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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.09.2023 Zelensky, il nemico ci sentirà
Cronaca di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 settembre 2023
Pagina: 12
Autore: Marta Serafini
Titolo: «Colpo di Kiev in Crimea: danni al sottomarino che spara i supermissili»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 14/09/2023, a pag. 12, con il titolo "Colpo di Kiev in Crimea: danni al sottomarino che spara i supermissili" l'analisi di Marta Serafini.

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Marta Serafini


Volodymyr Zelensky

Cattivissime notizie per i russi da Sebastopoli. All’alba di ieri un attacco ha colpito il porto fortezza della Crimea. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato in un comunicato che l’Ucraina ha lanciato 10 missili da crociera e ha preso di mira una nave da guerra russa sul Mar Nero con tre droni marittimi. Danneggiati, secondo gli esperti sia russi che statunitensi, il sottomarino Rostov sul Don e la Minsk, nave d’assalto anfibio classe Ropucha. Costato 300 milioni di dollari e varato nel 2014, il Rostov è un sommergibile di classe Kilo, tra i più importanti della flotta del Mar Nero, in grado di sganciare i missili Kalibr usati dai russi per ritardare la controffensiva ucraina e per colpire i porti del grano, tra cui quello di Izmail al confine con la Romania. Una risposta alla scelta del presidente russo Vladimir Putin di non rientrare nell’accordo sul grano. Mosca ha riconosciuto l’attacco solo dopo che molti utenti hanno pubblicato sui social media immagini di esplosioni e incendi nel cantiere navale Sevmorzavod. Mikhail Razvozhaev, il governatore della Crimea ha poi condiviso una foto che sembrava mostrare il lato sinistro di una grande nave da sbarco in fiamme, oltre ad ammettere 2 morti e decine di feriti. Secondo Sky News che cita fonti ucraine e russe, per colpire i mezzi navali sarebbero stati utilizzati gli Storm Shadow, i missili britannici in dotazione a Kiev. Se confermato, significa che è stato violato uno degli spazi aerei considerato più sicuro al mondo da Mosca. Un brutto segno in ogni caso anche perché, sebbene il Rostov fosse fermo e in manutenzione, elemento che lo rende riparabile più facilmente, l’attacco ha danneggiato le strutture portuali della Ordzhonikidze, la compagnia statale che gestisce tutti e tre i bacini di carenaggio di Sebastopoli, rendendoli inagibili «per almeno un mese» a detta degli ucraini e costringendo i militari russi a spostare tutti i lavori di riparazione nella base di Novorossiysk, nella regione di Kuban, priva di bacini e più sovraccarica. Da Kiev, come di consueto, nessuno ha rivendicato la paternità dell’operazione. Però l’attacco contro il quartier generale della flotta russa del Mar Nero è avvenuto mentre Mosca lanciava droni verso la regione di Odessa in Ucraina, prima dell’alba, danneggiando il porto e le infrastrutture civili nel distretto di Izmail, già sotto tiro da settimane. Sui social ucraini il giubilo viene nascosto a stento. Andrii Yusov, rappresentante dell’intelligence della difesa ha parlato in televisione di danni non riparabili. «Questo è il primo sottomarino russo danneggiato in questa guerra», ha scritto su X Anton Gerashchenko, consigliere del ministro dell’Interno. Il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, spiega invece che «la via per vincere sul campo di battaglia è mettere fuori combattimento la logistica dei russi», mentre Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky parla di una «smilitarizzazione della flotta russa del Mar Nero» come di «una vera garanzia di sicurezza» per il corridoio del grano. E Zelensky chiosa: «i risultati ci saranno, il nemico li sentirà». Il tutto mentre, per la terza volta, frammenti di droni russi sono caduti in Romania.

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