Tra il silenzio e la menzogna
Commento di Deborah Fait
A destra: Shanà tovà, buon anno!
Ogni anno quando cade la festa di Rosh HaShanà, l’anno nuovo ebraico (letteralmente Capo d’anno), si tirano le somme della nostra vita e del nostro destino. I media israeliani scrivono le statistiche, quanti siamo, quanti eravamo l’anno prima e, purtroppo, solo nel nostro caso, si valuta anche quanto odio, quanto terrore, quanti pregiudizi abbiamo dovuto affrontare come popolo. Gli ebrei nel mondo sono 15.700.000, centomila in più dello scorso anno, di questi 7.200.000 risiedono in Israele e 8.500.000 vivono ancora in diaspora, principalmente negli USA. Siamo pochi, rispetto agli altri popoli siamo pochissimi, potremmo essere quasi inesistenti. Cosa sono 15 milioni di ebrei rispetto a 2 miliardi di musulmani tra arabi e non arabi, ai 300 milioni di americani, agli 800.000 europei! Cosa siamo di fronte ai 2,4 miliardi di cristiani. Eppure non cade un solo giorno in terra senza che qualcuno ci attacchi, chi, come gli arabi palestinesi, con il terrorismo a casa nostra, in Israele e chi, all’estero, attraverso i media, per non contare le aggressioni contro ebrei nelle strade d’Europa o d’America. I media! Sì, parliamo dei media nel mondo che non sprecano occasione per scrivere contro Israele e mi riferisco ai più grandi e famosi non a paginette private di qualche antisemita da strapazzo. Il New York Times ha suscitato molte polemiche per aver scritto che “la lingua ebraica è l’esempio del militarismo di Israele”. Proprio così, una lingua antica di 5000 anni è considerata da un giornale importante come il N.Y.T. simbolo di -militarismo israeliano-. Siamo nel ridicolo più assoluto.
Oggi invece mi ha colpito un articolo della BBC, neanche questa proprio insignificante come organo di informazione, che proclama gli ebrei come “i primi kamikaze della storia”. Ecco il titolo: “Gli attentatori suicidi nel corso della storia: dagli ebrei fanatici, attraverso gli assassini, fino ai jihadisti”. Questo articolo è stato scritto in occasione del 22 anniversario dell’attacco all’America da parte di Al Qaida, e continua così: “Si ritiene che i primi attacchi suicidi della storia siano stati compiuti da un gruppo di fanatici ebrei che hanno diffuso il terrore tra romani ed ebrei dopo che i romani occuparono Gerusalemme." L'articolo prosegue descrivendo come i "sicari" ebrei attaccarono gli occupanti romani e gli alleati dei romani con coltelli nascosti nei loro vestiti; pur sapendo che gli attacchi avrebbero comportato la loro esecuzione. In aggiunta al tema generale del suicidio tramite azione militante, l'articolo fa notare che i Sicari fuggirono sul Monte Masada; dove si uccisero per evitare che i romani li schiavizzassero.” Pur di giustificare il terrorismo islamico che tanti morti ha fatto nel mondo moderno, questi vanno a rovistare nella storia di più di 3000 anni fa. Da ridere? No, da piangere di fronte alla loro povertà di idee e al loro inventarsi situazioni improbabili pur di modificare la storia e insinuare il dubbio. L’antisemitismo della BBC, famoso nel mondo, li ha costretti ad apportare centinaia di correzioni con relative scuse pelose, in seguito a denunce di errori e parzialità su argomenti relativi a Israele e il mondo ebraico.
CAMERA, un’organizzazione che monitora regolarmente la BBC, soprattutto la sezione araba, ha detto che: “ ancora una volta l’ignoranza e i pregiudizi entrano regolarmente nei loro articoli, questa volta inserendo gli antichi ebrei in una narrazione storica non collegata al terrorismo suicida e sottovalutando gli attacchi suicidi palestinesi contro i civili israeliani”. E i media italiani? SILENZIO! Non tutti ma buona parte. In Israele si muore ogni giorno per mano di palestinesi armati di coltelli, di bombe e di odio. Chi va in macchina teme sempre di subire una sventagliata di mitra, chi esce di casa non sa se potrà ritornarvi vivo. L’Iran minaccia ogni giorno, sappiamo che finanzia anche il terrorismo individuale, quello a singhiozzo che logora i nervi, una coltellata qua, una sparatoria da un’altra parte, un camion contro una fermata dell’autobus. Eppure alcuni i media italiani non scrivono una parola. Il silenzio su quello che subisce Israele è un obbligo che si trasforma in rullio di tamburi quando il nostro esercito reagisce. Allora escono titoli cubitali “bambino palestinese ammazzato dai soldati israeliani” senza dire che il bambino aveva 16/17 anni e che a quell’età nella società palestinese sono già da anni uomini fatti, pronti a uccidere. Non sono rari terroristi di 13 anni e anche meno, allevati nell’odio e nel desiderio di diventare martiri ammazzando ebrei. Tacere sugli attacchi che quotidianamente subiscono gli israeliani rende i media italiani colpevoli esattamente come quelle testate straniere che scrivono menzogne pur di accusare e diffamare gli ebrei. Si, siamo pochi, siamo un pugnetto di umanità nell’immensità che ci circonda, eppure riusciamo a dare tanto fastidio. Mi chiedo perché. Mentre scrivo è venerdì, 15 settembre, fra poche ore entreremo nell’anno 5784, mi auguro che porti un po’ di luce nell’animo di chi è responsabile del diffondersi dell’antisemitismo.