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Informazione Corretta Rassegna Stampa
11.09.2023 Dopo gli insulti antisemiti di Abu Mazen, i suoi più stretti consiglieri chiariscono il concetto
Analisi di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 11 settembre 2023
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Dopo gli insulti antisemiti di Abu Mazen, i suoi più stretti consiglieri chiariscono il concetto»
Dopo gli insulti antisemiti di Abu Mazen, i suoi più stretti consiglieri chiariscono il concetto
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)



Abu Mazen

Perché tornare su questo argomento, vi chiederete. Perché ha fatto notizia sulla stampa. Per la cronaca, il presidente dell’Autorità palestinese ha sostenuto che se Hitler ha ucciso degli ebrei, ovviamente non è stato perché fosse antisemita, dato che gli ebrei ashkenaziti in Europa non erano dei semiti. Discendenti secondo lui della tribù turca dei Cazari, loro non avevano alcun legame con il popolo della Bibbia e con la terra d'Israele. Per Abu Mazen, il vero motivo per cui Hitler decise di eliminare gli ebrei è perché essi praticavano l’usura e il riciclaggio di denaro. Non è la prima volta che lui ha sostenuto questa tesi. Probabilmente una volta di troppo e la comunità internazionale, o perlomeno l’Occidente, ha reagito con indignazione. Piovono condanne da ogni parte, anche sui media che solitamente sono più indulgenti nei confronti della “causa palestinese.” Così Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, che in precedenza aveva ritenuto opportuno conferire al Signor Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità palestinese, la medaglia Grand Vermeil, la più alta onorificenza della città di Parigi, gli ha appena inviato una lettera per fargli sapere che lei aveva deciso di ritirargliela, scrivendo in particolare: “Le sue parole sono contrarie ai nostri valori universali e alla verità storica della Shoah e lei pertanto non può più giovarsi di questa medaglia.” D'altra parte, un certo numero di commentatori si chiede perché attribuire così tanta importanza alle parole di un vecchio quasi rimbambito che nessuno ascolta più. Di certo né gli uni né gli altri  sanno che in questo momento, alla Moukata di Ramallah, sede degli uffici governativi dell'Autorità palestinese, si stanno seguendo con rabbia e sconcerto l'indignazione e le condanne suscitate dalle parole di Mahmoud Abbas. Giudicate voi.

Giovedì 7 settembre 2023 l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Oggi, Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente Mahmoud Abbas, ha reso noto che ciò che è stato recentemente attribuito al presidente Mahmoud Abbas in un programma televisivo riguardo alla questione ebraica era una  citazione dagli scritti di storici e di autori ebrei, americani e di altri. Egli ha affermato che queste considerazioni non costituiscono in alcun modo una negazione della Shoah nazista . Abu Rudeineh ha sottolineato che “la posizione del presidente Mahmoud Abbas su questo tema è chiara e irremovibile, cosa che costituisce una condanna totale dell'Olocausto nazista e un rifiuto dell'antisemitismo... Noi esprimiamo la nostra forte condanna e la nostra indignazione per questa campagna frenetica [contro Il presidente Mahmoud Abbas] per aver semplicemente menzionato delle citazioni accademiche e storiche”, ha dichiarato Abu Rudeineh riguardo al putiferio internazionale a seguito di un'errata interpretazione delle considerazioni del presidente. 

Insomma, questa interessante reazione significa che Abu Mazen avrebbe trovato convincenti le  presunte tesi “di storici e di autori ebrei, americani e di altri”  e che le avrebbe adottate. Quindi che non gli si faccia la predica.

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Michelle Mazel

takinut3@gmail.com

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