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Corriere della Sera Rassegna Stampa
10.09.2023 G20: Zelensky, un comunicato vergognoso, Usa vota con Russia
Analisi di Marta Serafini

Testata: Corriere della Sera
Data: 10 settembre 2023
Pagina: 11
Autore: Marta Serafini
Titolo: «La protesta dell’Ucraina: 'Non parlano di aggressione: nulla di cui essere orgogliosi'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 10/09/2023, a pag. 11, con il titolo "La protesta dell’Ucraina: 'Non parlano di aggressione: nulla di cui essere orgogliosi' " l'analisi di Marta Serafini.

A destra: Volodymyr Zelensky

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Marta Serafini

ODESSA «L’Ucraina è grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il Gruppo dei 20 non ha nulla di cui essere orgoglioso». Troppo poco per Kiev parlare di uso della forza in Ucraina senza menzionare in forma esplicita l’aggressione della Russia. La protesta viene affidata al portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko. Ma è chiaro come sia condivisa da tutto il governo. «I nostri guerrieri sono i migliori e sono orgoglioso di ognuno di loro mentre mantengono le posizioni, respingono gli attacchi russi e distruggono i terroristi russi. Stiamo riuscendo a liberare la nostra terra dagli occupanti, e questa è la cosa fondamentale», commenta su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tradotto: mentre a New Delhi si parla, in Ucraina si combatte e si muore. Non importa che il segretario di Stato Usa Antony Blinken sia appena corso a Kiev per annunciare nuovi aiuti e i nuovi missili a lungo raggio Atacms. E non importa nemmeno che al G20 la Russia sia di fatto isolata e Pechino messa all’angolo: al leader ucraino questa dichiarazione non basta, tanto più che Putin ha rigettato ogni offerta per rientrare nell’accordo sul grano ribloccando di fatto il Mar Nero. Inaccettabile, sempre per Kiev, anche la parte sull’accordo sul grano. Perché se in quel passaggio la Russia è citata per chiederle di riattivare l’intesa, si parla però anche di «promozione dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti russi». Parole respinte al mittente dal consigliere Mykhailo Podolyak che, su X, ribadisce: «Anche la minima revoca delle sanzioni alla Russia o qualsiasi discussione che suggerisca una opzione del genere ha delle conseguenze». Zelensky ieri ha poi annunciato un piano per proteggere i porti della regione di Odessa e le infrastrutture energetiche. Tanti i punti sul tavolo, al di là del fronte, di cui si è discusso alla Bankova durante una riunione d’emergenza per preparare l’Ucraina ai futuri mesi di conflitto. La stanchezza del Paese è tanta, il morale della popolazione basso. Allo studio, ci sono le nuove rotte per il commercio via mare con l’aiuto e la copertura aerea dei britannici e poi un piano per proteggere le infrastrutture energetiche in vista dell’inverno ed evitare che gli ucraini rimangano di nuovo senza luce e riscaldamento come successo l’anno scorso. In chiusura di giornata un segnale positivo per Kiev però c’è e arriva da Bucarest. Nuovi frammenti di droni sono stati trovati sul territorio della Romania, vicino al confine con l’Ucraina, a pochi chilometri dal porto ucraino di Izmail, sotto attacco russo in questi giorni. Ad annunciarlo il ministro della Difesa rumeno che ha descritto i frammenti come appartenenti a droni «simili a quelli usati dall’esercito russo» dopo aver nei giorni scorsi scartato categoricamente l’ipotesi che potessero appartenere a Mosca. Ieri, oltre una settimana dopo il primo ritrovamento, per la prima volta il presidente rumeno Klaus Iohannis ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

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