Marocco-Israele, accordo sul Sahara Occidentale Rilanciate le relazioni tra i due Paesi
Testata: Moked Data: 21 luglio 2023 Pagina: 1 Autore: la redazione di Moked Titolo: «Il Marocco e le porte aperte a Netanyahu»
Riprendiamo da MOKED l'articolo “Il Marocco e le porte aperte a Netanyahu”.
Il regno del Marocco ha apprezzato la decisione del governo di Gerusalemme di riconoscere la sua sovranità sull’area contesa del Sahara Occidentale. E così, a quarantotto ore dall’annuncio dell’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu, al Premier è stato recapitato un invito ufficiale per visitare Rabat. In una lettera personale, il re Mohammed VI ha ringraziato Israele per la sua posizione e ha affermato che una visita di Netanyahu “aprirà nuove opportunità per rafforzare le relazioni bilaterali”. Inoltre potrebbe essere un’occasione per “promuovere le prospettive di pace per tutti i popoli della regione”, sulla base dei principi che “dovrebbero guidare la risoluzione del conflitto israelo-palestinese”. Sul quando questa visita avverrà nulla è stato ancora deciso. Il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele e il ministro degli Esteri del Marocco hanno però concordato di coordinarsi per organizzarla “nel prossimo futuro”. Dopo un riavvicinamento arrivato con gli Accordi di Abramo, i rapporti tra i due paesi hanno iniziato a migliorare con l’istituzione di un volo diretto, nuovi scambi commerciali e diverse visite di rappresentanti israeliani in Marocco. Ultimo, lo speaker della Knesset Amir Ohana, figlio di ebrei marocchini. Come spiega il quotidiano Israel Hayom, dalla sigla nel 2020 della normalizzazione dei rapporti, Rabat ha chiesto soprattutto una cosa a Israele: il riconoscimento del Sahara occidentale. Una volta avvenuto, il Marocco avrebbe elevato la propria rappresentanza allo status di ambasciata. Sul tavolo c’era inoltre l’organizzazione del Forum del Negev: un vertice tra i firmatari degli Accordi di Abramo che si sarebbe dovuto tenere alcuni mesi fa sul suolo marocchino. Il Forum è stato rinviato da Rabat a dopo l’estate, motivando la scelta con le tensioni in Cisgiordania. Ma per Israel Hayom uno dei fattori principali per questa decisione è stato il mancato riconoscimento israeliano del Sahara Occidentale. Questo territorio viene considerato proprio dal Marocco, mentre il Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria, vuole crearvi uno Stato indipendente. Nel 2020, l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riconosciuto le rivendicazioni marocchine sul territorio in cambio della ripresa dei rapporti diplomatici proprio con Israele, che ha a lungo sospeso la sua decisione sull’argomento. “Gli argomenti contrari erano le critiche previste da parte di alcuni Stati europei e la preoccupazione che alcuni di essi potessero addirittura dichiarare il riconoscimento della ‘Palestina’ come contropartita”, riporta Israel Hayom. Con il cambio di esecutivo, la situazione si è sbloccata fino alla decisione di Netanyahu di procedere con il riconoscimento.
Per inviare la propria opinione Moked, cliccare sulla e-mail sottostante