Nasce l’internazionale degli okkupanti antisemiti
Analisi di Mauro Zanon
Testata: Libero
Data: 08/05/2024
Pagina: 14
Autore: Mauro Zanon
Titolo: Nasce l’internazionale degli okkupanti antisemiti

Riprendiamo LIBERO di oggi, 04/05/2024, pag. 14, con il titolo "Nasce l’internazionale degli okkupanti antisemiti", l'analisi di Mauro Zanon

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Campo pro-Palestina all'università di Bologna. Non è semplice contagio: sta nascendo una vera e propria Internazionale delle occupazioni, in tutti i paesi occidentali, con scambio di informazioni sulle azioni di protesta per coordinare le mobilitazioni con rappresentanti di Spagna, Italia, Germania e Stati Uniti

Dopo Oxford e Cambridge in Inghilterra, Sciences Po in Francia e l’Università di Bologna in Italia, gli accampamenti pro-palestinesi dilagano anche in Spagna e in Svizzera. A una settimana dall’inizio della prima “acampada” alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Valencia, i comitati studenteschi di solidarietà al popolo palestinese hanno indetto manifestazioni e montato tende nei campus dell’Università di Barcellona, della Complutense di Madrid, nell’Università di Gerona in Catalogna, e in quella di Saragozza.
Assemblee e riunioni tra attivisti si sono svolte anche negli atenei di Siviglia e Granada, in Andalusia, e in Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Secondo fonti studentesche sentite da El País, gli “acampados” delle varie università hanno concordato di scambiare informazioni sulle azioni di protesta per coordinare le mobilitazioni con rappresentanti di altri Paesi, fra cui Italia, Germania e Stati Uniti. I più radicali sono in Catalogna. Una settantina di studenti accampati nel chiostro dell’Università di Barcellona, situato in piazza Universitat, hanno minacciato ieri di mantenere la protesta contro la guerra a Gaza fino a domenica 12 maggio, quando si terranno le elezioni per il Parlamento della Catalogna.
«Non interferisce con la campagna elettorale», ha dichiarato martedì in una conferenza stampa Pablo Castilla, membro del comitato studentesco in solidarietà con il popolo palestinese.
Per questo motivo, Castilla ha invitato il rettore dell’Università di Barcellona, Joan Guardia, ad «opporsi a qualsiasi tentativo di sgombero» del chiostro per permettergli di funzionare come seggio elettorale il 12 maggio. Inoltre, sulla scia degli altri attivisti pro Palestina in Europa e negli Stati Uniti, i manifestanti hanno chiesto che il consiglio direttivo dell’ateneo «rompa ogni tipo di relazione» con Israele e «prenda apertamente posizione contro il genocidio» a Gaza. Ieri, a Sciences Po Paris, la superscuola delle élite francesi, la polizia antisommossa è dovuta intervenire a due riprese per disperdere i raduni pro-palestinesi. Alle prime ore del mattino, alcuni bidoni della spazzatura bloccavano l’ingresso dell’edificio di rue Saint-Guillaume. Sempre ieri, alcuni studenti hanno occupato un anfiteatro della Sorbona “in solidarietà” con Gaza e «contro la repressione dei movimenti studenteschi» a favore della Palestina.
Anche in Svizzera il movimento studentesco pro-palestinese si sta estendendo, con l’occupazione di aule universitarie a Losanna, Zurigo e Ginevra.
La mobilitazione ha raggiunto persino la prestigiosa École polytechnique fédérale de Lausanne (Epfl). Negli Stati Uniti, epicentro delle mobilitazioni, la protesta continua a radicalizzarsi. Ieri, gli studenti del Mit hanno abbattuto le recinzioni che bloccavano l’accesso al campus e sono tornati ad accamparsi in solidarietà con la Palestina.

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