parte di Israele, all’epoca guidato da un governo provvisorio del primo ministro Benjamin Netanyahu. I funzionari europei, continua il racconto di Abu Mazen, lo esortarono a tenere comunque le elezioni, facendo votare per posta i palestinesi di Gerusalemme est come già concordato e avvenuto in passato. In effetti, in un’intervista di commiato a Times of Israel lo scorso agosto, l’ambasciatore dell’Unione Europea pressi i palestinesi ha ricordato come avesse cercato di convincere Abu Mazen di accettare il compromesso sulle elezioni. “Il mio argomento con il presidente Abu Mazen – ha spiegato Sven Kühn von Burgsdorff – è e rimane: com’è che date a Israele potere di veto sulla vostra possibilità di esercitare il diritto all’autodeterminazione politica?”. Lunedì Abu Mazen ha detto d’aver risposto all’Unione Europea che non si sarebbe mosso dalla sua posizione e ha attaccato Bruxelles per essere “solo chiacchiere”, aggiungendo: “Sono delle bestie”. (Martedì sera Nabil Abu Rudeinah, portavoce di Abu Mazen, ha rilasciato all’agenzia ufficiale Wafa una dichiarazione in cui si afferma che il presidente palestinese ha effettivamente parlato della questione delle elezioni “ribadendo la posizione ufficiale palestinese, ma non ha insultato nessuno, né ha usato parole offensive”.) Nell’aprile 2021 Abu Mazen annunciò il rinvio a tempo indeterminato delle elezioni palestinesi, motivandolo con il rifiuto di Israele di consentire l’apertura di seggi elettorali a Gerusalemme. Tuttavia, gli analisti sostengono che la decisione del presidente palestinese ha più a che fare con le divisioni all’interno della sua fazione Fatah e con il forte timore che Hamas potrebbe prevalere nelle urne. Da allora, non è stata annunciata nessuna nuova data per le elezioni parlamentari e presidenziali palestinesi. E’ degno di nota il fatto che Abu Mazen, non solo accettò il voto per posta a Gerusalemme est nelle precedenti elezioni del 2005 e 2006, ma accettò anche di tenere elezioni municipali nel 2017 e nel 2021 sebbene Israele fosse sulle stesse posizioni attuali. 
(Da: Times of Israel, 19.9.23)

takinut3@gmail.com

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